Innovazione

Accordi per l’Innovazione, fondi esauriti in 24ore: si attende il nuovo bando

In poco meno di 24 ore dopo si è reso necessario chiudere lo sportello del secondo bando degli Accordi per l'Innovazione in tutta Italia - con l'unica deroga della Regione Calabria, chiuso il giorno dopo.

I fondi del secondo sportello degli Accordi per l’Innovazione – quelli di cui avrebbero potuto beneficiare delle agevolazioni le imprese di qualsiasi dimensione, con almeno due bilanci approvati, che esercitano attività industriali, agroindustriali, artigiane o di servizi all’industria (attività di cui all’art. 2195 del codice civile, numeri 1, 3 e 5) nonché attività di ricerca – sono andate esaurite in poco meno di 24 ore.

Un risultato che rende evidente l’interesse delle aziende italiane nell’investire in innovazione, tecnologie digitali e transizione energetica.

Accordi per l’innovazione, come funzionava lo sportello

Aperto a partire dallo scorso 31 gennaio, secondo una tempestiva comunicazione del Ministero alle Imprese e al Made in Italy (ex MISE), poco meno di 24 ore dopo si è reso necessario chiudere lo sportello del secondo bando degli Accordi per l’Innovazione in tutta Italia – con l’unica deroga della Regione Calabria, chiuso il giorno dopo.

In altre parole, i fondi – pari a un milione di euro a partire dal 2022 – sono andati esauriti, così come comunica il Ministero.

Ma perché tutto questo interesse? Con gli Accordi per l’Innovazione le imprese potevano presentare progetto, sia singolarmente che in forma congiunta tra loro con soggetti co-proponenti di un progetto congiunto anche gli Organismi di ricerca e, limitatamente ai progetti afferenti alle linee di intervento “Sistemi alimentari”, “Sistemi di bioinnovazione nella bioeconomia dell’Unione” e “Sistemi circolari”, anche le imprese agricole.

L’obiettivo degli Accordi per l’Innovazione è quello di finanziare progetti riguardanti attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale finalizzate alla realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti, tramite lo sviluppo delle tecnologie abilitanti fondamentali (KETs) nell’ambito delle aree di intervento riconducibili al secondo Pilastro del Programma quadro di ricerca e innovazione “Orizzonte Europa”, come:

• Tecnologie di fabbricazione;
• Tecnologie digitali fondamentali, comprese le tecnologie quantistiche;
• Tecnologie abilitanti emergenti;
• Materiali avanzati;
• Intelligenza artificiale e robotica;
• Industrie circolari;
• Industria pulita a basse emissioni di carbonio;
• Malattie rare e non trasmissibili;
• Impianti industriali nella transizione energetica;
• Competitività industriale nel settore dei trasporti;
• Mobilità e trasporti puliti, sicuri e accessibili;
• Mobilità intelligente;
• Stoccaggio dell’energia;
• Sistemi alimentari;
• Sistemi di bioinnovazione nella bioeconomia dell’Unione;
• Sistemi circolari.

I progetti di ricerca e sviluppo ammessi allo sportello degli Accordi per l’Innovazione dovevano prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a 5 milioni di euro, avere una durata non superiore a 36 mesi ed essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di agevolazioni al Ministero.

Le agevolazioni degli accordi per l’innovazione sono comunque concesse nella forma del contributo diretto alla spesa e, eventualmente, del finanziamento agevolato a valere sulle risorse messe a disposizione dalle amministrazioni sottoscrittrici dell’Accordo per l’innovazione, nel rispetto dei seguenti limiti e criteri:
• il limite massimo dell’intensità d’aiuto delle agevolazioni concedibili è pari al 50% dei costi ammissibili di ricerca industriale e al 25% dei costi ammissibili di sviluppo sperimentale;
• il finanziamento agevolato, qualora richiesto, è concedibile esclusivamente alle imprese, nel limite del 20% del totale dei costi ammissibili di progetto.

Ad oggi, comunque, non si sa ancora se verranno ammesse tutte le domande presentate per lo sportello degli Accordi per l’Innovazione e se, eventualmente, con i fondi restanti vi sarà una riapertura del bando.

Federica Colucci

Napoletana, classe 1990, Federica Colucci è giornalista, HR e communication specialist. Già responsabile della comunicazione dell'Assessorato al Lavoro e alle Politiche Sociali del Comune di Napoli, ha come expertise i temi del lavoro, del welfare e del terzo settore. È l'anima e la coordinatrice di F-Mag.

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