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Recuperare litio e cobalto dalle batterie esauste: MITO crede (e finanzia) Tech4LiB

Con la recente proposta del regolamento sulle materie prime, denominato Critical Raw Materials Act, l'Unione Europea stabilisce che almeno il 15% della domanda di materie prime dovrebbe provenire dal riciclo. Ed è in questo scenario che si inserisce il finanziamento targato Progress Tech Transfer, il fondo di investimento lanciato da MITO Technology impegnato nella valorizzazione delle tecnologie nel campo della sostenibilità, per un progetto di proof-of-concept in collaborazione con l'Università degli Studi di Brescia e il Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Scienza e la Tecnologia dei Materiali.

Si prevede che entro il 2030 la domanda di litio per le batterie dei veicoli elettrici sarà 18 volte superiore rispetto ad oggi, mentre quella di cobalto aumenterà di cinque volte. Tuttavia, litio e cobalto sono metalli rari in Italia e in Europa, e per lo più provengono da regioni critiche del mondo. Con la recente proposta del regolamento sulle materie prime, denominato Critical Raw Materials Act, l’Unione Europea stabilisce che almeno il 15% della domanda di materie prime dovrebbe provenire dal riciclo.

Ed è in questo scenario che si inserisce il finanziamento targato Progress Tech Transfer, il fondo di investimento lanciato da MITO Technology impegnato nella valorizzazione delle tecnologie nel campo della sostenibilità, per un progetto di proof-of-concept in collaborazione con l’Università degli Studi di Brescia e il Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Scienza e la Tecnologia dei Materiali.

L’obiettivo di questo progetto è lo sviluppo di una tecnologia brevettata per il recupero del litio e del cobalto dalle batterie esauste.

Il progetto

La proof-of-concept avrà come scopo la verifica della replicabilità su scala industriale di una soluzione – Tech4LiB – sviluppata dal gruppo di ricerca guidato dalle professoresse Elza Bontempi e Laura E. Depero del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale dell’Università di Brescia.

La soluzione proposta mira a recuperare in modo sostenibile i metalli strategici dalle batterie dei dispositivi elettronici, promuovendo un approccio di circular economy che rappresenta l’unica alternativa valida alle attività estrattive per soddisfare la crescente domanda di metalli e materie prime necessarie per raggiungere gli obiettivi di transizione energetica.

Il progetto Tech4LiB (https://tech4lib.unibs.it/) prende origine dalle attività di ricerca svolte presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale dell’Università di Brescia, che da sempre si impegna nell’individuazione di soluzioni ad impatto industriale e incentrate sulla sostenibilità, come dimostra anche l’istituzione di un dottorato di ricerca in Transizione Energetica e Sistemi di Produzione Sostenibili. Il professor Lucio Enrico Zavanella, Direttore del Dipartimento, ha dichiarato a proposito: “Questo è un risultato magnifico e concreto che combina in modo efficace ricerca di eccellenza e trasferimento tecnologico. Rappresenta un esempio che ci conforta e ci rafforza nel percorso intrapreso dal Dipartimento: un percorso attento ai cambiamenti epocali in corso, nel dialogo costante tra Università, Società e mondo produttivo in tutte le sue sfaccettature”.

I finanziamenti del Progress Tech Transfer saranno principalmente utilizzati per l’acquisizione delle attrezzature necessarie per il progetto. Francesco De Michelis, amministratore delegato di MITO Technology, afferma: “Tech4LiB rappresenta la valorizzazione di risultati di ricerca eccellenti che hanno il potenziale per avere un impatto significativo sul mercato dei metalli per la transizione energetica. Dimostra che le soluzioni di economia circolare non solo sono possibili, ma sono anche necessarie come alternativa ai cicli di consumo lineari che non sono più sostenibili“.

“Questo progetto di valorizzazione – ha affermato il rettore dell’ateneo bresciano Francesco Castelli, Rettore dell’Università di Brescia – si inserisce negli sforzi che la nostra università sta compiendo per perseguire una politica attiva e bilanciata di trasferimento tecnologico, attrarre risorse strategiche e interagire con i principali attori del mercato dell’innovazione. Desidero esprimere la gratitudine della comunità accademica nei confronti del Servizio Trasferimento Tecnologico e dell’Ufficio Ricerca dell’Università per gli sforzi profusi nella valorizzazione della proprietà intellettuale generata dai nostri ricercatori”.

Redazione

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