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Auto, il futuro è nell’elettrico o nell’idrogeno?

L'auto del futuro sarà elettrica o a idrogeno? Una riflessione sui pro e contro sulle soluzioni che rappresentano presente e futuro del settore

A idrogeno o elettriche? Nel giorno in cui Enel X annuncia l’installazione di oltre mille colonnine di ricarica per auto elettriche in Sardegna, la riflessione sul futuro dellautomotive non può che rinnovarsi. Siamo abituati a pensare a quello che verrà nel mondo delle auto ecologiche in ottica elettrica, tuttavia nell’ultimo periodo si fa un gran parlare, sulle testate specializzate, di auto a idrogeno. Quale sarà allora la direzione che prenderà il mercato? Auto elettriche o a idrogeno?

Che differenza c’è tra auto elettrica e a idrogeno?

Innanzitutto, per i meno addentrati nell’argomento, è necessario fare qualche distinguo tra le due tecnologie. Senza addentrarci troppo nei dettagli tecnici, bisogna certamente sottolineare come entrambi i modelli utilizzino un motore elettrico: la differenza sostanziale sta nel modo in cui questa elettricità viene prodotta. Le auto elettriche sono alimentate a batterie di dimensioni e capacità variabili, che si ricaricano connettendo un cavo alla rete elettrica (casalinga o pubblica) con un accumulatore che garantisce diversi kWh di energia. Per quanto riguarda le auto a idrogeno, invece, l’alimentazione avviene tramite pile a combustibile che hanno lo stesso sistema di trasmissione dell’energia al motore, ma che producono questa energia a partire proprio dall’idrogeno che, ovviamente, non si ricarica tramite una presa. Il “pieno” in un’auto a idrogeno si ottiene un po’ alla vecchia maniera, come per il metano, tramite il bocchettone di una normale stazione di rifornimento. L’idrogeno, tramite un processo di combustione elettrochimico, produce elettricità senza emettere CO2.

Di chi sarà il futuro?

Difficile dire quale dei due sistemi conquisterà maggior spazio fino ad imporsi come standard. Allo stato attuale delle cose, l’elettrico classico è certamente in vantaggio quanto a diffusione. Tuttavia, le auto a idrogeno hanno diversi punti a favore. L’idrogeno ha una densità energetica elevata: con un chilo di carburante un’auto può percorrere circa 100km di strada, come oltre tre litri di benzina diesel; inoltre, l’efficienza delle pile a idrogeno è di circa il 25% superiore rispetto ai normali veicoli a combustione.

Per quanto riguarda i costi – al momento – l’elettricità è più economica dell’idrogeno, tuttavia è facile prevedere un notevole calo nei costi delle capacità produttive dell’idrogeno verde grazie all’ampliamento della produzione. Secondo L’Hydrogen Council (consorzio di cui fanno parte i più grandi produttori mondiali), nel prossimo decennio i costi di produzione dimezzeranno rendendo più competitiva questa tecnologia.

Il presente è senza dubbio elettrico

Ultima, ma non meno importante, è la considerazione che riguarda la rete di distribuzione. In apertura abbiamo riportato la notizia della creazione di oltre 1000 stazioni elettriche in Sardegna da parte di Enel, ma in tutta Italia è ormai possibile acquistare, senza timori di ritrovarsi senza energia, un’auto elettrica a batteria. La situazione idrogeno è molto differente: in tutta Europa sono 180 le stazioni di rifornimento che coprono solo le maggiori arterie stradali e, al momento, non garantiscono assolutamente una copertura tale da poter nemmeno considerare un acquisto.

I numeri del mercato attuale, del resto, parlano da soli: sono 10 milioni i veicoli a batteria in circolazione in tutto il mondo a fine 2020, con l’elettrico che rappresenta uno dei pochissimi settori che ha incrementato le performance durante la pandemia. Le auto a idrogeno viaggiano, invece, a ordini di grandezza molto più contenuti ma le previsioni parlano di quasi 2 milioni di veicoli venduti entro i prossimi 5 anni.

Al momento, almeno per i singoli cittadini, l’elettrico a batterie è sicuramente la soluzione migliore, mentre l’idrogeno potrebbe essere una carta vincente per, ad esempio, i mezzi pesanti che coprono lunghi tragitti lungo le più importanti strade europee e mondiali. In ogni caso, qualunque direzione prenderà il mercato dell’automotive, l’obiettivo di riduzione delle emissioni e creare una mobilità su gomma sostenibile è finalmente a portata di mano.

Redazione

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