Innovazione

Cybersicurezza, E80 e Italtel premiate a SMAU

Una co-innovazione Made in Italy per le Operational Technology: la soluzione sviluppata sulla suite Cisco Cyber Vision protegge i sistemi sempre connessi all'interno delle reti industriali. A Napoli intanto convegno sulla necessità di assicurarsi contro gli attacchi hacker.

Un progetto di frontiera per migliorare la cybersecurity nell’ambito dell’automazione intralogistica e della robotica all’interno delle smart factory; un esempio virtuoso di co-innovazione Made in Italy pronto a raggiungere sul mercato multinazionali e aziende di tutto il mondo. È la soluzione per incrementare la sicurezza informatica nell’Operational Technology (OT) all’interno di reti industriali di E80 Group, tra i leader nello sviluppo di soluzioni intralogistiche automatizzate e integrate per imprese produttrici di beni di largo consumo e centri di distribuzione, sviluppata insieme a Italtel, multinazionale italiana attiva nel settore dell’Information & Communication Technology. Il progetto è stato premiato stamani a Smau Milano, l’evento di riferimento in Italia su innovazione e startup, tra i padiglioni di Fieramilanocity.

Il riconoscimento è stato ritirato da Gabriele Grassi, Digital Innovation & Communication Director di E80 Group, la multinazionale con sede a Viano, in provincia di Reggio Emilia, nel corso dell’evento “Nuovi processi digitali nell’Industria 4.0 del futuro”.

“In un mondo dove i dati digitali sono diventati i protagonisti della sostenibilità e del successo delle imprese – ha dichiarato – è impensabile per noi non investire su sistemi che ne tutelino la sicurezza e l’utilizzo”.

L’obiettivo del progetto di cybersecurity è, infatti, migliorare la sicurezza all’interno delle fabbriche dei clienti di E80 Group con l’obiettivo di proteggere i sistemi intralogistici da attacchi mirati e da minacce informatiche generiche che transitano sulla rete. L’innovativa soluzione è stata studiata, sviluppata e verificata dal team OT & Cybersecurity di E80 Group insieme agli ingegneri di Italtel. E80 Group ha adottato la suite Cisco Cyber Vision, applicando e configurando la soluzione sui propri veicoli autonomi.

Il progetto di OT Security realizzato con E80 Group è un ottimo esempio di co-creazione tra team tecnici con competenze diverse che hanno saputo dare concretezza all’innovazione in modo veloce ed efficace – commenta Giovanni Salerno, Head of Private & Public Sector Business Unit di Italtel -. Ma rappresenta soprattutto un’importante innovazione per l’intera filiera industriale. Oggi, con la trasformazione digitale e la rivoluzione portata dai sistemi autonomi, governati da AI, le aziende si affacciano per la prima volta ai vantaggi derivanti dall’impiego di reti e sistemi ICT aperti, ma, al contempo, si espongono più facilmente alle minacce e ai rischi tipici del mondo delle reti IP. E80 Group con questo progetto è stata pioniera nell’adozione dei più recenti sistemi per la Operational Security e Italtel è orgogliosa di aver contribuito a questo importante passo per il settore.”

I tecnici del competence center CyberSec di Italtel hanno sviluppato soluzioni ad-hoc per velocizzare l’adozione dell’appliance Cisco nel workflow di E80 Group e adattarla alle peculiari caratteristiche dei sistemi automatici e integrati del gruppo. Oltre ad accelerare il processo, Italtel ha progettato e costruito una componente software che ha consentito di effettuare configurazioni massive automatizzate e da remoto, eliminando la manualità, accelerando il deployment e rendendo il processo sicuro e monitorabile in un ambiente industriale reale e complesso come quello dei clienti di E80 Group.

La collaborazione sinergica tra E80 Group e Italtel ha portato benefici significativi ad entrambe le parti. La condivisione dei know-how ha permesso infatti ad E80 Group di avvalersi dell’expertise maturata da Italtel nel campo del networking e della cybersecurity, mentre Italtel grazie a E80 Group ha potuto ampliare le proprie conoscenze e competenze nel settore altamente specializzato dell’intralogistica.

Che il tema della cybersicurezza in Italia sia particolarmente sentito e finalmente trovi il giusto spazio nel dibattito pubblico ne è riprova il fatto che lo scorso giugno il Governo l’abbia inserita per la prima volta in un programma strategico (nella fattispecie nell’Agenda Ricerca e Innovazione). Anche i dati parlano chiaro: il Mimit lo scorso marzo tramite il ministro Urso ha reso noto durante CyberSec che “gli attacchi verso il nostro Paese sono raddoppiati” e al centro di tale offensiva ci sono le piccole e medie imprese italiane.

In questo scenario globale di rinnovata consapevolezza dei rischi che un attacco può cagionare a un’azienda si colloca il workshop “Cybersicurezza: un tema di business” organizzato da Grimaldi Alliance, IGB Broker e Yoroi. L’evento è previsto per venerdì 20 ottobre 2023 a partire dalle ore 17:00 e sarà ospitato nella prestigiosa sede Grimaldi – Allianz all’interno di Palazzo Donn’Anna (via Posillipo n. 9).

“L’ultima evidenza in ordine di tempo – spiega Angelo Coviello, assicuratore a capo di IGB Broker Srl – è data dai report di Yoroi che parlano di vertiginoso picco di attacchi ransomware verso l’Italia che all’80% puntano alle PMI. Questi numeri dimostrano ancora una volta come i cybercriminali puntino in alto e sappiano precisamente quali sono le fragilità delle aziende del nostro territorio”.

Sarà l’occasione per assicuratori, consulenti legali e informatici per confrontarsi con gli imprenditori sul tema della tutela dagli attacchi informatici, aspetto che si conferma essere tra i più pericolosi e critici nella gestione di un’azienda nell’esercizio dell’attività.

“Tutelarsi a monte – sottolinea Coviello – con l’ausilio di esperti di cybersicurezza è il primo passo per tenere al sicuro il proprio business. Ma spesso anche questa attenzione potrebbe non essere sufficiente. Stando ai dati in nostro possesso, sono proprio gli attacchi informatici che si attestano tra i cinque più pericolosi scenari di rischio con maggiore probabilità di accadimento e con esposizione, per chi li subisce, a forti perdite economiche e patrimoniali oltre che a danni reputazionali e interruzioni di attività”.

In linea di massima, quindi, l’idea è quella che oltre a uno scudo informatico ci sia bisogno di un secondo paracadute che possa salvare l’azienda dal rischio di collasso a causa di un attacco. Ma non solo: “C’è inoltre da tenere in considerazione – conclude Coviello – la responsabilità amministrativa e penale e la responsabilità civile dell’azienda che subisce l’attacco nei confronti di terzi (come clienti, fornitori e business partner) per aver erroneamente trasferito o subito il furto di informazioni, dati sensibili, personali, riservati o finanziari”.

Redazione

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