Cos’è Uni PdR 125:2022, la prassi che certifica la parità di genere nelle imprese
"La Uni PdR 125 ha l’obiettivo di supportare un percorso di cambiamento culturale nelle organizzazioni e nella Società, necessario per raggiungere una più equa parità di genere superando la visione stereotipata dei ruoli, attivando la grande risorsa dei talenti femminili per stimolare la crescita economica e sociale del Paese"
Il primo passo della missione 5 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sulle pari opportunità è stato tracciato: la prassi Uni PdR 125:2022 è stata introdotta dal Ministro per le Pari Opportunità Elena Bonetti e il Presidente UNI Giuseppe Rossi, definendone i criteri, le prescrizioni tecniche e gli elementi funzionali alla certificazione di genere.
La Certificazione Uni PdR 125:2022 che certifica la parità di genere rappresenta, infatti, una delle principali previsioni contenute nel PNRR nel quadro della priorità trasversale relativa alla parità di genere: supporta il rispetto dei requisiti normativi e favorisce la rendicontazione sulla situazione di impiego maschile e femminile che la Legge 162 di novembre 2021 (Legge Gribaudo) ha reso obbligatoria per tutte le aziende, pubbliche e private, con più di 50 dipendenti.
Si tratta di uno strumento che ha l’obiettivo di incentivare le imprese ad adottare policy adeguate a ridurre il divario di genere in tutte le aree che presentano maggiori criticità, come le opportunità di carriera, la parità salariale a parità di mansioni, le politiche di gestione delle differenze di genere e la tutela della maternità.
I vantaggi per le imprese nell’adottare la Uni PdR 125:2022
La Certificazione per la Parità di Genere Uni PdR 125:2022 è applicabile a qualsiasi tipo di Organizzazione, sia del settore privato, pubblico o senza scopo di lucro, indipendentemente dalle dimensioni e dalla natura dell’attività.
Non solo: le aziende che si certificheranno ai sensi della Uni PdR 125:202 struttureranno un proprio sistema di gestione dell’inclusione, non solo per mostrare il proprio impegno sul tema Gender Equality, ma anche per determinare e monitorare precisi obiettivi per il miglioramento.
Questo permetterà di acquisire un importante vantaggio competitivo sul mercato. Negli ultimi anni, infatti, è stata posta particolare attenzione sulla capacità inclusiva delle aziende, scoprendo che le aziende che hanno maggiore successo sono quelle che al loro interno riescono a creare e mantenere un modello di lavoro che punti con decisione sull’inclusività.
Ma diciamolo chiaramente: oltre a ristabilire sacrosanti principi di parità economica e di trattamento, di carriera e di opportunità per le lavoratrici, per le aziende la norma Uni PdR 125:2022 ha il duplice scopo di rafforzare l’immagine e la reputazione aziendale e di consentire alle organizzazioni di accedere a sgravi fiscali fino a 50mila euro e a premialità nella partecipazione a bandi italiani ed europei.
Perché, si sa, in Italia se le evoluzioni culturali non si accompagnano ad incentivi economici non vi è possibilità di riuscita: sebbene le pari opportunità siano uno strumento per la crescita del Paese nel suo complesso, difficilmente senza interventi strutturali (leggasi: incentivi) potrebbero cambiare le cose basandosi su una semplice e civile “presa di coscienza“.
Lo stesso Ministro Bonetti qualche mese fa annunciò che
“Intendiamo superare la politica degli incentivi a tempo, per platee ristrette, e dei tanti microbonus per le donne e la genitorialità. Approveremo misure strutturali che puntino davvero a cambiare il Paese e le politiche familiari, rimuovendo gap e ostacoli”.
Pertanto, con la volontà di traghettare il Paese verso una maggiore cultura delle pari opportunità, con i fondi del Pnrr il Dipartimento per le pari opportunità attiverà misure di accompagnamento e sostegno delle imprese di medie e piccole dimensioni che vorranno certificarsi.
La prassi Uni PdR 125:2022, infatti, è il prodotto del confronto svoltosi all’interno del “Tavolo di lavoro sulla certificazione di genere delle imprese” coordinato dal Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del consiglio dei Ministri, con la partecipazione di altre Amministrazioni ed è stato già stabilito che sarà l’ANAC a vigilare sulla concreta applicazione delle norme previste.
La ministra Bonetti ha sottolineato, in conclusione, che
“le pari opportunità sono state poste dal Governo tra i temi centrali per la crescita e la ripresa del nostro Paese. La certificazione di genere aiuterà le imprese nella progettazione di politiche che investono in lavoro femminile. È uno strumento che rende concreto il principio secondo cui l’investimento sul talento femminile è conveniente per il Paese ed è conveniente per il tessuto imprenditoriale”.
“La Uni PdR 125 ha l’obiettivo di supportare un percorso di cambiamento culturale nelle organizzazioni e nella Società, necessario per raggiungere una più equa parità di genere superando la visione stereotipata dei ruoli, attivando la grande risorsa dei talenti femminili per stimolare la crescita economica e sociale del Paese” ha aggiunto il presidente di Uni, Giuseppe Rossi.
Chissà se basterà una norma e l’idea degli incentivi per cambiare il Paese.