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L’UE corre per migliorare la qualità dell’aria

Più punti di campionamento, armonizzazione degli indici utilizzati sul territorio europeo, valori limite più rigorosi e da raggiungere entro il 2035 per diversi inquinanti: così l'Europarlamento spinge per raggiungere entro il 2050 l'obiettivo "Inquinamento zero"

Il Parlamento Europeo ha adottato in queste ore una posizione determinante in merito a nuove misure legislative mirate a migliorare la qualità dell’aria e a creare un ambiente pulito e salutare per i cittadini europei. Con un responso di 363 voti a favore, 226 contrari e 46 astensioni, i deputati hanno deciso di stabilire valori limite più rigorosi e obiettivi più ambiziosi da raggiungere entro il 2035 rispetto alla proposta iniziale presentata dalla Commissione Europea, in linea con il perseguimento di Inquinamento Zero entro il 2050.

L’iniziativa segue l’annuncio di un’altra accelerazione, quella verso il 45% di rinnovabili entro il 2030.

La nuova legislazione si concentra su vari inquinanti atmosferici, tra cui particolato fine (PM2.5 e PM10), anidride carbonica (NO2), anidride solforosa (SO2) e ozono (O3). L’obiettivo è garantire che la qualità dell’aria nell’Unione Europea non rappresenti un rischio per la salute umana, gli ecosistemi e la biodiversità, seguendo le linee guida più recenti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) in materia di qualità dell’aria.

Nel testo approvato, che rappresenta la posizione negoziale del Parlamento, si sottolinea che i valori proposti dalla Commissione dovrebbero rappresentare un obiettivo intermedio, da raggiungere quanto prima e, comunque, entro il 2030.

L’inquinamento atmosferico rimane la principale causa ambientale di morte prematura nell’Unione Europea, con circa 300.000 decessi prematuri all’anno. Questa legislazione rappresenta un passo importante verso l’obiettivo di “inquinamento zero” entro il 2050, conforme al Piano d’Azione sull’Inquinamento Zero. Risponde alle aspettative dei cittadini europei desiderosi di vivere in città più ecologiche con minori emissioni, come indicato nelle conclusioni della Conferenza sul Futuro dell’Europa.

Un punto chiave della legislazione è l’aumento del numero di punti di campionamento della qualità dell’aria. Il Parlamento Europeo ha sottolineato la necessità di almeno un super-sito di monitoraggio della qualità dell’aria ogni due milioni di abitanti nelle aree urbane, al fine di rappresentare adeguatamente l’esposizione della popolazione urbana (mentre la Commissione ne aveva proposto uno per 10 milioni). Inoltre, nei luoghi in cui è probabile che si verifichino elevate concentrazioni di particelle ultrafine (UFP), carbone nero, mercurio e ammoniaca (NH3), dovrebbe esserci un punto di campionamento ogni milione di abitanti, un numero significativamente superiore a quanto proposto dalla Commissione (ogni cinque milioni e solo per le UFP).

Gli indici di qualità dell’aria attualmente frammentati e poco comprensibili in tutta l’Unione Europea dovranno essere armonizzati, rendendoli comparabili, chiari e accessibili al pubblico. Saranno forniti aggiornamenti orari per consentire ai cittadini di proteggersi durante i periodi di elevato inquinamento atmosferico prima che vengano raggiunte soglie di allarme obbligatorie. Inoltre, saranno disponibili informazioni dettagliate sui sintomi associati ai picchi di inquinamento atmosferico e sui rischi per la salute legati a ciascun inquinante, con particolare attenzione ai gruppi vulnerabili.

Il Parlamento ha anche ribadito la necessità di un diritto rafforzato al risarcimento per i cittadini la cui salute sia danneggiata a causa di violazioni delle nuove norme sulla qualità dell’aria.

Per garantire la conformità ai nuovi valori limite, i deputati propongono che tutti gli Stati membri sviluppino tabelle di marcia per la qualità dell’aria, che includano azioni a breve e lungo termine. Queste misure saranno fondamentali per garantire un ambiente più pulito e salutare in tutta l’Unione Europea.

Dopo la votazione, il relatore Javi López ha dichiarato: “Affrontare l’inquinamento atmosferico in Europa richiede un’azione immediata. Questa lenta pandemia sta avendo un impatto devastante sulla nostra società, portando a morti premature e a una moltitudine di malattie cardiovascolari e polmonari. Dobbiamo seguire la scienza, allineare i nostri standard di qualità dell’aria alle linee guida dell’OMS e rafforzare alcune delle disposizioni contenute in questa direttiva. Dobbiamo essere ambiziosi per salvaguardare il benessere dei nostri cittadini e creare un ambiente più pulito e più sano.”

La prossima fase vedrà il Parlamento impegnato in negoziati con il Consiglio per definire la forma definitiva della legge.

Redazione

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