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Contratti di filiera per il settore agroalimentare: apre il bando per investimenti fino a 50mln

Il Governo si dice pronto a partire con i Contratti di filiera per il settore agroalimentare: a partire dal 25 luglio prossimo, secondo quanto comunica il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, sarà accessibile la piattaforma informatica per la presentazione delle domande di accesso alle agevolazioni.

Contratti di filiera per il settore agroalimentare: cosa è previsto

La misura dei contratti di filiera per il settore agroalimentare, finanziata complessivamente con il PNRR per un importo pari ad un miliardo e 203 milioni di euro, è rivolto alle imprese che concorrono direttamente alla produzione, raccolta, trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e agroalimentari e le imprese che forniscono servizi e mezzi di produzione.

Chiaramente, per partecipare ai Contratti di filiera, le imprese devono aver sottoscritto un accordo di filiera, ossia un patto fra i diversi soggetti della filiera agroalimentare e/o agroenergetica, operanti in un ambito territoriale multiregionale, ivi comprese le province autonome di Trento e di Bolzano, che individua il Soggetto proponente, gli obiettivi, le azioni, incluso il Programma, i tempi di realizzazione, i risultati e gli obblighi reciproci dei Soggetti beneficiari.

Il concetto di “contratti di filiera”, infatti, prevede che venga sottoscritto un contratto fra il Ministero e i Soggetti beneficiari che hanno sottoscritto un Accordo di filiera, finalizzato alla realizzazione di un Programma integrato a carattere interprofessionale ed avente rilevanza nazionale che, partendo dalla produzione agricola, si sviluppi nei diversi segmenti della filiera in un ambito territoriale multiregionale.

Obiettivo dei contratti di filiera, dunque, è quello di favorire processi di riorganizzazione dei rapporti tra i differenti soggetti della filiera, anche alla luce della riconversione in atto nei diversi comparti, al fine di promuovere la collaborazione e l’integrazione fra i soggetti della filiera stessa, stimolare la creazione di migliori relazioni di mercato e garantire prioritariamente ricadute positive sulla produzione agricola.

Sono ammessi Contratti di filiera il cui importo complessivo degli investimenti ammissibili sia compreso tra 4 e 50 milioni di euro.

In particolare, il bando supporta le seguenti tipologie di investimenti:

  • investimenti in attivi materiali e immateriali nelle aziende agricole connessi alla produzione agricola primaria;
  • investimenti per la trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli;
  • investimenti concernenti la trasformazione di prodotti agricoli in prodotti agroalimentari;
  • partecipazione dei produttori di prodotti agricoli ai regimi di qualità e misure promozionali a favore dei prodotti agricoli;
  • organizzazione e partecipazione a concorsi, fiere o mostre;
  • progetti di ricerca e sviluppo nel settore agricolo;
  • partecipazione alle fiere e per gli investimenti volti a promuovere la produzione di energia da fonti rinnovabili effettuati da imprese di trasformazione.

In caso di partecipazione di grandi imprese, i Progetti validi per i Contratti di filiera devono includere la descrizione dell’effetto di incentivazione dell’aiuto, ossia della situazione in assenza e in presenza di aiuti. A tal fine deve essere altresì specificato quale situazione è indicata come scenario controfattuale o progetto o attività alternative e fornita tutta la documentazione necessaria alla dimostrazione di tale scenario.

In caso di aiuti agli investimenti soggetti a notifica individuale, quando non è noto uno specifico scenario controfattuale, l’effetto di incentivazione può essere altresì dimostrato in presenza di un deficit di finanziamento, vale a dire quando i costi di investimento superano il valore attuale netto (VAN) degli
utili di esercizio attesi dall’investimento sulla base di un piano aziendale ex ante.

Agevolazioni nei Contratti di filiera

Le agevolazioni dei Contratti di filiera saranno concesse nella forma di contributo in conto capitale e di finanziamento agevolato, tenuto conto della localizzazione, della tipologia di interventi e della dimensione dell’impresa, come riporta il Ministero:

a) investimenti nelle aziende agricole connessi alla produzione agricola primaria: nella forma di Contributo in conto capitale, fino al 50% degli investimenti ammissibili nelle Regioni meno sviluppate e nelle Regioni in transizione e fino al 40% degli investimenti ammissibili nelle altre regioni; nella forma del Finanziamento, fino al 100% degli investimenti ammissibili, articolato nelle due componenti di Finanziamento agevolato e Finanziamento bancario;

b) investimenti nel settore della trasformazione di prodotti agricoli e della commercializzazione di
prodotti agricoli: nella forma di Contributo in conto capitale, fino al 50% degli investimenti ammissibili nelle Regioni meno sviluppate e nelle Regioni in transizione e fino al 40% degli investimenti ammissibili nelle altre regioni; nella forma del Finanziamento, fino al 100% degli investimenti ammissibili, articolato nelle due componenti di Finanziamento agevolato e Finanziamento bancario;

c) per gli investimenti di cui alle lettere a) e b), proposti da grandi imprese, che non soddisfano i criteri di cui all’allegato I del regolamento (UE) n. 702/2014, la forma e l’intensità dell’aiuto sono subordinati alla verificadell’effetto di incentivazione e della proporzionalità dell’aiuto, ai sensi di quanto disposto all’articolo 6 commi 5 e 6.

d) per gli investimenti di cui alle lettere a) e b), l’ammontare minimo di mezzi apportati dal Soggetto beneficiario alla copertura finanziaria del Progetto non deve essere inferiore al 25% degli investimenti ammissibili. A tal fine, vengono considerati tutti i mezzi di copertura finanziaria esenti da qualunque elemento di aiuto, ivi compreso il Finanziamento bancario;

e) spese per la partecipazione dei produttori di prodotti agricoli ai regimi di qualità, per le misure promozionali a favore dei prodotti agricoli e per la ricerca e sviluppo nel settore agricolo: nella forma di Contributo in conto capitale, fino al 50% delle spese ammissibili; nella forma del Finanziamento, fino al 100% delle spese ammissibili, articolato nelle due componenti di Finanziamento agevolato e Finanziamento bancario:

f) spese per ricerca e sviluppo nel settore agricolo fino al 100% delle spese ammissibili, purché siano soddisfatte le condizioni di cui all’Allegato A al presente decreto;

g) spese per investimenti concernenti la trasformazione di prodotti agricoli in prodotti non agricoli nel limite della soglia di notifica dell’aiuto pari a 7,5 milioni di euro per impresa e per progetto di investimento, nella forma di Contributo in conto capitale, fino al 20% dei costi ammissibili per le piccole imprese; fino al 10% dei costi ammissibili per le medie imprese.

Per maggior informazioni, si rimanda alla pagina dedicata.

Redazione

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