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Insetti nel piatto, attenzione al rischio allergie: Coldiretti richiede etichette precise

Deve essere ben chiaro al consumatore se ha degli insetti nel piatto e a quale tipologie di allergie potrebbe andare incontro scegliendo di consumarli.

Torniamo ancora una volta sul tema degli insetti nel piatto, intesi come pietanze o parte di queste: dopo il “via libera” dell’Europa all’utilizzo della farina di grillo per la preparazione di prodotti alimentari e da forno (dalle pizze ai panini, passando per grissini, brioche e quant’altro), ad alzare la voce questa volta c’è la Coldiretti che richiedere una maggiore attenzione e precisione sulle etichette.

Infatti, spiegano,

“L’indicazione della presenza di farine di insetti con grande evidenza in tutti i prodotti alimentari è importante per tutelare la salute degli italiani dai rischi di reazioni allergiche ma deve essere prevista anche in bar e ristoranti ed occorre garantire sempre la trasparenza dell’informazione sul paese di provenienza”.

Insetti nel piatto… salute al sicuro

Dopo l’OK per la commercializzazione di prodotti con farina di grillo, larve e vermi, è partita la “corsa al sensazionalismo” in molte attività di ristorazione nostrane: non ci è voluto molto prima che, ad esempio, a Milano aprisse un pub che offre panini impastati con farina di grillo domestico.

Una situazione che sotto molti punti di vista risulta preoccupante: per carità, ognuno è libero di optare per gli alimenti che preferisce, ma deve essere ben chiaro al consumatore se ha degli insetti nel piatto e a quale tipologie di allergie potrebbe andare incontro scegliendo di consumarli.

La richiesta della Coldiretti, in fin dei conti, non è altro che

“Una misura per cercare di limitare i pericoli dopo il via libero dell’Ue – sottolinea la Coldiretti – all’uso di larve del verme della farina minore, grillo domestico, larva gialla della farina e cavallette in una serie di alimenti come pane, panini, cracker, grissini, barrette ai cereali, nei prodotti a base di pasta, pizza o cioccolato ma anche nei preparati a base di carne, di prodotti sostitutivi della carne e nelle minestre. Ed altre domande sono in lista di attesa.

Si tratta peraltro di alimenti che sono stati oggetto di valutazione dell’Efsa, l’autorità alimentare Europea che però – ricorda l’associazione – nel suo parere scientifico ha rilevato che il consumo di questi insetti può causare reazioni nelle persone allergiche ai crostacei e agli acari della polvere”.

Una corretta alimentazione, scrive ancora la Coldiretti,

non può prescindere dalla realtà produttiva e culturale locale nei Paesi del terzo mondo come in quelli sviluppati e a questo principio non possono sfuggire neanche bruchi, coleotteri, formiche o cavallette a scopo alimentare che, anche se iperproteici, sono molto lontani dalla realtà culinaria nazionale italiana ed europea.

Al di là della normale contrarietà degli italiani verso prodotti lontanissimi dalla cultura nazionale, l’arrivo sulle tavole degli insetti – continua la Coldiretti – solleva dei precisi interrogativi di carattere sanitario e salutistico ai quali è necessario dare risposte, facendo chiarezza sui metodi di produzione e sulla stessa provenienza e tracciabilità considerato che la maggior parte dei nuovi prodotti proviene da Paesi extra Ue, come il Vietnam, la Thailandia o la Cina, da anni ai vertici delle classifiche per numero di allarmi alimentari.

La commercializzazione di insetti a scopo alimentare – conclude l’associazione – è resa possibile in Europa dall’entrata in vigore dal primo gennaio 2018 del regolamento Ue sui ‘novel food’ che permette di riconoscere gli insetti interi sia come nuovi alimenti che come prodotti tradizionali da paesi terzi”.

Federica Colucci

Napoletana, classe 1990, Federica Colucci è giornalista, HR e communication specialist. Già responsabile della comunicazione dell'Assessorato al Lavoro e alle Politiche Sociali del Comune di Napoli, ha come expertise i temi del lavoro, del welfare e del terzo settore. È l'anima e la coordinatrice di F-Mag.

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