Tecnologia

Le auto volanti non sono più fantascienza: dal 2026 potrebbe esserci il primo aerotaxi italiano

La mobilità verticale è la vera sfida per le metropoli del futuro che potrebbero attraverso i eVOLT ridurre il flusso veicolare in ingresso, abbassare le emissioni di gas inquinanti, ridurre gli ingorghi, accorciare i tempi di spostamento interni e, soprattutto, garantire un servizio più comodo

Le auto volanti non sono più fantascienza ma una realtà concreta che presto inizierà a vedersi nelle nostre città e che avrà un forte impatto sul ridisegno degli spazi urbani, cambiando in maniera radicale gli spazi e l’idea stessa di movimento urbano. 

Un settore in crescita

Il settore delle auto volanti prende il nome di mobilità verticale ed è in piena espansione anche se in fase solo sperimentale. Negli ultimi 4 anni le aziende che stanno testando questi progetti hanno raccolto la cifra di 6 miliardi di dollari di investimenti con oltre 200 progetti di eVTOL, veicoli elettrici a decollo ed atterraggio verticale, che hanno già eseguito i primi voli.

Un mercato, quello della mobilità verticale, che muove 65 miliardi di dollari in tutto il mondo e che si prepara, nel medio periodo a fare il suo ingresso nelle metropoli più avanzate tecnologicamente. Anche la Fca Italy, quella che un tempo era la Fiat, ha investito in questo settore acquistando, per 75 milioni di dollari, il 2,72% della Archer Aviation, una strtup californiana che sta lavorando ad un veivolo elettrico a decollo verticale.

Stessa cosa stanno facendo la Hyundai che con Uber stanno cercando di investire su startup di questo settore mentre la General Motors ha già presentato il sua Cadillac volante, un prototipo sul quale il gigante dell’automotive sta continuando a lavorare e invetrire. 

Una rete globale di taxi volanti

A fare luce su questa nuova tecnologia è lo studio “The Economics of Vertical Mobility”, presentato, nella primavera scorsa, da Porsche Consulting. L’idea illustrata nel report è quella di offrire un servizio di aerotaxi e cioè la possibilità di utilizzare questi eVTOL per connettere in tempi brevi e a costi competitivi vari punti delle città.

Per arrivare ad avere un servizio che possa realmente competere con i mezzi di trasporto della tradizionale mobilità orizzontale a partire proprio dai taxi e dagli altri veicoli su gomma. Nel lavoro della Porsche Consulting è infatti indicata la necessita «di una rete globale con oltre 15 mila veicoli in più di 30 città». Una rete di quelle dimensioni e con questa capillarità garantirebbe un servizio capace di soddisfare le nuove esigenze di chi le metropoli le vive o le attraversa. 

I progetti in Italia sulle auto volanti

In Italia sono già allo studio alcuni progetti sia all’aeroporto di Roma che a quello di Torino. Secondo gli esperti del settore i primi voli potrebbero partire nel 2025 e c’è addirittura chi parla di un servizio già in funzione tra Milano e Cortina per le olimpiadi invernali del 2026. Un’innovazione che farebbe dell’Italia il Paese più avanzato del settore. 

Sempre secondo il report della Porsche Consulting il prezzo di un aerotaxi per andare dall’aeroporto di Torino al centro città, con atterraggio alle Officine Grandi Riparazioni, luogo scelto per le sue caratteristiche di spazio che garantiscono un atterraggio in piena sicurezza, potrebbe costare al cliente 44 euro, un prezzo ottimo se si considera che il tempo di viaggio sarebbe di soli 4 minuti, per un bacino di utenti potenziali di mezzo milione al giorno. Un collegamento che rivoluzionerebbe completamente lo spazio e la vita dei torinesi. 

La sfida della mobilità verticale 

La mobilità verticale è la vera sfida per le metropoli del futuro che potrebbero attraverso i eVOLT ridurre il flusso veicolare in ingresso, abbassare le emissioni di gas inquinanti, ridurre gli ingorghi, accorciare i tempi di spostamento interni e, soprattutto, garantire un servizio più comodo e più vicino alle esigenze di anziani e disabili. In più l’idea utilizzare la mobilità verticale potrebbe portare ad un processo di rigenerazione urbana con l’aumento delle zone a traffico limitato, delle aree pedonali e degli spazi verdi.

Ma la mobilità verticale potrebbe essere anche un settore per rilanciare tutte le aziende dell’automotive e dell’aerospazio, dalla componentistica fino ala produzione, che in Italia, in questa fase postpandemica e di forte inflazione, stanno vivendo una crisi di prodotto che difficilmente può essere risolta dal ritorno a schemi di produzione ormai obsoleti.  

Claudio Mazzone

Nato a Napoli nel 1984. Giornalista pubblicista dal 2019. Per vivere racconta storie, in tutti i modi e in tutte le forme. Preferisce quelle dimenticate, quelle abbandonate, ma soprattutto quelle non raccontate. Ha una laurea in Scienze Politiche, una serie di master, e anni di esperienza nel mondo della comunicazione politica.

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