Tecnologia

Meta e Luiss per studiare le tecnologie immersive nel settore educativo

I primi studi accademici hanno rilevato che le tecnologie immersive possono migliorare positivamente una serie di operazioni legate all’apprendimento, come la comprensione, la memorizzazione delle conoscenze, il coinvolgimento degli studenti, il livello di attenzione e la motivazione.

Meta ha scelto l’Università Luiss Guido Carli di Roma per analizzare, grazie ad uno studio accademico, l’impatto che le tecnologie immersive stanno apportando nel settore educativo. Questa collaborazione rientra in un programma di ricerca europeo istituito dalla società americana che coinvolge 5 istituzioni accademiche, esperti e think-tank di altrettanti Paesi (tra cui l’università di Glasgow, l’Esade di Barcellona, il France Immersive Learning e il Straightlabs in Germania).

Gli esperti hanno esaminato come le tecnologie immersive possano migliorare le esperienze di apprendimento, aumentare il tasso di occupazione dei giovani e contribuire alla formazione professionale dei manager del futuro. Ma vediamo come.

Le tecnologie immersive come plus per l’apprendimento

L’università romana, nello studio sulle tecnologie immersive, si è concentrata sull’impatto della Virtual Reality (VR) nei processi di apprendimento e collaborazione in ambito manageriale. Dodici ricercatori Luiss hanno condotto, infatti, un test comparativo tra realtà immersiva e ambiente 2D durato tre mesi, al quale hanno preso parte circa 90 studenti del corso di Advanced Marketing Management dell’Ateneo.

Dai primi test è emerso come gli studenti percepiscano le interazioni in maniera più positiva e costruttiva, grazie alle tecnologie immersive, rispetto agli ambienti 2D, in quanto incentivano positivamente le dimensioni sociali, comportamentali ed emotive dell’esperienza.

Rispetto agli ambienti 2D gli studenti si sono sentiti maggiormente consapevoli della propria presenza online e più connessi con gli altri, con una conseguente maggiore predisposizione collaborativa e partecipativa nel meta-ambiente.

Fra gli altri, uno dei risultati più significativi del test è la capacità delle tecnologie immersive VR di generare un grande senso di telepresenza e separazione rispetto alla dimensione fisica: gli studenti hanno infatti sottolineato come negli spazi virtuali si siano sentiti molto più “dentro l’ambiente che stavano vedendo e ascoltando” e “coinvolti e immersi nell’esperienza”.

“Crediamo che il metaverso avrà un impatto significativo nel campo dell’education. In qualità di ricercatori dobbiamo ora concentrare i nostri sforzi nello studio rigoroso di più dimensioni, per garantire la massima efficacia in diversi contesti di apprendimento – hanno dichiarato Simona Romani Dean della Graduate School dell’Università Luiss e Marco Francesco Mazzù, Professor of Practice di Marketing dell’Università Luiss – In parallelo con la ricerca, infatti, stiamo attivamente sperimentando nuovi usi delle tecnologie al servizio dell’educazione”.

Angelo Mazzetti, responsabile affari istituzionali di Meta in Italia ha spiegato come

“le tecnologie immersive oggi vengono già utilizzate per insegnare e apprendere in modi nuovi ed entusiasmanti e hanno un enorme potenziale. I primi studi accademici hanno rilevato che la VR può migliorare positivamente una serie di operazioni legate all’apprendimento, come la comprensione, la memorizzazione delle conoscenze, il coinvolgimento degli studenti, il livello di attenzione e la motivazione. Partnership come quella siglata con i ricercatori della Luiss Guido Carli, sono importanti per comprendere e sfruttare queste opportunità“.

Enrico Parolisi

Giornalista, addetto stampa ed esperto di comunicazione digitale, si occupa di strategie integrate di comunicazione. Insegna giornalismo e nuovi media alla Scuola di Giornalismo dell'Università Suor Orsola Benincasa. Aspirante re dei pirati nel tempo libero.

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