Innovazione

La forza di Industria 4.0: 7,1 miliardi di investimenti nel 2022, imprese più digitalizzate

L'industria italiana sta abbracciando l'era dell'Industria 4.0 e stia investendo in tecnologie innovative per migliorare la propria competitività. La digitalizzazione dei processi produttivi rappresenta un'opportunità per le aziende italiane di ottimizzare le loro operazioni, aumentare la produttività e adattarsi alle nuove sfide dell'economia digitale.

L’Industria 4.0 è una potenza economica. Se nel 2020, gli investimenti in tecnologie legate all’Industria 4.0 in Italia ammontavano a circa 4 miliardi di euro, secondo le ultime stime per il 2022 vi è stato un aumento significativo di questi investimenti, che sfiorano i 7,1 miliardi di euro, corrispondente a una crescita del 14% rispetto al 2021. Questi dati indicano chiaramente come il sistema industriale italiano stia affrontando la sfida della modernizzazione attraverso la digitalizzazione dei suoi processi.

I dati sono forniti dal rapporto del Centro Studi CNI intitolato “Ingegneria e digitalizzazione dei processi d’impresa”, presentato durante l’evento “SPS Italia – Automazione e Digitale per l’Industria” nei giorni scorsi a Parma.

L’Industria 4.0 e il tessuto economico-produttivo italiano

A tal proposito, è interessante notare che il sistema industriale italiano è composto principalmente da piccole imprese che, malgrado le dimensioni ridotte, stanno adottando in modo significativo le tecnologie legate all’Industria 4.0. Questo – secondo il rapporto – si traduce come segnale positivo, poiché dimostra che anche le aziende più piccole stanno riconoscendo l’importanza di adeguarsi ai cambiamenti tecnologici per rimanere competitive sul mercato.

Ma su cosa stanno investendo le imprese italiane? Secondo il rapporto, le applicazioni più interessanti nell’ambito dell’Industria 4.0 riguardano i servizi in Cloud, che consentono il controllo delle linee di produzione da remoto. Ciò significa che le aziende possono gestire e monitorare i loro processi di produzione in modo più efficiente e flessibile, grazie all’utilizzo di tecnologie basate su Internet.

Inoltre, l’automazione avanzata è un’altra area di interesse. L’automazione consente di migliorare l’efficienza e la precisione delle operazioni di produzione, riducendo al contempo la dipendenza dal lavoro manuale. Ciò porta a una maggiore produttività e a una riduzione degli errori.

Infine, il rapporto sottolinea anche l’utilizzo di Advanced Human Machine Interface, che si riferisce ai dispositivi indossabili dai lavoratori per svolgere operazioni di controllo, raccolta dati e comando. Questi dispositivi consentono ai lavoratori di interagire in modo più intuitivo e diretto con i sistemi di produzione, migliorando l’efficienza e riducendo i tempi di risposta.

Complessivamente, i dati e il rapporto presentati evidenziano come l’industria italiana stia abbracciando l’era dell’Industria 4.0 e stia investendo in tecnologie innovative per migliorare la propria competitività. La digitalizzazione dei processi produttivi rappresenta un’opportunità per le aziende italiane di ottimizzare le loro operazioni, aumentare la produttività e adattarsi alle nuove sfide dell’economia digitale.

Industria 4.0 e robot: quale scenario?

L’Industria 4.0 è un concetto che sta assumendo sempre maggiore importanza in diverse aree dell’economia. Secondo le rilevazioni dell’Istat, in Italia il 19% delle imprese manifatturiere utilizza robot, il 36% ha implementato sistemi IoT (Internet delle cose) e il 9% dispone di stampanti 3D. Questi dati evidenziano una crescente adozione delle tecnologie avanzate legate all’Industria 4.0 nel contesto aziendale italiano.

Per sostenere gli investimenti delle imprese in questo ambito, sono stati introdotti piani come Industria 4.0 e Transizione 4.0, che offrono incentivi di vario tipo. Inoltre, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha stanziato consistenti risorse finanziarie per la Transizione 4.0, con la Missione 1 che prevede 13,9 miliardi di euro, oltre a ulteriori 750 milioni di euro per investimenti in macchinari ad alto contenuto tecnologico. Questi fondi rappresentano un importante supporto per le imprese che desiderano adottare le tecnologie dell’Industria 4.0 e affrontare la trasformazione digitale.

