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Tra qualche anno le Barriere Coralline potrebbero sparire

La Commissione Europea in queste ore torna sull'emergenza riscaldamento globale: se il termometro del pianeta segnerà +2°C il 99 percento delle barriere coralline cesserà di esistere.

Complice qualche giornata più fresca – in Italia e nel continente europeo – dei quasi inumani giorni di luglio che hanno visto El Niño protagonista di una calura mai sperimentata dagli attuali abitanti del Pianeta, insieme a una temperatura accettabile tornano spesso i negazionisti del cambiamento climatico. Sarà (anche) per questo che proprio in queste ore la Commissione Europea ha deciso di utilizzare i suoi canali di comunicazione per ricordare al mondo intero che fermare il riscaldamento globale è una priorità.

Lo fa citando le rilevazioni dell’ICPP (Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico): secondo quanto riportato dal foro scientifico (formato nel 1988 da due organismi delle Nazioni Unite, l’Organizzazione meteorologica mondiale e il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente allo scopo di studiare il riscaldamento globale) se l’aumento delle temperature globali supererà i +2°C, il 99% delle barriere coralline cesserà di esistere.

In pratica, se non fermiamo la corsa del termometro globale degli incantevoli fondali corallini resteranno solo le foto del passato di qualche appassionato di snorkeling.

Le barriere coralline in realtà stanno già scomparendo a un ritmo preoccupante. Le onde di calore marine si sono raddoppiate in frequenza tra il 1982 e il 2016, e la temperatura giornaliera della superficie marina ha raggiunto livelli record in queste prime ore di agosto 2023.

La protezione di questi vitali ecosistemi marini è essenziale per mantenere la biodiversità, garantire un approvvigionamento alimentare sostenibile e preservare il sistema climatico globale.

Cosa fa l’Europa per salvare le barriere coralline?

Il Green Deal UE e la strategia per la biodiversità rappresentano soltanto i primi passi verso un impegno più ampio e urgente dell’Europa per affrontare la crescente minaccia che incombe sulle barriere coralline e sugli ecosistemi marini in generale. Le onde di calore marine, causate dall’innalzamento delle temperature globali, stanno infliggendo gravi danni a questi delicati ecosistemi, causando sbiancamento dei coralli e la loro successiva morte.

La Commissione Europea ha annunciato ulteriori misure decisive per contrastare questo fenomeno distruttivo. L’investimento di 816,5 milioni di euro in 39 iniziative diverse dimostra l’impegno a sostenere la ricerca scientifica, la conservazione delle aree marine protette e la promozione di pratiche di pesca sostenibile. Inoltre, la creazione di centri operativi dedicati al ripristino dell’oceano dimostra una volontà concreta di prendere azioni di restauro e riabilitazione degli ecosistemi marini danneggiati.

La collaborazione con Governi e organizzazioni globali tramite l’Iniziativa Internazionale per le Barriere Coralline sottolinea l’importanza di affrontare questo problema su scala mondiale. Il declino delle barriere coralline non è solo una questione ambientale, ma ha anche implicazioni dirette sulla sicurezza alimentare, economica e sociale delle comunità costiere in tutto il mondo.

In conclusione, il messaggio della Commissione Europea è chiaro: l’ora di agire è adesso. La protezione delle barriere coralline e degli ecosistemi marini è essenziale per garantire un futuro sostenibile per il nostro Pianeta. Siamo chiamati a collaborare come cittadini globali per preservare questi gioielli dell’oceano e garantire che le generazioni future possano godere della bellezza e della ricchezza di vita che le barriere coralline offrono.

Enrico Parolisi

Giornalista, addetto stampa ed esperto di comunicazione digitale, si occupa di strategie integrate di comunicazione. Insegna giornalismo e nuovi media alla Scuola di Giornalismo dell'Università Suor Orsola Benincasa. Aspirante re dei pirati nel tempo libero.

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