Imprenditoria femminile asset del DDL Made in Italy: 10 milioni di euro dedicati
10 milioni di euro del DDL Made in Italy sono destinati all'imprenditoria femminile: obiettivo è valorizzare la produzione di beni nei settori dell'industria e dell'artigianato, la trasformazione dei prodotti agricoli, la fornitura di servizi in vari settori, compreso il commercio e il turismo, e altre iniziative rilevanti per lo sviluppo dell'imprenditoria giovanile, ma non solo.
Il mondo dell’imprenditoria femminile torna al centro dell’attenzione, in particolare con il DLL Made in Italy – la misura da un miliardo di euro volta a potenziare, tutelare ed esportare le eccellenze imprenditoriali, culturali, sociali ed ed economiche italiane – approvato lo scorso 31 maggio.
Nel testo, infatti, si prevede l’istituzione di una riserva di fondi di 10 milioni di euro per favorire l’imprenditoria femminile e, in particolare, agevolare l’accesso a finanziamenti per investimenti fino a 3 milioni di euro. Ma vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Imprenditoria femminile e Made in Italy: un connubio da valorizzare
Il DDL Made in Italy mira a rafforzare il sostegno alle iniziative di autoimprenditorialità promosse dalle donne e allo sviluppo di nuove imprese femminili su tutto il territorio nazionale. L’obiettivo, fra gli altri, è quello di fornire alle donne imprenditrici un ambiente favorevole per realizzare le proprie idee imprenditoriali e contribuire alla crescita economica del Paese.
Sappiamo già che con la pandemia sono state le donne (sia dipendenti che imprenditrici) a pagare il prezzo più alto del taglio dei posti di lavoro e delle opportunità di carriera e investimento. I dati del biennio 2020-2022 da questo punto di vista sono sconcertanti: il gender gap e il gender pay gap, anche in termini di imprenditoria femminile, è cresciuto a dismisura, sebbene numerosi studi dimostrino come il coinvolgimento maggiore dell’altra metà del cielo nella vita imprenditoriale e lavorativa del Paese porterebbe a numerosi vantaggi in termini di ricchezza socio-culturale e di avanzamento del PIL.
Inoltre, secondo l’ultimo rapporto Unioncamere 2022, le imprese guidate da donne ammontano a 1,354 milioni, rappresentando il 22% del totale: queste imprese presentano caratteristiche specifiche, trattandosi di aziende mediamente di dimensioni più piccole, più vulnerabili e che tendono a chiudere prima rispetto ad altre realtà imprenditoriali.
Non sono mancate, però – come vi abbiamo raccontato spesso fra le pagine di F-Mag – iniziative rivolte all’imprenditoria femminile: dal bando Oltre Nuove Imprese al SelfieEmployement, oltre la nuova linea di Smart & Start e le iniziative delle singole regioni. E per tutte queste misure si è registrato un risultato univoco: i fondi disponibili per la creazione o lo sviluppo di aziende destinate alle donne si esauriscono in tempi record.
Proprio per questo motivo, l’imprenditoria femminile è un elemento da valorizzare: a questo proposito, il DLL Made in Italy prevede l’allocazione dei fondi e l’accesso a finanziamenti agevolati, per cercare di colmare il divario di genere nell’imprenditoria e di creare opportunità concrete per le donne che desiderano avviare o sviluppare una propria impresa.
Imprenditoria Femminile: le nuove iniziative in arrivo
L’obiettivo è quindi quello di valorizzare l’empowerment femminile nell’ambito imprenditoriale, incoraggiando l’innovazione, la creazione di posti di lavoro e una maggiore partecipazione delle donne all’economia del Paese e promuovere l’imprenditoria femminile anche nel frangente delle eccellenze del Made in Italy.
In particolare, secondo le bozze del testo in circolazione, i fondi destinati all’imprenditoria femminile saranno indirizzati verso gli interventi previsti dal Capo 01, Titolo I del decreto legislativo numero 185 del 2000, che riguarda le imprese a prevalente partecipazione femminile. Questa normativa prevede l’accesso a mutui agevolati a tasso zero con una durata massima di dieci anni e un importo che non supera il 75% delle spese ammissibili, salvo casi specifici in cui può arrivare fino al 90% per imprese costituite da almeno 36 mesi ma non oltre i 60 mesi, o per imprese agricole, anche di nuova costituzione.
In generale, le agevolazioni sono destinate alle imprese che soddisfano i seguenti requisiti: essere costituite come società da non più di 60 mesi al momento della presentazione della domanda di agevolazione, essere di micro e piccola dimensione e avere una compagine societaria composta per più della metà da soggetti di età compresa tra i 18 e i 35 anni o da donne.
Le iniziative che possono beneficiare dei finanziamenti riguardano diverse finalità, tra cui la produzione di beni nei settori dell’industria e dell’artigianato, la trasformazione dei prodotti agricoli, la fornitura di servizi in vari settori, compreso il commercio e il turismo, e altre iniziative rilevanti per lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile.
L’importo massimo delle spese ammissibili è di 1,5 milioni di euro, ma può arrivare fino a 3 milioni di euro per le imprese costituite da almeno 36 mesi ma non oltre i 60 mesi.
In questo contesto di regole e requisiti, è prevista una riserva di 10 milioni di euro per il 2024, specificamente destinata all’imprenditoria femminile, come stabilito dal DDL Made in Italy. Questa riserva dovrà ora seguire il suo iter di approvazione dopo il via libera del Consiglio dei Ministri.