Yuup, lo shampoo “inclusivo” per i nostri amici a 4 zampe
L'esperienza di Yuup! insegna che si può parlare di diritti 12 mesi all'anno, e che l'inclusività non è uno spot di giugno ma un modo di fare impresa
Seicento confezioni di shampoo per animali domestici vendute in edizione speciale, con l’arcobaleno simbolo del Pride, per un totale di 5.000 euro interamente devoluti per le attività e le azioni di inclusione sociale dell’Arcigay vicentina. Questi numeri hanno fatto prendere a Yuup!, marchio di Cosmetica Veneta destinato esclusivamente alla cura dei nostri amici a 4 zampe, una scelta assolutamente in controtendenza rispetto ad altre operazioni spot che abbiamo visto in questo mese: prolungare il Pride tutto l’anno. Mantenere, in sintesi, lo shampoo universale (come l’amore) – destinato all’attività solidale in occasione del mese dedicato ai diritti della comunità LGBTQIA+ – per sempre nel catalogo.
“Yuup! – spiegano dall’azienda – non è nuova a queste iniziative, integrando sempre di più il concetto di responsabilità sociale d’impresa con il sostegno alle associazioni che si battono per i diritti civili e il benessere degli uomini e degli animali. Quest’anno ha deciso di dare una nuova veste al suo shampoo universale, ma soprattutto di utilizzare i suoi canali social per lanciare ai 70 mila follower dell’azienda messaggi informativi a sostegno dei diritti LGBTQIA+, sotto lo slogan ‘Non fare differenze, fai la differenza’“.
Lo shampoo.. per i diritti
A poche ore dal prossimo dibattimento sul DDL Zan e a seguito di tante polemiche scoppiate per marchi e brand che hanno dipinto di arcobaleno i loro loghi (specialmente sui social network) ma guardandosi bene dal farlo in alcuni mercati ritenuti “avversi”, la scelta di non limitare al solo mese del Pride questa iniziativa rafforza il significato che Yuup! intendeva trasmettere. Lavandosi anche da dosso quella sensazione della mera finalità di marketing che rischia di ottenere un effetto boomerang sulla questione diritti, già provata dalle strumentalizzazioni politiche della stessa.
Questo perché quando si parla di diritti delle persone non si deve parlare mai di target di marketing. “Quest’anno – recita la nota stampa che conferma il prolungamento dell’iniziativa – la scelta è caduta sul Pride Month, partendo da un semplice dato: si calcola che in Italia ogni tre giorni si compia una violenza di stampo omotransfobico“. Troppo, per archiviare la questione come atto di presenza o come forma di instant marketing. Del resto, in alcune occasioni dovremmo ispirarci ai nostri amici di casa, abituati ad amarci senza costrizione di razza, sesso e religione. E questo lo fanno tutto l’anno, e non solo in un’occasione speciale.