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Incontro di lavoro negli USA: sapevi che c’è una business etiquette da rispettare?

"In America, non c’è mai un’altra occasione per fare una buona impressione: bisogna diventare americani agli occhi degli americani”.

Per un’incontro di lavoro negli Stati Uniti non pensate di potervi affidare all’improvvisazione. Oltreoceano, infatti, esiste una business etiquette, un codice specifico per affrontare un incontro di lavoro con un’azienda: l’improvvisazione è una prassi desueta che non appartiene alla cultura americana, per sua natura frenetica e orientata al risultato immediato.

La business etiquette negli USA: di cosa si tratta

L’introduzione di una business etiquette più o meno formale e condivisa nasce dalla compartecipazione di uno schema a cui è necessario attenersi e che rispecchia esattamente tempistiche, aspettative e mentalità della controparte.

“Allinearsi con le modalità di approccio vigenti oltreoceano – precisa Astra Pagliai, Direttore Operativo di ExportUSA – è fondamentale. La frase ti chiamo, così ne parliamo, ad esempio, è inaccettabile: per condurre una trattativa è necessario fissare un incontro e definire una scaletta di argomenti precisa”.

Pianificare una riunione e preparare una presentazione sono elementi chiave da non sottovalutare. Le informazioni devono essere chiare, concise e in un inglese corretto. Per mantenere i rapporti, sarà poi indispensabile inviare una comunicazione riassuntiva così da fissare gli elementi salienti e definire delle tempistiche per dar seguito a quanto discusso.

Ma cosa prevede la business etiquette? Utilizzare un outfit formale, mantenere la distanza di un braccio dall’interlocutore, avere un atteggiamento cordiale descrivendo il proprio viaggio e la propria esperienza negli Stati Uniti dando la classica stretta di mano sono elementi utili per rompere il ghiaccio.

“Da scongiurare, invece, atteggiamenti troppo confidenziali – aggiunge Astra Pagliai – come la pacca sulla spalla o gli abbracci, nonché tutti quei commenti su temi di carattere politico o religioso. Mentre sovrapporre le voci o utilizzare un tono di voce alto in Italia è considerato relativamente normale, per un americano (così come per una controparte nord europea o asiatica) è sintomo di cattiva educazione, indisciplinatezza e aggressività. In America, non c’è mai un’altra occasione per fare una buona impressione: bisogna diventare americani agli occhi degli americani”.

Romolo Napolitano

Giornalista professionista dal 2011 è stato, non ancora trentenne, caporedattore dell’agenzia di informazione videogiornalistica Sicomunicazione. Ha lavorato 3 anni negli Stati Uniti in MSC. Al suo ritorno in Italia si è occupato principalmente di uffici stampa e comunicazione d'impresa. Attualmente è giornalista, copywriter e videomaker freelance. Si occupa, tra le altre cose, di tecnologie, nautica e sociale.

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