La digitalizzazione, che è il fulcro dell’Industria 4.0, non si limita più solo al settore manifatturiero. Sta iniziando a trovare applicazioni anche nel settore sanitario, dei trasporti e della logistica, oltre a rappresentare una novità nel settore delle costruzioni. Questa fase di cambiamento richiede agli ingegneri di sviluppare progetti che favoriscano l’innovazione nell’Industria 4.0.

Il ruolo delle conoscenze ingegneristiche nell’Industria 4.0

Secondo le indagini condotte dal Centro Studi CNI, l’operatività degli ingegneri liberi professionisti nel campo della consulenza, assistenza e progettazione legate all’Industria 4.0 è ancora al di sotto del loro potenziale. In particolare, il 77% degli ingegneri dell’Informazione iscritti all’Albo ritiene che le competenze nell’ambito dell’Industria 4.0 debbano essere approfondite ulteriormente, mentre il 78% dei professionisti del settore industriale esprime la stessa opinione.

Tuttavia, il 37% del settore dell’informazione e il 32% del settore industriale dichiarano di aver lavorato negli ultimi anni con tematiche legate all’Industria 4.0. In generale, l’ingegneria svolge un ruolo fondamentale nel contesto dell’Industria 4.0: la digitalizzazione applicata all’industria manifatturiera ha consentito, negli ultimi 20 anni, di semplificare e migliorare il passaggio dalla fase di progettazione alla realizzazione del prodotto finito, aumentare l’automazione delle macchine, implementare sistemi di controllo più efficaci sulle linee di produzione.

Come evolveranno le aziende del futuro?

L’avanzamento della digitalizzazione, lo sviluppo di nuove macchine, comprese quelle di tipo robotico, e l’intelligenza artificiale stanno contribuendo in modo significativo all’innovazione e alla trasformazione dell’Industria 4.0. In particolare, l’automazione sta diventando sempre più richiesta in diversi settori, tra cui:

  1. Edifici e infrastrutture di grandi dimensioni: vengono utilizzati strumenti di monitoraggio per garantire la sicurezza e controllare i processi all’interno di queste strutture.
  2. Intralogistica: si riferisce alla gestione dei flussi e delle operazioni all’interno dei magazzini. Soluzioni automatizzate vengono impiegate per ottimizzare l’organizzazione e il movimento delle merci.
  3. Logistica outbound: comprende le attività logistiche legate ai fornitori e ai clienti. Anche in questo ambito, l’automazione viene adottata per migliorare l’efficienza e la tempestività delle operazioni.
  4. Produzione e distribuzione di energia: l’Industria 4.0 offre opportunità per migliorare l’efficienza e l’affidabilità dei processi di produzione e distribuzione di energia, grazie all’automazione e all’utilizzo di tecnologie avanzate.
  5. Applicazioni di automazione mobile: sempre più spesso vengono sviluppate soluzioni di automazione che possono essere utilizzate in diversi contesti e settori, grazie alla flessibilità e alla mobilità dei dispositivi.

In questo contesto, il CNI si concentra sulla creazione di reti e forme di collaborazione, sia strutturate che flessibili, al fine di affrontare meglio le sfide del mercato. Nel caso dell’Industria 4.0, questo tema diventa ancora più cruciale, poiché richiede una collaborazione e un coordinamento tra diversi attori del settore per favorire l’innovazione e il progresso tecnologico.

Romolo Napolitano

Giornalista professionista dal 2011 è stato, non ancora trentenne, caporedattore dell’agenzia di informazione videogiornalistica Sicomunicazione. Ha lavorato 3 anni negli Stati Uniti in MSC. Al suo ritorno in Italia si è occupato principalmente di uffici stampa e comunicazione d'impresa. Attualmente è giornalista, copywriter e videomaker freelance. Si occupa, tra le altre cose, di tecnologie, nautica e sociale.

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