BCE, Lagarde insiste: “Inflazione troppo alta, determinati a contenerla con rialzo dei tassi”
La Presidente della BCE Christine Lagarde sta affermando quello che dice da quasi un anno: i tassi continueranno ad aumentare e saranno mantenuti alti per tutto il tempo necessario ad arrivare ad un'inflazione che tocchi il 2%.
Da un lato, l’inflazione che non si arresta (sebbene qualche cauto segnale di diminuzione); dall’altro, la necessità di gestire le politiche monetarie in modo severo, con l’unico scopo di arrivare all’obiettivo: tutelare l’Eurozona da un crollo finanziario.
Sebbene non si capisca ancora chi salverà i cittadini e le imprese dal crollo economico e sociopsicologico dovuto al costante rialzo dei tassi di interesse e all’inasprimento generale delle condizioni di vita, è questa la volontà che si cela dietro le parole della Presidente della BCE Christine Lagarde, alla vigilia di un nuovo – preannunciato – rialzo dei tassi di interesse (verosimilmente nella riunione del prossimo 15 giugno) che andrà ad impattare su mutui, prestiti e prezzi di mercato.
L’inflazione che non si arresta e i mercati finanziari
Il primo obiettivo, secondo Lagarde, era e resta quello di contenere l’inflazione: l’impatto delle decisioni “rigide” della BCE – come l’aumento indiscriminato, negli ultimi dieci mesi, dei tassi di interesse – servirà nel prossimo futuro a garantire un rientro progressivo dell’inflazione entro il 2%.
“Ora ci stiamo avvicinando alla nostra altitudine di crociera , e questo significa che dobbiamo salire più gradualmente, usando la velocità che abbiamo già accumulato finora” afferma Lagarde.
“Ci siamo mossi in modo deliberato e deciso per combattere l’inflazione. E sebbene l’inflazione sia ancora troppo alta, questo rapido aggiustamento politico ci ha messo in una posizione diversa oggi” rispetto al passato, osserva Lagarde.
“Pensiamo a un aereo che sale all’altitudine di crociera. All’inizio, l’aereo deve salire ripidamente e accelerare velocemente. Ma man mano che si avvicina alla sua altitudine target, può ridurre l’accelerazione e mantenere la sua velocità esistente. L’aereo deve salire abbastanza in alto per raggiungere la sua destinazione, ma non così in alto da superarla“, spiega la presidente della Bce.
Quale prospettiva reale per combattere l’inflazione?
Attenzione, però. Secondo la presidente dell’Eurotower, non bisogna cadere nell’errore di pensare che l’aumento dei tassi di interesse che abbiamo visto nell’ultimo anno sia “risolutivo”, anzi.
“Sappiamo che i nostri rialzi dei tassi non si sono ancora pienamente riflessi nelle condizioni di finanziamento. E siamo anche consapevoli che le recenti tensioni sui mercati finanziari potrebbero aver intensificato la stretta aumentando i costi di finanziamento delle banche e incoraggiando una maggiore avversione al rischio.
Dobbiamo quindi monitorare attentamente come si sta svolgendo questo processo di passaggio. E se le recenti tensioni lasciano un’impronta duratura sui mercati, un determinato livello di tassi significherebbe condizioni di finanziamento più restrittive – e ciò dovrebbe riflettersi nel livello al quale i tassi raggiungono il picco”.
Allo stesso tempo, sottolinea il presidente della Bce,
“vi è anche incertezza su come le condizioni di finanziamento più restrittive influenzeranno l’economia e se gli effetti saranno più forti o più deboli rispetto al passato. Le imprese non hanno affrontato un forte aumento dei costi di finanziamento per oltre un decennio, mentre l’economia è cambiata considerevolmente in quel periodo – e potrebbe ancora cambiare dopo la pandemia. Ciò significa che dobbiamo osservare attentamente l’impatto delle nostre misure nel tempo”.
Inflazione, non è finita qui: i rialzi potrebbero continuare
Sempre secondo Lagarde, non bisogna cadere in un altro errore: quello di pensare che nel breve periodo possano arrestarsi gli aumenti dei tassi di interesse, per questa o quella “pressione” economica.
La presidente dell’Eurotower non la manda a dire:
“Oggi l’inflazione è troppo alta ed è destinata a rimanere tale per troppo tempo. Siamo determinati a riportarlo al nostro obiettivo del 2% a medio termine in modo tempestivo. Questo è il motivo per cui abbiamo aumentato i tassi al ritmo più veloce di sempre – e abbiamo chiarito che abbiamo ancora spazio da percorrere per portare i tassi di interesse a livelli sufficientemente restrittivi”.
“Dobbiamo continuare il nostro ciclo di rialzi – spiega Lagarde – fino a quando non saremo sufficientemente sicuri che l’inflazione sia sulla buona strada per tornare al nostro obiettivo in modo tempestivo. Allo stesso tempo, dobbiamo valutare attentamente la forza della trasmissione della politica monetaria alle condizioni di finanziamento, all’economia e all’inflazione”.
Ma l’inflazione non era in calo?
Sul calo osservato nell’inflazione negli ultimi mesi, spiega Lagarde, influiscono sia l’allargarsi delle “strozzature” nelle catene del valore che “il calo dei prezzi dell’energia“, oltre alle misure di politica monetaria adottate dalla BCE:
“Sarà tutto questo efficace per riportarla da circa il 6% al 2%? Dovremo adottare le misure necessarie a raggiungere l’obiettivo e dovremo farlo, perché siamo impegnati a rispettare il mandato”.
“L’elevata inflazione – continua Lagarde – sta mettendo a dura prova le persone che vivono nell’area dell’euro. Con il calare dell’inflazione energetica, che ha imposto un onere notevole alle famiglie a basso reddito, inizia a diminuire anche il differenziale di inflazione tra i consumatori a basso reddito e quelli ad alto reddito. Tuttavia, l’elevata inflazione alimentare continua a pesare soprattutto sulle famiglie a basso reddito”.
Nell’area euro, spiega,
“gli ultimi dati disponibili suggeriscono che gli indicatori delle pressioni inflazionistiche di fondo rimangono elevati e, sebbene alcuni mostrino segni di moderazione, non vi è alcuna chiara evidenza che l’inflazione di fondo abbia raggiunto il picco”.
“Secondo la stima flash di Eurostat – continua Lagarde – l’inflazione complessiva è diminuita rispetto al picco di ottobre e si è attestata al 6,1% a maggio. Sebbene negli ultimi mesi gli effetti di base abbiano portato a una certa variazione dell’inflazione energetica, il tasso è sceso a -1,7% a maggio. L’inflazione dei prezzi dei prodotti alimentari rimane elevata, ma sta diminuendo, e si è attestata al 12,5% a maggio, in calo rispetto al 13,5% di aprile”.
“Le pressioni sui prezzi rimangono forti. L’inflazione al netto di energia e alimentari è scesa al 5,3% a maggio dal 5,6% di aprile. Le pressioni al rialzo sull’inflazione primaria e di fondo continuano a provenire dalla trasmissione dei passati aumenti del costo dell’energia e delle strozzature dell’offerta, che tuttavia dovrebbero attenuarsi gradualmente. Le pressioni sui salari si sono ulteriormente rafforzate, a mano a mano che i dipendenti recuperano parte del potere d’acquisto perso a causa dell’elevata inflazione”.
In altre parole, la Presidente della BCE Christine Lagarde sta affermando quello che dice da quasi un anno: i tassi continueranno ad aumentare e saranno mantenuti alti per tutto il tempo necessario ad arrivare ad un’inflazione che tocchi il 2%.