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Colt, una ricerca per svelare quali saranno le tecnologie più richieste in futuro

Esiste una forte domanda di soluzioni tecnologiche emergenti, in ogni campo: in una recente ricerca pubblicata da Colt Technology Services emerge che il 54% degli intervistati cita l’evoluzione tecnologica come un fattore determinante per il proprio futuro. In particolare, sull’utilizzo del cloud, con una migrazione di dati maggiormente stimolata dalla congiuntura pandemica.

La ricerca portata avanti da Colt e condotta da Censuswide ha coinvolto coloro che all’interno delle aziende hanno la responsabilità dell’adozione delle tecnologie cloud e manager C-level: sono stati intervistati 400 dirigenti IT di aziende con oltre 500 dipendenti ed è stato chiesto loro: quali sono i progetti futuri riguardo la tecnologia cloud? I risultati si riferiscono ad aziende in Europa e in Asia, in numerosi settori industriali.

La ricerca di Colt

Secondo i risultati della ricerca di Colt, negli ultimi 12 mesi si è registrata un’impennata di progetti di migrazione sul cloud stimolata dal Covid: le organizzazioni sono ora pronte a portare la migrazione ad un livello successivo, ad accedere a soluzioni di nuova generazione per l’elaborazione e la connettività basati sul cloud.

Questo dato non sorprende: si susseguono, anche in Italia, importanti collaborazioni per rafforzare le reti di connessione per l’accesso al cloud, non ultimo l’accordo di Cisco con il Noovle di Tim per realizzare infrastrutture cloud all’avanguardia e supportare la migrazione delle aziende verso modelli di lavoro ibridi, caratterizzati dalle nuove esigenze tecnologiche. O ancora, i diversi progetti che Microsoft Italia sta portando avanti passando dalla sperimentazione del cloud per l’agricoltura sostenibile 4.0 in Italia a decisioni strategiche e piani di sviluppo come il progetto Ambizione Italia #DigitalRestart, il piano quinquennale di investimenti in tecnologie e competenze per accelerare la trasformazione digitale del Paese in linea con le priorità del Governo e, nemmeno a dirlo, del PNRR.

Tornando alla ricerca, Colt/ Censuswide hanno poi indagato e quantificato i budget a sostegno della prossima ondata di progetti cloud: sono chiari segnali di una rinnovata attenzione al superamento delle barriere e al raggiungimento degli obiettivi. Circa il 33% degli intervistati sta risparmiando tra i € 290.000 e i € 579.000 per finanziare il prossimo passaggio al cloud.

Viene inoltre riconosciuta, da parte delle aziende, l’importanza di creare giuste partnership per sviluppare e implementare soluzioni cloud: in particolare sono apprezzate le relazioni già collaudate con i fornitori di servizi di rete e cloud.

D’altra parte, sembra che le tecnologie legacy (ossia retrodatate rispetto ai bisogni dell’utente) si dimostrano, senza ombra di dubbio e in modo lapalissiano, sempre più inadatte ad affrontare le complesse sfide dell’era multi-cloud.

Quali sono gli strumenti più richiesti?

In cima alla lista degli strumenti più richiesti si trova la tecnologia API (Application Programming Interface), citata dal 56% degli intervistati. Seguono l’Edge Computing (47%), l’AI (43%), la rete on-demand (40%), uCPE (34%) e SD WAN (32%).

Lo studio mette in luce che il Customer Relationship Management (CRM) è prioritaria sul fronte delle applicazioni per la prossima fase della migrazione al cloud. Migliorare la customer experience e trovare modi migliori per mappare la customer journey è sempre più importante per le aziende.

Questo conferma l’intima connessione tra gli obiettivi per il cloud e il desiderio di migliorare l’esperienza del cliente attraverso una trasformazione efficace. Circa il 57% ha affermato che le applicazioni CRM sarebbero state al centro del prossimo progetto di migrazione sul cloud, mentre il 54% ha affermato di voler investire sull’ERP.

Keri Gilder, CEO di Colt, ha dichiarato: “Dalla ricerca dello scorso anno abbiamo riscontrato un aumento dei progetti di migrazione sul cloud. Questo nuovo report approfondisce i bisogni delle imprese, il modo in cui li soddisfano e il perché. Non sorprende che l’evoluzione tecnologica e le soluzioni emergenti vengano sempre più utilizzate per questi progetti. La connettività che li sostiene è fondamentale. Per garantire che l’adozione di infrastrutture cloud avvenga senza problemi, le aziende devono concentrarsi su una connettività flessibile, a larghezza di banda elevata e a bassa latenza. Per questo, le organizzazioni necessitano di un ecosistema di partner, che lavorino per loro e per i loro clienti. Noi di Colt lavoriamo a stretto contatto con i principali provider di servizi cloud per fornire e supportare la migrazione tecnologica. Colt si sforza di prendere ciò che è sempre stato nel DNA dell’azienda per creare un ambiente di costante trasformazione in grado di mettere i propri clienti nella migliore posizione possibile per affrontare le sfide imprenditoriali di oggi. Colt IQ Network è la rete intelligente perfetta per aiutarli a raggiungere i propri obiettivi, con il supporto di velocità fino a 100 Gbps e la presenza in più di 29.000 edifici connessi, 900 data center e centinaia di punti di connessione di rete dati in tutto il mondo”.

Redazione

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