Cosa si vota il 12 giugno?
Il 12 giugno gli italiani sono chiamati alle urne. Molti i Comuni al voto per rinnovare le amministrazioni, ma c'è anche il referendum.
Sono 977 i Comuni che andranno al voto il 12 giugno 2022, ma non solo: in tutta Italia si andrà al referendum sulla Giustizia. La scelta di accorpare la votazione per i quesiti referendari e per eleggere le nuove amministrazioni cittadine è stata espressamente voluta per ottimizzare i costi e per favorire l’affluenza alle urne. Entriamo nel dettaglio.
Referendum sulla giustizia del 12 giugno: i 5 quesiti
I 5 quesiti referendari sono tutti abrogativi. Quindi, in pratica, si vota SI per abrogare (e quindi cancellare) parti della normativa in vigore al fine di ottenere determinate modifiche, mentre NO per lasciare il punto in questione inalterato. I quesiti riguardano tutti la Giustizia. Per essere valido, il referendum deve raggiungere il quorum del 50% +1 votanti tra gli aventi diritto al voto.
Abrogazione della Legge Severino sull’incandidabilità dei condannati
Il primo e forse più noto dei quesiti a cui il Popolo è chiamato a rispondere in questo referendum sulla Giustizia riguarda l’abrogazione della legge Severino (la 235/2012). La legge, che porta il nome dell’allora Ministro della Giustizia del Governo Monti, Paola Severino, riguarda l’incandidabilità e il divieto a ricoprire cariche elettive e di Governo per chi è stato condannato in via definitiva per delitti (non colposi).
Votando SI si esprime la volontà di cancellare la legge Severino e quindi una condanna in via definitiva per un delitto non sarà più motivo ostativo per diventare sindaco, Ministro o senatore. Votando NO si mantiene l’attuale impianto normativo.
Limitazione delle Misure cautelari
Gli italiani devono rispondere sull’abrogazione di parte dell’articolo 274 del Codice di procedura penale, che riguarda le misure cautelari. Per esigenza cautelare, ricordiamo, si intendono tutte quelle misure restrittive che si applicano prima del giudizio per motivi come il rischio di fuga, inquinamento delle prove o reiterazione del reato.
Votando SI, si decide appunto che la reiterazione del reato non è più motivo, in fase di indagini e quindi prima del processo, per applicare la custodia cautelare in carcere o ai domiciliari per gli indagati. Votando NO, le attuali regole restano invariate.
Separazione delle carriere
Tema caro e ricorrente nel dibattito politico, quello della cosiddetta separazione delle carriere è un argomento spinoso che ritorna in questo quesito referendario che, con una serie di abrogazioni agli attuali codici e regolamenti, non permetterebbero più ai magistrati di passare durante la carriera da Giudice a Pubblico ministero e viceversa.
Votando SI un pm non potrà essere Giudice durante la sua carriera (e viceversa). Votando NO resta l’attuale impianto e quindi la possibilità di cambiare ruolo durante la sua carriera.
Ruolo degli avvocati nei Consigli giudiziari
Il quesito riguarda la partecipazione dei membri laici a tutte le deliberazioni del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei Consigli giudiziari. Parliamo, in estrema sintesi, della valutazione degli avvocati sui magistrati: col quesito si chiede che gli avvocati parte di Consigli giudiziari possano votare “in merito alla valutazione dell’operato dei magistrati e della loro professionalità”.
Dal 2006, infatti, gli avvocati fanno parte dei Consigli giudiziari, organi “ausiliari” del Consiglio superiore della magistratura, ma senza diritto di voto e di parola sul lavoro dei magistrati. Abrogando questa parte di norma (e quindi votando SI) viene in pratica data la possibilità agli avvocati di valutare e votare in tema di operato dei magistrati. Votando NO, sussiste invece la limitazione al ruolo degli avvocati nei Consigli.
Elezioni del CSM
Ultimo, ma non ultimo, il referendum abrogativo per chiedere che non ci sia più obbligo di raccolta da 25 a 50 firme di colleghi affinché un magistrato possa presentare la propria candidatura al Consiglio Superiore della Magistratura.
Votando SI, non sarà necessario presentare le firme affinché un magistrato si candidi al CSM. Votando NO, resta l’obbligo di presentare le firme.
Elezioni Comunali 2022
Come detto, il referendum è accorpato alla tornata di elezioni comunali 2022 che porteranno al voto 977 Comuni italiani. Completano i rinnovi delle amministrazioni locali i 4 comuni valdostani che voteranno il 15 maggio e il piccolo comune di Lona-Lases nel Trentino in cui si voterà il 29 maggio.
L’eventuale turno di ballottaggio per i 977 Comuni al voto il 12 giugno è previsto per il 26 giugno, due settimane dopo.
Tra le maggiori città al voto Palermo e Genova, ma anche L’Aquila, Catanzaro, Parma, Piacenza, La Spezia, Frosinone, Rieti, Viterbo, Alessandria, Como, Lodi, Monza, Lucca, Messina, Padova e Verona.