Impresa e Startup

Appello di Uncai: rifinanziare la “Nuova Sabatini” per garantire spinta innovativa

Il 2 giugno, mentre in cielo sfrecciavano le frecce tricolori, ha chiuso i battenti lo sportello per la presentazione delle domande di accesso ai contributi della Nuova Sabatini. Le risorse sono esaurite”: non nasconde la delusione il presidente di UNCAI Aproniano Tassinari in un comunicato stampa che denuncia quella che potrebbe essere solo una “svista” della politica, ma che rappresenta “un duro colpo per le micro, piccole e medie imprese che da quasi dieci anni hanno trovato nell’incentivo – introdotto con il decreto legge 69/2013 e successivamente modificato a più riprese – uno strumento efficace per fare impresa, rimborsando una parte del finanziamento per l’acquisto di beni strumentali”.

Vi avevamo già dato la notizia qualche giorno fa: a partire dal due giugno scorso, è stato chiuso lo sportello delle agevolazioni per l’industria 4.0 e i macchinari innovativi della Nuova Sabatini e della Tecno Sabatini. Il motivo è semplice: a fronte delle ingenti domande delle aziende, i finanziamenti sono terminati e, al momento, non ci sono notizie in merito all’assegnazione di nuovi fondi per la misura, sebbene alcune fonti sostengano che una parte del PNRR dovrebbe essere assegnata proprio alla Nuova Sabatini e alla transizione industriale 4.0.

In questa fase di ripresa per il Paese il Governo non può interrompere la possibilità, per le imprese agricole e agromeccaniche, di usufruire della “Nuova Sabatini”. Anche Uncai ne chiede il rifinanziamento nei prossimi provvedimenti legislativi, facendosi interprete della preoccupazione delle imprese conto terzi. 

La “Nuova Sabatini” è uno strumento finalizzato a migliorare l’accesso al credito da parte delle piccole e medie imprese utilizzato per l’acquisto, o per l’acquisizione in leasing, di beni materiali (macchinari, impianti, beni strumentali di impresa, attrezzature nuovi di fabbrica e hardware) o immateriali (software e tecnologie digitali) ad uso produttivo. I recenti interventi legislativi, inoltre, hanno semplificato le modalità di fruizione del credito consentito erogato alla “Nuova Sabatini”, incentivando le aziende ad accedere alla misura.

L’appello di UNCAI per la Nuova Sabatini

A segnalare, ancora una volta, la gravità della situazione è UNCAI, Unione Nazionale Controterzisti Agromeccanici e Industriali, che si vede inevitabilmente coinvolta nel blocco dei finanziamenti. Come segnalato già dalla CNA e da Assilea, è evidente che la forte domanda di agevolazioni rappresenta un bisogno – da parte delle piccole e medie imprese – di poter utilizzare quei fondi per investire in innovazione e nuove tecnologie.

“Le semplificazioni apportate nell’ultima legge di bilancio sembravano indicare la volontà di stabilizzare la misura. Con il nuovo anno, però, nessuno si è curato di rifinanziare ulteriormente la Nuova Sabatini, nonostante gli alert lanciati da più parti e con largo anticipo. Adesso chi aveva presentato domanda prima del 2 giugno si ritrova in una sorta di limbo, nell’attesa di un rifinanziamento. Mentre chi ha aspettato a presentare domanda è spiazzato”

l rammarico più grande – contiua – è un altro, ossia che venga meno uno strumento a disposizione per fare impresa proprio in queste settimane cruciali per la ripartenza. La chiusura dello sportello crea un ulteriore ostacolo ai programmi di investimento delle imprese di cui, ora più che mai, c’è un serio bisogno”, prosegue Tassinari che conclude con l’invito “al Governo a rifinanziare una misura necessaria per mantenere la spinta innovativa e aumentare la competitività delle imprese agromeccaniche italiane”.

La centralità della “Nuova Sabatini” ha caratterizzato anche il periodo della pandemia, durante il quale il numero delle richieste è aumentato rispetto agli anni precedenti. Il mancato ricorso alla misura impatterebbe pertanto in termini negativi sul tessuto produttivo italiano, che necessita di disporre pienamente di tutti gli strumenti a disposizione per fare impresa.

Dopotutto lo dicevamo da tempo: se l’Italia vuole diventare un Paese 4.0 e abbracciare appieno la transizione digitale e industriale, ha bisogno di un rapido intervento e di politiche economiche che supportino questo cambiamento.

Origine
Uncai

Federica Colucci

Napoletana, classe 1990, Federica Colucci è giornalista, HR e communication specialist. Già responsabile della comunicazione dell'Assessorato al Lavoro e alle Politiche Sociali del Comune di Napoli, ha come expertise i temi del lavoro, del welfare e del terzo settore. È l'anima e la coordinatrice di F-Mag.

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