Istituzioni

Farina di grillo, sì ad etichette particolari e scaffali dedicati: la proposta italiana

"i decreti sulle farine di insetti che riguardano i livelli autorizzativi che l'Europa ha dato sulle di farine derivanti da insetti: non discuto il fatto che ci si possa nutrire di quello che è più idoneo alla propria alimentazione, ma vanno indicazioni chiare, altra cosa sono i cibi sintetici che mettono in discussione il rapporto fra uomo e natura".

Siamo italiani e non ci arrendiamo alla farina di grillo, nonostante l’ok dell’Unione Europea alla sua commercializzazione in prodotti da forno come pane, pasta per pizze, biscotti e merendine.

Sembra essere questo il pensiero sottostante la decisione del Masaf, il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste che oggi, con il reggente Francesco Lollobrigida, ha annunciato di aver avanzato richieste nette all’Europa.

Etichette particolari per farina di grillo e scaffali a parte

Facciamo un passo indietro per comprendere i contorni della vicenda. Nello scorso gennaio, l’Unione Europea ha autorizzato la commercializzazione della farina di grillo (per un periodo di cinque anni) per la produzione di prodotti alimentari farinacei.

Come avevamo già scritto,

La farina di grillo – o meglio, la polvere – sarà denominata sulle etichette come “polvere parzialmente sgrassata di Acheta domesticus (grillo domestico)”. L’etichetta dei prodotti alimentari contenenti polvere parzialmente sgrassata di Acheta domesticus (grillo domestico), si legge, indica che tale ingrediente può provocare reazioni allergiche nei consumatori con allergie note ai crostacei e ai prodotti a base di crostacei, ai molluschi e ai prodotti a base di molluschi e agli acari della polvere. Tale indicazione figura accanto all’elenco degli ingredienti.

La farina di grillo, però, non sarà l’unico alimento a base di insetti che potremmo trovare nel nostro carrello della spesa. Infatti, lo scorso anno era arrivato il via libera anche alla larva gialla della farina (Tenebrio molitor) essiccata termicamente, intera o sotto forma di farina, per il consumo umano e alle cavallette (Locusta migratoria) per uso alimentare umano.

Ma trovare nel piatto grilli, larve e locuste è una accelerazione che non sembra interessare i consumatori europei e soprattutto gli italiani che, per la grande maggioranza, non porterebbero mai a tavola gli insetti, considerati estranei alla cultura alimentare nazionale: il 54% è infatti contrario agli insetti a tavola, mentre è indifferente il 24%, favorevole il 16% e non risponde il 6%, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe.

La posizione del Governo Italiano sulla farina di grillo

In conferenza stampa, il Ministro Francesco Lollobrigida ha spiegato che il Governo oggi emana

i decreti sulle farine di insetti che riguardano i livelli autorizzativi che l’Europa ha dato sulle di farine derivanti da insetti: non discuto il fatto che ci si possa nutrire di quello che è più idoneo alla propria alimentazione, ma vanno indicazioni chiare, altra cosa sono i cibi sintetici che mettono in discussione il rapporto fra uomo e natura”.

La firma segue le intese raggiunte ieri in Conferenza Stato Regioni su quattro differenti schemi di decreto sulle indicazioni obbligatorie per l’immissione in commercio di alimenti contenenti quattro farine di insetti: farina di grillo, farina Alphitobius diaperinus (larve), farina di Tenebrio molitor (tarme) e farina di Locusta migratoria.

Gli schemi di decreti sono tutti del Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida di concerto con il ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso. I decreti firmati da tutti e tre i ministri sono stati notificati oggi alla Commissione Ue e dovranno quindi attendere la risposta della stessa commissione prima che le nuove norme vengano applicate .

Ma non solo: il Ministro continua a spiegare che

“Abbiamo immaginato nei livelli comunicativi la provenienza del prodotto, i rischi connessi al consumo e il quantitativo presente all’interno di ogni cibo che vede la presenza di questa natura abbiamo anche identificato come modalità di vendita quella di dedicare degli scaffali appositi in maniera che chi sceglie larve, grilli o locuste può indirizzarsi verso quegli scaffali e chi non vuole farlo, che credo sarà la maggioranza degli italiani, se ne terranno lontano”.

Vedremo cosa succederà.

Federica Colucci

Napoletana, classe 1990, Federica Colucci è giornalista, HR e communication specialist. Già responsabile della comunicazione dell'Assessorato al Lavoro e alle Politiche Sociali del Comune di Napoli, ha come expertise i temi del lavoro, del welfare e del terzo settore. È l'anima e la coordinatrice di F-Mag.

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button