Economia

La BCE tira il freno a mano: primo stop sul rialzo tassi, taglio previsto a giugno

"L'attività economica resta debole, i consumatori continuano a non spendere, gli investimenti restano moderati e le aziende esportano meno, ma i sondaggi indicano una ripresa graduale grazie all'inflazione in calo e agli stipendi che continuano a crescere".

La primavera si sta schiudendo con una buona notizia: la BCE continua a tirare il freno a mano sul rialzo dei tassi di interesse imposti all’Eurozona per contrastare la spirale inflazionista. E non finisce qui: secondo l’Eurotower, sarebbe arrivato “il tempo delle colombe” per lasciare in disparte la politica economica aggressiva dei falchi in favore di manovre calmierate. Ma andiamo con ordine.

La BCE e le previsioni più rosee

Come dicevamo in premessa, dopo l’ultimo consiglio la BCE ha annunciato – questa volta, rimettendosi in scia con la Federal Reserve americana – la quarta pausa nel ciclo di rialzi dei tassi di interesse iniziati a luglio 2022. Attualmente, quindi, i tassi di interesse restano invariati al 4,50%, quello sui depositi al 4%, e quello sui prestiti marginali al 4,75%.

Questa, però, non è l’unica buona notizia: in base alle previsioni dell’Eurotower, l’inflazione nell’Eurozona è in calo rispetto alle previsioni dello scorso dicembre e, pertanto, si calibrerà attorno al 2,3% nel 2024 (dal 2,7% precedente), 2% nel 2025 (da 2,1%) e 1,9% nel 2026.

“Anche se gran parte degli indicatori d’inflazione sono ulteriormente rallentati, restano pressioni inflazionistiche interne, specialmente la crescita dei salari“, ha però avverito la Presidente della Bce, Christine Lagarde, in conferenza stampa. 

Siamo nel mezzo del processo di disinflaizone, facciamo buoni progressi e siamo più fiduciosi ma non siamo ancora sufficientemente sicuri” del ritorno dell’inflazione all’obiettivo. Servono più dati “che arriveranno nei prossimi mesi, ne sapremo di più ad aprile e molto di più a giugno”, ha aggiunto.

C’era una volta… l’inflazione

Nei fatti, dunque, la politica economica lacrime e sangue portata avanti finora ha decisamente contribuito ad arrestare l’inflazione: già a gennaio scorso, infatti, si è avvertito il cambiamento di rotta da parte della Banca Centrale Europea che ha iniziato a lasciare più spazio alle “colombe”.

Secondo le proiezioni macroeconomiche per l’area dell’euro formulate a dicembre 2023 dagli esperti dell’Eurosistema, l’inflazione si ridurrebbe gradualmente nel corso del 2024, per poi avvicinarsi nel 2025 all’obiettivo del 2 per cento perseguito dal Consiglio direttivo. Come ha ravvisato la stessa Lagarde, la natura della sfida alla spirale inflattiva nell’area dell’euro è cambiata perché l’obiettivo è quella di riportare il tasso della stessa entro il 2% proprio a partire dai primi mesi del prossimo anno.

Un obiettivo ambizioso, ma non impossibile secondo i vertici dell’Eurotower: il Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea, infatti,

“ritiene che i tassi di interesse di riferimento si collochino su livelli che, se mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, forniranno un contributo sostanziale al conseguimento di tale obiettivo”.

Ed è esattamente quello che sta accadendo in questo momento. Rispetto ai mesi scorsi, però, c’è uno spiraglio maggiore di luce: si ipotizza un probabile taglio dei tassi a giugno, anche se al momento la BCE non si sbilancia: i falchi temono nuovi rialzi dell’inflazione e vogliono rinviare il più possibile il taglio, ma sul piatto c’è un rischio di recessione per tutta l’Eurozona.

Continuando con il rialzo dei tassi, infatti, si rischierebbe una frenata eccessiva del PIL e un aumento ancora più violento ed eccessivo del carovita: infatti, la Presidente Lagarde ha spiegato che

“L’attività economica resta debole, i consumatori continuano a non spendere, gli investimenti restano moderati e le aziende esportano meno, ma i sondaggi indicano una ripresa graduale grazie all’inflazione in calo e agli stipendi che continuano a crescere”.

 “Siamo nel mezzo del processo di disinflaizone, facciamo buoni progressi e siamo più fiduciosi ma non siamo ancora sufficientemente sicuri” del ritorno dell’inflazione all’obiettivo. “Chiaramente ci servono più dati che arriveranno nei prossimi mesi, ne sapremo di più ad aprile e molto di più a giugno”. 

Proprio per questo motivo, l’Eurotower ha annunciato che

“Le decisioni future del Consiglio direttivo assicureranno che i tassi di riferimento siano fissati su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario” e si “continuerà a seguire un approccio guidato dai dati nel determinare livello e durata adeguati della restrizione”.

In particolare, le decisioni sui tassi “saranno basate sulla sua valutazione delle prospettive di inflazione, considerati i nuovi dati economici e finanziari, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria”.

I tassi di interesse in Italia

Secondo l’ultimo report di Bankitalia, a “gennaio i tassi di interesse sui prestiti erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di abitazioni comprensivi delle spese accessorie (Tasso Annuale Effettivo Globale, Taeg) sono scesi al 4,38 per cento dal 4,82 di dicembre”. Invece, c’è stato un lieve ritocco al rialzo per i tassi per le imprese: i mutui sui nuovi prestiti alle società non finanziarie a gennaio sono si sono attestati al 5,48 per cento a gennaio rispetto al 5,45 del mese precedente.

In particolare, quelli per importi fino a 1 milione di euro sono stati pari al 5,78 per cento, mentre i tassi sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia si sono collocati al 5,30 per cento. I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari all’1,00 per cento (0,96 nel mese precedente). 

Federica Colucci

Napoletana, classe 1990, Federica Colucci è giornalista, HR e communication specialist. Già responsabile della comunicazione dell'Assessorato al Lavoro e alle Politiche Sociali del Comune di Napoli, ha come expertise i temi del lavoro, del welfare e del terzo settore. È l'anima e la coordinatrice di F-Mag.

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button