Editoriale

Braibanti (Gea ETS): Lettera aperta al Ministro dell’Ambiente Italiano Pichetto Fratin per salvare la biodiversità

"Siamo nel 2022, in piena crisi climatica e della biodiversità e questo è quanto produce la Commissione Ambiente del Senato? Cioè non un aumento - auspicabile - della protezione della fauna e della conseguente biodiversità già provata dai cambiamenti climatici in atto, ma un ulteriore affossamento...?"

Roberto Braibanti, Biodiversity manager European Institute for Innovation and Sustainability e Presidente Gea ETS affida alle pagine di F-Mag una lettera aperta al Ministro dell’Ambiente Italiano, Pichetto Fratin, per lo spostamento della gestione della protezione della fauna selvatica dal Ministero dell’Ambiente al Ministero dell’Agricoltura.

“Gentile Ministro,

ci sono sempre più evidenze che ci dicono che per invertire la perdita di biodiversità dovremmo proteggere almeno il 30% degli oceani e il 50% delle terre. Non solo riducendo le nostre attività ma ripristinando ecosistemi. Sarebbe il più grande patto nella storia dell’umanità auspicabile immediatamente da parte di tutti gli Stati e istituzioni mondiali. Anche in coerenza con la recente protezione dell’ambiente e della biodiversità inserita nella nostra costituzione.

Per questo la decisione di ieri della Commissione Ambiente del Senato di approvare un “parere” che se diventasse legge avrebbe ripercussioni drammatiche sulla biodiversità di questo Paese, appare assolutamente distonica rispetto alla realtà ambientale italiana. Per questi motivo in particolare che riporto testuale: “individuare la sede e le modalità idonee per operare l’attribuzione [al Ministero dell’Agricoltura] di tutte le funzioni statali in materia di fauna selvatica, in maniera tale che tali funzioni possano essere esercitate in maniera efficace e coerente con quelle relative ad un’adeguata gestione degli equilibri ecologici tra specie selvatiche, agricoltura e ambiente e dell’attività venatoria“.

Ora, questo parere/osservazione non ha alcun valore legale né vincola il Governo a fare alcunché. Tuttavia, il segno che la Commissione ha dato è di una gravità e di una irresponsabilità inaudite. Privare il Ministero dell’Ambiente delle competenze sulla fauna e assegnarle al Ministero dell’Agricoltura significa

  • 1) smontare e rimontare intere strutture amministrative e competenze. Una cosa impensabile;
  • 2) dissociare la fauna dalle aree protette, gli habitat, la biodiversità, che resterebbero al Ministero dell’Ambiente. Una cosa illogica, insensata; E soprattutto che determinerebbe gravissimi conflitti di competenza tra il ministero dell’ambiente e quello dell’agricoltura (immaginiamo un cacciatore che l, “sdoganata” la caccia agli ungulati dal ministero dell’agricoltura uccida un cervo in un parco nazionale dove sarebbe protetto: cosa sarebbe? Un reato? O un abbattimento legale?)
  • 3) subordinare la tutela della fauna alla “gestione e… all’attività venatoria”, che è il vero, unico scopo dell’operazione. Una cosa che io valuto incostituzionale ma soprattutto folle. Assomiglia troppo a un vero regalo alla lobby della cacciatori e all’industria delle armi.

Siamo nel 2022, in piena crisi climatica e della biodiversità e questo è quanto produce la Commissione Ambiente del Senato? Cioè non un aumento – auspicabile – della protezione della fauna e della conseguente biodiversità già provata dai cambiamenti climatici in atto, ma un ulteriore affossamento…? Io spero che il suo ministero prenda una posizione forte e chiara per impedire che questo potenziale errore enorme non venga messo in atto”.

Roberto Braibanti, Biodiversity manager Pres Gea Ets

Redazione

Questo è lo spazio dedicato ai contenuti redazionali generici di FMag.it.

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button