Interviste

IA ed Etica, un connubio possibile in nome dei valori umani: il parere di Alessandro Tateo

"Questa frontiera tecnologica, se da un lato offre opportunità straordinarie, dall'altro pone interrogativi cruciali in termini di responsabilità, giustizia e impatto sociale”.

Il rapporto fra Intelligenza Artificiale (IA) ed etica è un tema quanto mai attuale: è solo di pochi giorni fa la notizia che Padre Paolo Benanti è “il nuovo presidente della commissione Ai per l’informazione”, come riportato su RaiNews.

Lo ha, infatti, annunciato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’informazione e all’editoria, Alberto Barachini. E se può sembrare strano che un uomo di Chiesa venga messo all’apice di una commissione che guarda al progresso scientifico e tecnologico, in realtà non è proprio così: ogni avanguardia tecnologica merita una riflessione che ne esplori il riflesso, cangiante nel suo utilizzo quando si tratta di insegnare ad una macchina a pensare come un uomo. O anche meglio.

E se lo strumento resta strumento, è dunque fondamentale porsi degli interrogativi circa il suo utilizzo, il suo futuro e l’impatto che avrà. Per approfondire il tema, abbiamo scambiato qualche parola con Alessandro Tateo, CEO di Fortress Lab, startup innovativa che fai dell’IA uno dei suoi strumenti di studio e applicazione.

Perché è così rilevante il tema dell’etica applicata all’Intelligenza Artificiale?
“Il rapporto tra intelligenza artificiale (IA) ed etica è un tema di grande rilevanza e complessità perché l’IA, con il suo potenziale di trasformare radicalmente vari settori della società, solleva numerose questioni etiche che richiedono attenzione e riflessione approfondita. Questa frontiera tecnologica, se da un lato offre opportunità straordinarie, dall’altro pone interrogativi cruciali in termini di responsabilità, giustizia e impatto sociale”.

Ad esempio?
“Uno dei nodi principali riguarda la trasparenza degli algoritmi. L’IA spesso opera attraverso intricati algoritmi decisionali, rendendo l’interpretazione delle sue scelte un compito ostico. La mancanza di chiarezza su come vengono prese determinate decisioni apre la porta a preoccupazioni riguardo a discriminazioni e bias incorporati nei dati di addestramento”.

E cosa c’entra l’etica in questo tecnicismo?
“Non è un tecnicismo fine a se stesso: il progresso etico richiede una raffinata attenzione alla trasparenza degli algoritmi, garantendo che siano comprensibili e che rispettino criteri di giustizia e imparzialità. Ma ancora, un altro aspetto cruciale riguarda la questione dell’occupazione.

Mentre l’IA si prepara a rivoluzionare il panorama del lavoro, dobbiamo considerare come mitigare le conseguenze della possibile perdita di posti di lavoro e come strutturare la società per adattarsi a questa trasformazione, sebbene stiamo parlando sempre di uno strumento che probabilmente non potrà mai sostituire l’uomo. L’etica dell’IA deve dunque comprendere strategie per una transizione occupazionale equa e la creazione di nuove opportunità nel mercato del lavoro”.

Quindi, l’Intelligenza Artificiale così configurata può avere impatto sulla società in generale?
“Sì, e in realtà il coinvolgimento della società civile è altrettanto fondamentale. La progettazione e l’implementazione dell’IA devono avvenire attraverso processi inclusivi, dando voce a diverse prospettive e assicurando che la tecnologia rispecchi i valori etici condivisi, oltre ad una pluralità di visioni. La partecipazione attiva di filosofi, giuristi e rappresentanti della società civile è cruciale per guidare lo sviluppo di politiche e normative in grado di preservare l’equità e la dignità umana nell’era dell’IA.

L’intersezione tra intelligenza artificiale ed etica richiede una navigazione meticolosa attraverso intricati dilemmi. Solo adottando un approccio attento e proattivo a queste sfide, potremo plasmare un futuro in cui l’IA sia non solo avanzata tecnologicamente, ma anche eticamente allineata ai valori umani”.

Federica Colucci

Napoletana, classe 1990, Federica Colucci è giornalista, HR e communication specialist. Già responsabile della comunicazione dell'Assessorato al Lavoro e alle Politiche Sociali del Comune di Napoli, ha come expertise i temi del lavoro, del welfare e del terzo settore. È l'anima e la coordinatrice di F-Mag.

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button