Impresa e Startup

Imprenditoria Femminile, al via bando in FVG: contributi a fondo perduto fino a 30mila euro

Per poter accedere, è necessario che i progetti di imprenditoria femminile siano realizzati presso la sede legale od unità operativa della nuova impresa beneficiaria situata nel territorio regionale e che le imprese richiedenti abbiano una dimensione piccola o media

Imprenditoria Femminile al via nella Regione Friuli Venezia Giulia: è pronto a partire da febbraio il nuovo bando che prevede contributi a fondo perduto a sostegno di progetti imprenditoriali “in rosa” nei settori dell’artigianato, dell’industria, del commercio, del turismo e dei servizi. Vediamo insieme di cosa si tratta.

Imprenditoria Femminile, a chi è rivolto il bando

Il bando della Regione Friuli Venezia Giulia riguardante l’imprenditoria femminile verrà gestito in coordinamento, su base provinciale dalle Camere di Commercio del Friuli Venezia Giulia, territorialmente competenti.

Per poter accedere, è necessario che i progetti di imprenditoria femminile siano realizzati presso la sede legale od unità operativa della nuova impresa beneficiaria situata nel territorio regionale e che le imprese richiedenti abbiano una dimensione piccola o media, con sede legale o unità operativa oggetto dell’investimento situata in Friuli Venezia Giulia. In particolare, è necessario sapere che per nuova impresa si intende l’impresa iscritta da meno di 36 mesi al registro delle imprese alla data di presentazione della domanda di contributo.

Attenzione: non è considerata nuova l’impresa le cui quote sono detenute in maggioranza da altre imprese iscritte da 36 o più mesi al registro delle imprese alla data di presentazione della domanda di contributo, la società che risulta da trasformazione di società preesistente o da fusione o scissione di società preesistenti iscritte da 36 o più mesi al registro delle imprese alla data di presentazione della domanda di contributo nonché l’impresa che è stata costituita tramite conferimento d’azienda o di ramo d’azienda da parte di impresa preesistente iscritta da 36 o più mesi al registro delle imprese alla data di presentazione della domanda di contributo.

Per impresa femminile, inoltre, si intende l’impresa in cui la maggioranza delle quote è nella titolarità di donne, ovvero l’impresa cooperativa in cui la maggioranza dei soci è composta da donne e l’impresa individuale il cui titolare è una donna nonché, nel caso della società di persone composta da due soci, la società in accomandita semplice il cui socio accomandatario è una donna e la società in nome collettivo il cui socio donna è anche il legale rappresentante della società.

Imprenditoria femminile, come funzionano i contributi?

L’intensità del contributo previsto dal bando sull’imprenditoria femminile è pari al 50 per cento della spesa ammissibile, salvo che l’impresa femminile abbia richiesto un’intensità minore. In particolare, l’ammontare minimo del contributo è pari a 2.500,00 euro mentre l’ammontare massimo del contributo è pari a 30.000,00 euro, in regime de minimis e a fondo perduto.

Il bando sull’imprenditoria femminile ammette le spese legate alla realizzazione del progetto, ossia:

A) Spese per investimenti, strettamente funzionali all’esercizio dell’attività economica, relativi all’acquisto e alla locazione finanziaria di:
1. impianti specifici
2. arredi
3. macchinari, strumenti e attrezzature
4. beni immateriali: diritti di licenza, software, brevetti, know-how
5. hardware
6. automezzi
7. sistemi di sicurezza
8. materiali e servizi concernenti pubblicità e attività promozionali, nel limite di spesa massima ammissibile di 10.000,00 euro.

B) Spese per la costituzione, quali:
1. spese notarili relative all’onorario
2. spese connesse agli adempimenti obbligatori per l’avvio dell’impresa nonché business plan nel limite di spesa massima ammissibile di 10.000,00 euro.

C) Spese di primo impianto, quali:
1. adeguamento o ristrutturazione dei locali dell’impresa, nel limite di spesa massima ammissibile 40.000,00 euro
2. realizzazione o ampliamento del sito internet, nel limite di spesa massima ammissibile di 10.000,00 euro
3. locazione dei locali, per un periodo massimo di 12 mesi e una spesa massima di 15.000,00 euro
4. avvio attività di franchising, limitatamente al diritto di ingresso nel limite di spesa massima di 25.000,00 euro.

