Economia

POS, finalmente scatta l’obbligo. O meglio, la multa

Col nuovo decreto approvato dal Governo Draghi viene anticipata la data in cui chi non accetta pagamenti con POS è passibile di multa. Ecco quando

Tanto tuonò che piovve, verrebbe da dire, e questa pioggia pre-pasquale in realtà anticipa una deadline che già di per sé era improrogabile: quella delle multe per il mancato adempimento all’obbligo POS. Il decreto approvato in queste ore dal Governo, che mira a raggiungere nel minor tempo possibile gli obiettivi fissati dal PNRR, prevede la sanzione per i commercianti che non accetteranno pagamenti con carta già dal prossimo giugno 2022. Anticipata quindi l’entrata in vigore delle sanzioni al gennaio 2023 come inizialmente previsto.

Ma molti di voi si chiederanno: questo obbligo non esisteva già? Facciamo allora un passo indietro.

Perché l’obbligo POS finora non c’era?

L’obbligo di POS è in realtà previsto dal lontano 2014. Almeno, questo era nelle intenzioni dello Stato italiano che però non si è mai dotato da allora di un meccanismo sanzionatorio che, di fatto, avrebbe reso applicabile la norma (nullum crimen, nulla poena sine lege: senza sanzione non esiste legge). In pratica? Era sì obbligatorio accettare il pagamento con carta, ma non accadeva niente a chi si rifiutava di accettare il pagamento con carta. Anche i meno avvezzi a linguaggi e sfumature legislative comprenderanno quindi l’inapplicabilità dell’obbligo stesso.

L’attuale schema sanzionatorio che entrerà in vigore era, del resto, già nel cassetto: era contenuto nella Legge di bilancio 2020 ma per motivi tecnici (che spieghiamo più accuratamente in questo articolo) non è comunque mai stato messo in atto.

Quando scatta l’obbligo POS?

Ora il Governo Draghi imprime invece una brusca accellerata, contenuta tutta nel punto 15 della bozza di decreto legge diffusa in queste ore. Il decreto anticipa al 30 giugno 2022 l’entrata in vigore del sistema sanzionatorio per chi rifiuterà di accettare la carta per il pagamento. Anticipando così i tempi già definiti nell’articolo 19-ter del Dl n. 152/2021, una modifica al decreto sull’attuazione del PNRR approvato dalla Camera. Importante sottolineare che l’obbligo POS riguarda tanto i commercianti quanto i professionisti che a loro volta saranno obbligati ad accettare pagamenti con carta.

Vuol dire che se ho la partita IVA devo avere un POS?

No. La misura non nasce – il checché qualcuno possa pensare – per favorire il sistema bancario ma per combattere il sommerso. Ed è in questo contesto che, insieme ad altre importanti misure anti-evasione, trova spazio e risalto nei decreti attuativi del PNRR per raggiungere gli obiettivi richiesti.

Quindi, il libero professionista che di fatto viene pagato solo attraverso bonifici bancari tracciabili non è tenuto obbligatoriamente ad avere il dispositivo POS. Vero è che se qualcuno dovesse chiedere di pagare con carta, però, non potete più esimervi.

Cosa rischio se rifiuto un pagamento con POS?

Il nuovo decreto eredita il sistema sanzionatorio precedente ipotizzato con la Legge di bilancio 2020, che si può tradurre (come stanno facendo molti organi di stampa in queste ore) in doppia multa. In realtà la multa è una ma si compone di due parti: una fissa (30 euro) più una variabile (il 4% della transazione negata).

Un esempio: se acquisto un computer di 1.000 euro ma il commerciante mi nega la transazione elettronica con carta e viene beccato è tenuto a pagare una multa di 30 euro più il 4% di 1.000 euro, per un totale di 70 euro.

Se invece lo stesso accade con un capo di abbigliamento da 100 euro, la multa sarà di 30 euro più il 4% di 100 euro per un totale quindi di 34 euro.

POS obbligatorio: chi è pro e chi è contro

Esulta il Codacons. Il coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e la tutela dei diritti di utenti e consumatori si attesta questa battaglia da anni, e spesso ha denunciato con stime precise quanti ancora rifiutavano di accettare pagamenti con POS.

“Ora finalmente le cose potrebbero cambiare e, grazie alle sanzioni per chi rifiuterà i pagamenti digitali, sarà possibile rendere davvero efficace la misura che introduce l’obbligo per gli esercenti di accettare i pagamenti con POS. Condividiamo tuttavia le richieste dei commercianti di abbattere le commissioni sui pagamenti elettronici, per incentivare l’uso di carte e bancomat ed eliminare qualsiasi scusante verso chi ostacola il POS”

Carlo Rienzi, presidente Codacons

Codacons fa quindi eco a quanto già uscito tra i denti a Confcommercio quando l’anticipo è iniziato a trapelare. «La diffusione dei pagamenti elettronici – sostiene l’associazione dei commercianti in una nota – va perseguita mettendo in campo scelte decise di abbattimento delle commissioni e dei costi a carico di consumatori ed imprese, a partire dal potenziamento dello strumento del credito d’imposta sulle commissioni pagate dall’esercente, e prevedendo la gratuità dei cosiddetti micropagamenti. Puntare asimmetricamente sulle sanzioni non giova ai processi di modernizzazione del sistema dei pagamenti».

Enrico Parolisi

Giornalista, addetto stampa ed esperto di comunicazione digitale, si occupa di strategie integrate di comunicazione. Insegna giornalismo e nuovi media alla Scuola di Giornalismo dell'Università Suor Orsola Benincasa. Aspirante re dei pirati nel tempo libero.

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