Innovazione

Lo spazio è un “settore chiave” dello sviluppo italiano

L'Osservatorio dedicato: "Space economy assumerà ruolo strategico sempre più rilevante per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità e transizione dell’agenda europea e italiana"

L’economia dello spazio o per usare un inglesismo forse più affascinante in questo caso, Space Economy, è destinata a assumere un “ruolo strategico sempre più rilevante per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità e transizione dell’agenda europea e italiana”. Parola di Angelo Cavallo e Antonio Ghezzi, direttori dell’Osservatorio Space Economy che ha diffuso l’omonimo report.

L’Osservatorio Space Economy nasce in seno alla School of Management del Politecnico di Milano. “In questa prospettiva – spiegano – per l’Italia il 2021 ha rappresentato una tappa fondamentale in cui il settore ha saputo accreditarsi come uno dei fattori chiave per la competitività internazionale e lo sviluppo sociale del Paese. La sfida futura sarà far corrispondere i risultati alle aspettative suscitate”.

Un 2021 da incorniciare

Le aspettative derivano anche da un anno appena trascorso che, stando a quanto riportato dall’Osservatorio, è stato di tutto rispetto per l’intero Pianeta e a riprova di ciò, oltre al numero di satelliti lanciati in orbita, c’è l’accelerazione dei viaggi spaziali con civili come testimoniano le esperienze di SpaceX e/o Blue Origin.

Oggi la Space Economy è sempre più centrale nelle dinamiche di innovazione cross-settoriale delle attività economiche, nel dibattito pubblico e nelle politiche industriali di molti Paesi

Paolo Trucco e Franco Bernelli Zazzera, Responsabili scientifici dell’Osservatorio Space Economy

“I prossimi anni – spiegano Paolo Trucco e Franco Bernelli Zazzera, responsabili scientifici dell’Osservatorio – saranno fondamentali per un pieno sviluppo dei servizi e l’ampliamento delle opportunità, con il PNRR e il New Deal Europeo a trainare innovazione e nuove infrastrutture nel nostro Paese”.

PNRR e impatto green della Space Economy

Proprio dal PNRR arrivano importanti notizie per lo sviluppo del settore in Italia, che sembra pronta a giocarsi la partita della Space Economy ad armi (quasi) pari con altri Paesi dell’Eurozona e del mercato globale. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede il finanziamento diretto allo Spazio per 1,49 miliardi di euro che serviranno in parte a coprire quota degli investimenti per alcune linee di intervento: SatCom, Osservazione della Terra, Space factory, Accesso allo Spazio, In-orbit economy e Downstream.

Questo, sottolineano i ricercatori, è “un segnale di per sé positivo per il settore, ma non ancora pienamente maturo nella visione di medio-lungo periodo se si considera il contributo che la Space Economy può dare al raggiungimento degli obiettivi strategici degli stessi PNRR e Green Deal europeo“.

La ricerca spaziale – ribadisce la ricerca – può contribuire alla transizione digitale e ecologica, alla mobilità sostenibile, all’inclusione e alla salute”. Un esempio? “Le nuove infrastrutture SatCom saranno centrali per lo sviluppo della telecomunicazione, della crittografia quantistica, della telemedicina. La protezione del pianeta e la transizione ecologica richiedono applicazioni avanzate di osservazione dallo spazio. La mobilità intelligente e la guida autonoma potranno svilupparsi solo con sistemi satellitari di posizionamento e geo-localizzazione. In questo contesto, l’integrazione delle tecnologie digitali in infrastrutture spaziali di nuova generazione costituisce il cuore della New Space Economy, la frontiera decisiva per lo sviluppo di servizi innovativi ad elevato valore aggiunto“.

Enrico Parolisi

Giornalista, addetto stampa ed esperto di comunicazione digitale, si occupa di strategie integrate di comunicazione. Insegna giornalismo e nuovi media alla Scuola di Giornalismo dell'Università Suor Orsola Benincasa. Aspirante re dei pirati nel tempo libero.

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