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Le acque italiane sono eccellenti (quasi tutte)

Una buona notizia per il nostro turismo e non solo: secondo il Sistema nazionale per la protezione dell'ambiente sono circa 5.000 i chilometri di aree marine adibite alla balneazione classificate come "eccellenti". Solo per 43 chilometri di costa il bollino è nero.

Dei 5.300 chilometri di lunghezza di aree marine adibite alla balneazione che compongono la costa italiana, 5.000 chilometri possono ritenersi eccellenti. Il bel risultato, volendo anche superiore alle aspettative, è il frutto dei risultati del monitoraggio condotto dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente.

Lo studio

I dati diffusi in queste ore sono frutto delle analisi microbiologiche condotte nel corso del periodo 2019/22. Solo nel 2022 sono stati più di trentamila i campionamenti effettuati in Italia, soprattutto dalle agenzie ambientali, per valutare (da un punto di vista sanitario) la qualità delle acque di balneazione. Non solo di mare ma anche di lago e in alcuni (sporadici) casi di fiume. Sono escluse le aree che per i più svariati motivi non sono sottoposte a monitoraggio, come a titolo squisitamente esemplificativo quelle dei porti o delle aree protette o ancora componenti servitù militari e quindi interdette ai civili.

I parametri microbiologici su cui si basa il monitoraggio sono le concentrazioni di Escherichia coli ed enterococchi intestinali, batteri ritenuti indicatori di contaminazione fecale. Le percentuali riportate sono riferite al totale delle acque monitorate, escludendo dunque quelle non sottoposte al monitoraggio, ad esempio i tratti di mare che ospitano porti, servitù militari, aree protette.

I risultati

Come detto, dei 5.300 chilometri analizzati 5.000 sono considerati eccellenti, per una percentuale pari al 95,5% del totale. A questi vanno aggiunti 144 chilometri di acque definite buone (il 2,7 percento del totale). Sufficiente lo 0,8% delle acque esaminate (poco meno di 43 chilometri) e solo altri 43 chilometri sono da bollino nero (classificate come scarse).

In generale, quindi, le acque in cui turisti italiani e stranieri si immergono è da considerarsi di buon livello e questo in maniera più o meno diffusa in tutte le regioni (ogni territorio superano l’85%). Due su tutte però le regioni da considerarsi virtuose e che sfiorano la perfezione: parliamo di Puglia e Sardegna dove la percentuale di acque che superano l’esame arriva al 99%.

Una soddisfazione – ogni tanto – anche a livello comunitario, con le acque italiane che sulla base dei dati elaborati dall’Agenzia europea dell’ambiente registrano una performance di qualità migliore rispetto alla media dei Paesi europei.

Enrico Parolisi

Giornalista, addetto stampa ed esperto di comunicazione digitale, si occupa di strategie integrate di comunicazione. Insegna giornalismo e nuovi media alla Scuola di Giornalismo dell'Università Suor Orsola Benincasa. Aspirante re dei pirati nel tempo libero.

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