Società

Genitori lavoratori e smartworking: le novità sui congedi parentali

Buone notizie per i genitori lavoratori: fino al 30 giugno è possibile richiedere congedi parentali "giustificati"

Per i genitori lavoratori ci sono buone notizie. Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha reso noto, con un comunicato stampa, le novità introdotte sul tema dei congedi parentali che riguardano i genitori che lavorano e la regolamentazione dello smartworking. La novità è data dalla Legge 6 maggio 2021, n. 61 avente ad oggetto la “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 13 marzo 2021, n. 30, recante misure urgenti per  fronteggiare la diffusione del COVID-19 e interventi di sostegno per lavoratori con figli minori in didattica a distanza o in quarantena“.

Ha fatto discutere, in effetti, la regolamentazione parziale dovuta alla situazione particolare in cui si sono trovati i genitori lavoratori, divisi fra dad e smartworking. La legge potrebbe rappresentare un primo passo verso un cambiamento culturale nel Paese: da alcune ricerche, infatti, è emerso che per il 60% delle donne lo smartworking ha rappresentato un aggravio di compiti e di tempi di lavoro. Ma vediamo cosa sta cambiando.

Le novità per i genitori dipendenti

I genitori dipendenti, fino al 30 giugno 2021, hanno la possibilità di:

  • se genitori di un figlio convivente under 16, in modo alternativo con l’altro genitore, ha facoltà di svolgere la prestazione di lavoro in smartworking per un periodo corrispondente in tutto o in parte alla durata della sospensione dell’attività didattica in presenza o dell’attività educativa in presenza, oltre che in caso di contagio da Coronavirus del figlio e per la durata della quarantena;
  • se genitori di un figlio convivente under 14, sempre in modo alternativo con l’altro genitore, può astenersi dal lavoro nei casi in cui la prestazione non possa essere svolta in modalità agile, per un periodo corrispondente in tutto o in parte alla durata della sospensione dell’attività didattica in presenza o dell’attività educativa in presenza, oltre che in caso di infezione da Coronavirus del figlio o per la durata della quarantena.
  • se genitori di un figlio con disabilità riconosciuta o grave di qualsiasi età, il genitore può applicare entrambe le possibilità per la durata della quarantena oppure per sospensione dell’attività didattica o educativa in presenza nonché per chiusura dei centri diurni a carattere assistenziale.

Il congedo di astensione può essere fruito in forma giornaliera o oraria.

Il diritto alla disconnessione

Per quanto riguarda, invece, il lavoro in smartworking nel pubblico impiego – regolato dagli accordi collettivi nazionali di settore – al dipendente è, finalmente, riconosciuto il diritto alla disconnessione dalle strumentazioni tecnologiche e dalle piattaforme  informatiche, nel rispetto degli eventuali accordi sottoscritti dalle parti e fatti salvi  eventuali periodi di reperibilità concordati. Inoltre, si prevede che l’esercizio del diritto alla disconnessione, necessario per tutelare i tempi di riposo e la salute del lavoratore, non può avere ripercussioni sul rapporto di lavoro o sui trattamenti retributivi

Redazione

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