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Un baby-robot al Niguarda per “allenare” gli specialisti all’emergenza pediatrica

Costantino De Giacomo, direttore del Dipartimento Materno Infantile di Niguarda: “I libri da soli non bastano più”

Un “baby-robot”, simile a un bambino, capace di riprodurre gli stessi sintomi di un piccolo malato. Sarà lui il protagonista di un innovativo programma di formazione multimediale sull’emergenza pediatrica rivolto agli specialisti dell’ospedale Niguarda di Milano, di altre strutture sanitarie e del territorio. Il progetto, alla cui realizzazione è stato devoluto, dall’autore Ivo Nardella, il ricavato del libro per bambini “Le avventure di Boh e Mah e il panda nano” edito dal Gruppo Editoriale Tecniche Nuove, nasce con lo scopo di “allenare” il team di medici e infermieri a gestire correttamente le situazioni di urgenza medica pediatriche, come quelle che possono presentarsi in Pronto Soccorso. Come sarà usato e come funziona questo robottino, lo abbiamo chiesto al dottor Costantino De Giacomo, direttore del Dipartimento Materno Infantile del Niguarda.

Che caratteristiche ha questo “baby-robot”?
“In realtà “baby-robot” è più un termine giornalistico. Noi lo chiamiamo “simulatore” perché riproduce le sembianze di un bambino e ha la capacità di mimare le condizioni di un piccolo paziente con una o più patologie. Per esempio può arrivare a simulare il ritmo del respiro di un bambino in coma diabetico (peculiare rispetto ad altre patologie) e permette inoltre l’esecuzione di manovre di emergenza come la tracheotomia”.

Quanto è vicino alla realtà il simulatore?
“Siamo a dei livelli di riproduzione della realtà molto prossimi al vero. Certo, non si tratta di un bambino in carne e ossa, ma è molto più utile per la formazione di un semplice testo o protocollo. Di questi abbiamo ancora bisogno, sia chiaro, ma nel simulatore trovano un supporto utilissimo, soprattutto per la manualità. Cito, a titolo esemplificativo, la manovra per estrarre un corpo estraneo dalle vie aeree di un bambino: con il simulatore ci si può allenare, di modo che, nel caso si presenti questa situazione critica, il medico sia addestrato alla tecnica. Questo principio di addestramento continuo vale non solo per la formazione dei pediatri, ma di tutta la catena dell’emergenza a partire dall’operatore dell’ambulanza, passando per chi fa il triage in Pronto soccorso, fino ad arrivare allo specialista. È importante essere tutti allenati perché le problematiche possono emergere durante tutto il percorso di assistenza al bambino, dal luogo dell’incidente o malore fino alla valutazione del pediatra”.

Come funziona?
“Semplicemente utilizza un’applicazione che si installa su un tablet e da cui si possono impostare gli scenari e i parametri della patologia da simulare”.

Quindi i futuri medici si formeranno sempre più su questi robot e baby-robot?
“Non solo i futuri medici, ma anche i presenti. Fortunatamente, anche ospedali come il nostro che hanno numerosissimi accessi di pazienti pediatrici al Pronto Soccorso, non vedono molte situazioni critiche: i bambini che arrivano in codice rosso sono solo l’1% del totale. Su mille piccoli pazienti visitati, quindi, in realtà solo dieci hanno bisogno di una prontezza di diagnosi particolare e, potenzialmente, all’interno di questi ci potremmo trovare di fronte a dieci patologie diverse. Con così pochi casi, anche un medico bravo e che conosce testi e protocolli a memoria, potrebbe non riconoscere subito il problema, per una semplice mancanza di pratica empirica. L’utilizzo dei simulatori è già, e continuerà a essere, la strada migliore da percorrere per esercitare in modo continuativo le skill teorico-pratiche dei professionisti sanitari”.

Romolo Napolitano

Giornalista professionista dal 2011 è stato, non ancora trentenne, caporedattore dell’agenzia di informazione videogiornalistica Sicomunicazione. Ha lavorato 3 anni negli Stati Uniti in MSC. Al suo ritorno in Italia si è occupato principalmente di uffici stampa e comunicazione d'impresa. Attualmente è giornalista, copywriter e videomaker freelance. Si occupa, tra le altre cose, di tecnologie, nautica e sociale.

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