Assegno di Inclusione, dal 26 gennaio i primi accrediti: come funzionerà
Al via l'Assegno di Inclusione, la misura che sostituisce il Reddito di Cittadinanza: i primi pagamenti previsti per il 26 gennaio ma non per tutti
Al via i pagamenti dell’Assegno di Inclusione, la misura che ha definitivamente messo in soffitta il tanto amato quanto odiato Reddito di Cittadinanza. Si tratta di un ennesimo cambiamento in tema di welfare, che taglia fuori molti beneficiari della misura precedente ma include famiglie con minori, disabili oppure over sessanta. Ma andiamo con ordine.
Assegno di Inclusione in arrivo a gennaio
Da venerdì prossimo, il 26 gennaio, inizieranno i primi accrediti dell’Assegno di Inclusione (Adi), un sostegno economico destinato ai nuclei familiari con almeno un componente minore, disabile oppure over sessanta. Questa misura, in vigore dal primo gennaio di quest’anno, sostituisce il Reddito di Cittadinanza, introducendo alcune novità nell’approccio al contrasto alla povertà e al sostegno delle fasce più fragili della popolazione.
Ma chi riceverà nei prossimi giorni l’Assegno di Inclusione? I primi beneficiari saranno circa 450mila e fanno riferimento alle domande inviate tra il diciotto dicembre e il sette gennaio scorsi: la platea potenziale di beneficiari è di 737mila nuclei, con un importo medio stimato di 635 euro. Per tutti gli altri, invece, dopo il primo slot del 26 gennaio, in riferimento alle domande presentate a partire dall’8 gennaio ed entro il 31 gennaio (con il Pad sottoscritto entro la stessa data), il primo pagamento arriverà dal 15 febbraio; per le domande presentate a febbraio (e così via), il primo pagamento verrà disposto dal 15 del mese successivo a quello di sottoscrizione del Pad.
A regime il pagamento sarà per tutti il 27 del mese di competenza. Gli accrediti dell’Assegno di Inclusione avverranno tramite la Carta di Inclusione e potranno essere riconosciuti per 18 mesi, con possibilità di rinnovo dopo un mese di stop, per ulteriori 12 mesi.
I primi numeri dell’Assegno di Inclusione
Al momento, secondo le fonti INPS, sono state presentate più di 563mila domande per l’Assegno di Inclusione, con l’88% proveniente dai precedenti percettori del Reddito di Cittadinanza.
L’analisi delle domande finora presentate rivela che quasi la metà dei nuclei proviene dalla Campania (26,7%) e dalla Sicilia (21,8%), confermando un trend già osservato con il Reddito di Cittadinanza. Altre regioni significative includono la Puglia (9,6%), il Lazio (8,1%), la Calabria (7,7%) e la Lombardia (6,2%).
L’Assegno di Inclusione è stato implementato il 1° gennaio 2024, ma le domande sono state accettate già dal 18 dicembre 2023. La Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, sostiene che l’Assegno di Inclusione rappresenti un cambio di prospettiva rispetto al Reddito di Cittadinanza, concentrandosi su un sostegno economico e sull’inclusione sociale e lavorativa.
L’opposizione, guidata dal Movimento 5 Stelle (M5s), creatore del Reddito di Cittadinanza, critica invece l’Assegno di Inclusione sostenendo che riduca la platea dei beneficiari.
Il budget stanziato per l’Assegno di Inclusione nel 2024 è di circa 5,5 miliardi di euro, mentre per il Supporto Formazione e Lavoro (Sfl), un altro strumento avviato lo scorso settembre, sono destinati 1,5 miliardi di euro. Le domande per il Sfl sono state finora quasi 165mila, con poco più di 68mila accolte. Resta da vedere come questi numeri si tradurranno in misure reali per la popolazione.