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Gender pay gap, le imprese virtuose verranno premiate: l’importanza di iscriversi al registro regionale

Le imprese devono rendere conoscibili i dati relativi alla situazione del personale maschile e femminile, con particolare attenzione a quelli relativi alla formazione, alla promozione professionale, ai passaggi di categoria o di qualifica, alla retribuzione effettivamente corrisposta e che attuano la parità retributiva

Le imprese virtuose in materia retributiva di genere, che cioè contrastano il fenomeno del gender pay gap (e del gender gap in generale) possono iscriversi al registro regionale per ottenere, in futuro, punti di vantaggio su bandi e avvisi pubblici.

E’ quanto accade in Campania, con l’Avviso Pubblico appena approvato che si rifà alla Legge Regionale 26 ottobre 2021, n. 17, “Disposizioni per la promozione della parità retributiva tra i sessi, il sostegno dell’occupazione e dell’imprenditoria femminile di qualità, nonché per la valorizzazione delle competenze delle donne”, la quale disciplina un insieme di strumenti finalizzati a promuovere la parità di genere quale presupposto di un sistema di equa cittadinanza e convivenza e per lo sviluppo socio-economico del territorio regionale.

La Regione Campania e il contrasto al gender pay gap: un passo indietro

Qualche mese fa, la collega Loredana Lerose ha intervistato per F-Mag Loredana Raia, Vicepresidente del Consiglio Regionale campano, sul tema della legge di contrasto al gender pay gap: in altre parole, una legge per la parità retributiva, il sostegno all’occupazione e dell’imprenditoria femminile di qualità e per la valorizzazione delle competenze delle donne.

In questo senso, la Campania è diventata una pioniera in Italia per la promozione dell’empowerment femminile: nelle parole della Raia,

“Abbiamo previsto benefici economici sgravi Irap per le imprese che assumono donne con contratti di lavoro subordinato a tempo indeterminato inclusi i contratti di lavoro domestico. Ci avviamo verso l’istituzione di un registro delle aziende virtuose che applicano la parità salariale e istituito la giornata regionale contro le discriminazioni di genere sul lavoro che intendiamo realizzare con la consigliera regionale di parità. 

Abbiamo previsto la revoca dei benefici alle aziende che sono state condannate nell’ambito di giudizi aventi ad oggetto i licenziamenti in quanto hanno violato la normativa vigente in materia della tutela della maternità o della paternità. Tutto questo attraverso la stipula di protocolli d’intesa con gli uffici giudiziari della Campania, i servizi ispettivi regionali, le organizzazioni sindacali per il monitoraggio e la raccolta dati che sono riferiti a questa fattispecie. Infine, abbiamo introdotto i corsi di formazione specifica per le donne che hanno perso il lavoro proprio per consentire loro un più agevole reinserimento occupazionale”.

Adesso, ad un anno circa dall’approvazione della Legge di contrasto al gender pay gap, è pronta la disposizione del Registro Regionale delle imprese virtuose in materia retributiva di genere, lo strumento finalizzato a favorire i comportamenti virtuosi in ordine alla parità retributiva da parte delle imprese che operano sul territorio regionale.

Ed invero, a favore delle imprese iscritte nel Registro di cui all’art. 3 della L.R. 26 ottobre 2021 n. 17 sul gender pay gap sarà previsto un sistema di premialità nella attribuzione dei benefici economici comunque denominati ed erogati dalla Regione Campania.

A tal fine possono iscriversi nel Registro solamente le imprese in possesso dei requisiti capaci di garantire la parità retributiva tra i sessi, il sostegno dell’occupazione femminile e la valorizzazione delle competenze
delle donne. Vediamo quali.

I requisiti per iscriversi al registro: il contrasto del gender pay gap inizia dalle aziende

Secondo l’Avviso Pubblico, possono iscriversi al registro delle imprese virtuose sul gender pay gap

  • le imprese pubbliche e private con meno di cento dipendenti;
  • le imprese sociali con meno di cento dipendenti, compreso enti strumentali o controllati, società partecipate e aziende speciali di enti pubblici.

Per iscriversi, le imprese devono rendere conoscibili i dati relativi alla situazione del personale maschile e femminile, con particolare attenzione a quelli relativi alla formazione, alla promozione professionale, ai passaggi di categoria o di qualifica, alla retribuzione effettivamente corrisposta e che attuano la parità retributiva (per l’appunto, il gender pay gap) attraverso:

  • azioni formative per la sensibilizzazione e valorizzazione del capitale umano in base
    alla competenza, esperienza professionale e potenziale professionale;
  • moduli lavorativi orari che consentono di conciliare i tempi di vita e i tempi di lavoro (ad
    es. telelavoro, regime orario modulato su base semestrale e/o annuale, trasformazione rapporto di lavoro da tempo pieno a parziale nei primi 5 anni di vita del bambino);
  • strumenti di reinserimento del personale assente per maternità (ad es. congedi, permessi, convenzioni nidi);
  • devono inoltre godere di regolarità contributiva e fiscale, essere in regola rispetto le norme in materia di sicurezza sul lavoro, e di tutela del diritto al lavoro delle persone con disabilità.

Per l’annualità 2022, il termine ultimo per presentare le domande di iscrizione è il 28 febbraio 2023. Per le successive annualità il termine è fissato al 30 novembre di ciascun anno. Per maggiori informazioni, si consiglia di visionare l’Avviso.

Federica Colucci

Napoletana, classe 1990, Federica Colucci è giornalista, HR e communication specialist. Già responsabile della comunicazione dell'Assessorato al Lavoro e alle Politiche Sociali del Comune di Napoli, ha come expertise i temi del lavoro, del welfare e del terzo settore. È l'anima e la coordinatrice di F-Mag.

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