D) Spese per microcredito:
Nel caso in cui il beneficiario sia una microimpresa, sono ammissibili, le seguenti spese relative ad operazioni di microcredito effettuate dalla microimpresa ai fini del finanziamento della realizzazione del progetto di imprenditoria femminile:
1. premio e spese di istruttoria per l’ottenimento di garanzie, in forma di fideiussioni o di garanzie a prima richiesta, rilasciate nell’interesse dell’impresa beneficiaria da banche, istituti assicurativi e confidi, nel limite di spesa massima ammissibile 3.000 euro;
2. oneri finanziari relativi all’effettuazione dell’operazione di microcredito con riguardo agli interessi passivi e alle spese di istruttoria e di perizia nel limite di spesa massima pari a 2.000 euro.

I beni devono essere nuovi di fabbrica.

Nel caso di acquisizione in locazione finanziaria dei beni di cui alla lettera A) è ammissibile la quota capitale dei canoni della locazione finanziaria diretta a tale acquisizione, nel limite massimo di 12 mensilità, incluso l’eventuale “maxi canone” iniziale, alla condizione che il contratto di locazione finanziaria preveda l’impegno del beneficiario ad acquistare i beni alla scadenza della locazione. L’importo massimo ammissibile non supera il valore del bene. Non sono ammissibili la quota interessi e le spese accessorie.

Sono ammissibili le spese sia se sostenute dall’impresa beneficiaria sia dopo la presentazione della domanda sia se sostenute dalla stessa prima della presentazione della domanda.

Imprenditoria femminile, come ottenere i contributi

La domanda per partecipare al bando sull’imprenditoria femminile potrà essere presentata a partire dalle ore 9.15 del giorno 13 febbraio 2024 e sino alle ore 16.30 del giorno 13 marzo 2024, dall’impresa richiedente alla Camera di commercio territorialmente competente, esclusivamente mediante posta elettronica certificata (PEC) ai fini dell’ammissione all’articolazione dello sportello relativa alla provincia nella quale è stabilita la sede legale o l’unità operativa presso cui è realizzato il progetto di imprenditoria femminile.

A seguito dell’istruttoria, il contributo è concesso entro novanta giorni dalla presentazione della domanda, nei limiti delle risorse disponibili a valere sulla pertinente articolazione provinciale dello sportello. 

I progetti di imprenditoria femminile devono essere realizzati e rendicontati entro il termine massimo di 18 mesi dalla data di ricevimento della comunicazione della concessione del contributo.

Modalità di rendicontazione

Per la rendicontazione dei progetti di imprenditoria femminile così finanziati è bene tenere a mente che occorrerà presentare:
a) copia dei documenti di spesa, costituiti da fatture o, in caso di impossibilità di acquisire le stesse, da documenti contabili aventi forza probatoria equivalente;
b) documentazione comprovante l’avvenuto pagamento;
c) dichiarazione attestante la corrispondenza agli originali delle copie dei documenti di spesa di cui alla lettera a).

L’avvenuto sostenimento della spesa è provato attraverso la documentazione di pagamento, ossia:
a) documentazione bancaria comprovante l’inequivocabile ed integrale avvenuto pagamento da parte dell’impresa beneficiaria dei documenti di spesa rendicontati, ad esempio estratto conto bancario, attestazione di bonifico, ricevuta bancaria, estratto conto della carta di credito aziendale;

b) copia dell’assegno, accompagnata da un estratto conto bancario da cui si evinca l’avvenuto addebito dell’operazione sul c/c bancario del beneficiario nonché da adeguata documentazione contabile da cui si evinca la riconducibilità dell’impresa beneficiaria al documento di oggetto di pagamento correlato;

c) per i pagamenti in contanti, ammissibili solo per spese di importo inferiore a 500,00 euro, tramite dichiarazione liberatoria del fornitore di beni e servizi oppure copia del documento di spesa riportante la dicitura “pagato” con firma, data e timbro dell’impresa del fornitore di beni o servizi apposti sull’originale del documento.

Non sono ammesse le spese il cui sostenimento è rendicontato mediante documenti di spesa nei quali l’importo imputabile al progetto è inferiore a 50,00 euro. Per maggiori informazioni, si consiglia di visionare il sito dedicato.

Romolo Napolitano

Giornalista professionista dal 2011 è stato, non ancora trentenne, caporedattore dell’agenzia di informazione videogiornalistica Sicomunicazione. Ha lavorato 3 anni negli Stati Uniti in MSC. Al suo ritorno in Italia si è occupato principalmente di uffici stampa e comunicazione d'impresa. Attualmente è giornalista, copywriter e videomaker freelance. Si occupa, tra le altre cose, di tecnologie, nautica e sociale.

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