Sociale

Sovraindebitamento: perché è importante il protocollo di Napoli per la legge salva-suicidi?

In Campania la Federconsumatori locale e l'Ordine degli Avvocati partenopeo si stringono la mano e disegnano un percorso comune per chi è sommerso dai debiti. Con la consapevolezza che strumenti per uscirne esistono e vanno promossi.

Nelle scorse ore il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Napoli, Antonio Tafuri, e quello di Federconsumatori Campania, Giovanni Berritto, si sono seduti ad un tavolo e hanno firmato un protocollo d’intesa. Chi lavora nei media sa che di questi eventi se ne ripetono tanti, su ogni territorio e con diversi player. Ma quello di ieri è destinato a scrivere una pagina importante della lotta al sovraindebitamento. O meglio, dell’applicazione della legge 3/2012, discutibilmente nota anche come legge salva-suicidi.

La legge salva-suicidi

Facciamo un passo indietro: cosa dice la legge salva-suicidi, la 3/2012? In estrema sintesi, e ci perdoneranno i cultori della materia legale per i tecnicismi mancati, la 3/2012 nasce per dare a privati cittadini (e non), qualora ritenuti meritevoli (non deve sussistere la volontà di indebitarsi) una seconda opportunità.

Pensare, infatti, che il contraente debito abbia sempre responsabilità è una stortura vera e propria. A finire nel tritacarne sociale del debito contratto ci possono essere i motivi più disparati: dai liberi professionisti che hanno dovuto seguire persone malate a persone ridotte al lastrico per la fine di un matrimonio.

Una sorta di piano di rientro che prende il nome di procedura di esdebitazione è il modo in cui lo Stato italiano vuole garantire ai sovraindebitati una luce a cui tendere, anziché lasciare che le persone affoghino nel buio opprimente di debiti che non possono essere in alcun modo saldati. Il tutto facendo sì che l’individuo sovraindebitato e la sua famiglia possano comunque “condurre una vita dignitosa”.

Il presupposto su cui si basa la 3/2012 (la c.d. legge salva-suicidi) è che – del resto – la persona sovraindebitata rappresenta un problema dell’intera collettività. Si pensi, comunque, alle ripercussioni che un debito non saldabile comporta: dal rischio di arricchire usurai e strozzini a quello tragico di porre fine alla propria esistenza.

I debiti come motivo di suicidio

Sebbene non esista una vera e propria casistica e/o numeri ufficiali, anche data la natura delicata dell’argomento che quasi mai si può sintetizzare con un mero principio di causa – effetto, è comunque un fatto dato per assunto che le situazioni di sovraindebitamento siano causa di suicidio. Nel manuale MSD lo “stress finanziario dovuto a crisi economiche, debiti o disoccupazione” è uno dei primi fattori di rischio per il c.d. comportamento suicidiario.

Un caso lampante in Italia si è registrato proprio negli anni della c.d. legge salva-suicidi quando una scia di sangue (amplificata e alimentata da quello che è stato a tutti gli effettti un vero e proprio effetto Werther su scala nazionale) ha scosso il Paese da nord a sud a causa di quanti, sotto il peso delle cartelle esattoriali targate Equitalia (e non solo, sia chiaro), hanno preferito farla finita.

La possibilità c’è

Per questo, sapere che esiste uno strumento che permette al malcapitato sovraindebitato di avere un qualsivoglia tipo di futuro dignitoso è fondamentale. In questo senso, il protocollo siglato a Napoli da Federconsumatori Campania e l’Ordine degli Avvocati del capoluogo partenopeo assume una doppia valenza: di sostegno, sicuramente, ma anche di sensibilizzazione sul tema.

Cosa dice il protocollo

In pratica, il protocollo siglato tra l’associazione dei consumatori e l’Ordine potenzia lo sportello (digitale) che è dedicato al sovraindebitamento. La Federconsumatori Campania mette a disposizione lo strumento già in essere di contatto, e di primo ascolto, e in sinergia con i legali napoletani offrirà valutazioni per comprendere se e come i sovraindebitati possono usufruire dei percorsi giuridici (procedure disciplinate) previsti dalla legge salva-suicidi. A questo si aggiungono prezzi calmierati e un ambiente protetto.

Il modello nasce in queste ore e si spera possa essere di ispirazione per altre realtà territoriali. “Aiutare le persone a districarsi tra le storture del sistema – afferma Giovanni Berritto, presidente della Federconsumatori Campania – è uno dei motivi per cui Federconsumatori nasce e per cui ancora oggi più di ieri continua a combattere. Il tema del sovraindebitamento, poi, è spesso banalizzato dal dibattito sociale quando invece richiederebbe un’analisi a 360 gradi del modello economico occidentale”.

La reazione degli avvocati

“In questo momento di grave crisi economica e sociale, l’iniziativa mira ad andare incontro alle esigenze dei cittadini con l’ausilio offerto dalla legge 3/2012, che consente al sovraindebitato di poter rivisitare l’esposizione debitoria, spalmandola nel tempo, restituendogli maggior sicurezza e dignità per una ripartenza nel contesto finanziario e lavorativo, evitando allo stesso di finire preda degli usurai”. Così il COA di Napoli in una nota stampa. “Tale progetto – continua – è reso possibile grazie anche al contributo determinante dell’Organismo di composizione della crisi (OCC) che si avvale dell’opera di circa duecento gestori esperti della materia e formati dall’Ordine avvocati di Napoli”.

Enrico Parolisi

Giornalista, addetto stampa ed esperto di comunicazione digitale, si occupa di strategie integrate di comunicazione. Insegna giornalismo e nuovi media alla Scuola di Giornalismo dell'Università Suor Orsola Benincasa. Aspirante re dei pirati nel tempo libero.

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button