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Whistleblowing: sarà possibile fare segnalazioni protette direttamente all’Anticorruzione

Il whistleblowing è una pratica in cui un individuo, noto come “whistleblower” o in italiano “segnalatore di illeciti“, rivela informazioni confidenziali o segrete riguardanti presunte attività illegali, scorrette o non etiche all’interno di un’organizzazione o istituzione. Queste informazioni possono riguardare corruzione, frode, abusi di potere, discriminazione, danni ambientali o altre pratiche illecite.

Il whistleblower è spesso un dipendente, un ex dipendente o qualcuno che ha accesso a informazioni privilegiate all’interno dell’organizzazione, che agisce con lo scopo di portare alla luce situazioni sospette o illegali, al fine di proteggere l’interesse pubblico e il bene comune. Il whistleblowing è considerato un atto di coraggio civico, poiché il whistleblower rischia di subire ritorsioni, licenziamento o altre forme di discriminazione da parte dell’organizzazione o delle persone coinvolte nelle pratiche illecite denunciate.

La recente riforma della disciplina del whistleblowing ha introdotto importanti novità, tra cui la possibilità di segnalare specifici illeciti direttamente all’Autorità Anticorruzione. Questo passo avanti nella lotta contro la corruzione e gli abusi consentirà di garantire la riservatezza del segnalante e delle informazioni fornite. Le Linee guida dell’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) riguardanti le segnalazioni “esterne” ricevono il plauso del Garante, offrendo maggiore protezione ai whistleblower e incoraggiando un comportamento etico e trasparente all’interno delle organizzazioni.

La riforma della disciplina sul whistleblowing

La recente riforma ha ampliato le possibilità di whistleblowing, consentendo ai segnalanti di inviare le loro denunce direttamente all’Autorità Anticorruzione, oltre che ai canali interni dell’ente in cui lavorano. Questa opzione è particolarmente utile nei casi in cui i canali interni siano inadeguati o inefficienti, o se vi è il timore di subire ritorsioni o di mettere a rischio l’interesse pubblico.

Garantire la riservatezza e la protezione dei dati

Una delle principali preoccupazioni nel whistleblowing è la protezione della riservatezza sia del segnalante che delle informazioni fornite. Le Linee guida dell’Anac stabiliscono che la segnalazione “esterna” può essere effettuata in modalità digitale tramite una specifica piattaforma online, garantendo un adeguato livello di crittografia per proteggere i dati personali coinvolti. Questo contribuisce a creare un ambiente sicuro e protetto per i whistleblower, incoraggiando una maggiore partecipazione e denuncia di illeciti.

Cosa può essere segnalato

Le segnalazioni devono riguardare illeciti specifici o potenziali, basati su elementi concreti. Le Linee guida forniscono chiari chiarimenti sull’ambito delle condotte segnalabili, offrendo una guida utile sia per i whistleblower che per i datori di lavoro che vogliono implementare canali di segnalazione interna efficaci.

L’importanza della non tracciabilità del whistleblower

Un punto cruciale per garantire la protezione dei whistleblower è la non tracciabilità del segnalante quando si utilizza la piattaforma informatica per la segnalazione. Questa misura mira a salvaguardare la riservatezza prevista dalla legge e a proteggere coloro che decidono di denunciare violazioni interne. D’altra parte, è fondamentale tenere traccia delle operazioni effettuate dal personale autorizzato a gestire le segnalazioni, garantendo la sicurezza del trattamento delle informazioni fornite.

La riforma della disciplina del whistleblowing e le Linee guida dell’Anac rappresentano passi importanti verso una maggiore trasparenza e responsabilità nelle organizzazioni pubbliche e private. Offrendo la possibilità di segnalare direttamente all’Autorità Anticorruzione e garantendo una protezione adeguata per i whistleblower, si incoraggia la divulgazione di informazioni cruciali per combattere la corruzione e gli abusi di potere. Il whistleblowing è un atto che merita protezione e sostegno, e queste nuove disposizioni rappresentano un passo significativo nella giusta direzione.

Enrico Parolisi

Giornalista, addetto stampa ed esperto di comunicazione digitale, si occupa di strategie integrate di comunicazione. Insegna giornalismo e nuovi media alla Scuola di Giornalismo dell'Università Suor Orsola Benincasa. Aspirante re dei pirati nel tempo libero.

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