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Business sostenibile delle auto: Stellantis pronto ad attivare primo Hub di Economia Circolare

Un HUB di Economia Circolare in casa Stellantis: l'obiettivo è quello di promuovere un modello di business sostenibile è un pilastro fondamentale nella strategia di decarbonizzazione dell’azienda che ha l’obiettivo di azzerare le emissioni nette di CO2 entro il 2038.

A mali estremi, estremi rimedi. Anche (e soprattutto) quando l’obiettivo è la sostenibilità ambientale: Stellantis ha deciso di anticipare la sfida che vedrà coinvolto il settore automotive a poche ore dall’annuncio europeo della conferma relativa alla data del 2035 per lo stop alla produzione di auto che emettono CO2.

La nuova sfida di Stellantis

Sembrano essere queste le motivazioni che sono dietro l’annuncio dell’avvio della fase di selezione di personale interno da impiegare nelle attività del suo primo Hub di Economia Circolare a Mirafiori.

Secondo Stellantis, questo consentirà di progredire su tale iniziativa di rilievo per l’azienda: promuovere un modello di business sostenibile è un pilastro fondamentale nella strategia di decarbonizzazione dell’azienda che ha l’obiettivo di azzerare le emissioni nette di CO2 entro il 2038.

Per questo motivo, è stato creato un project team dedicato al cui interno sono presenti professionalità e competenze specifiche derivanti da un bagaglio tecnico e da un’esperienza dei processi produttivi italiani ed in particolare di Mirafiori, ora messi al servizio dello sviluppo dell’economia circolare.

Con l’avvio della fase di selezione di personale interno, nei prossimi mesi saranno anche individuate le prime 200 risorse tra operai e impiegati di Stellantis in Italia che saranno coinvolte sul fronte produttivo e gestionale.

L’ulteriore incremento occupazionale sarà correlato alla salita produttiva dell’impianto. Dove necessario, sarà prevista una formazione specifica con l’obiettivo di far raggiungere le competenze adeguate a garantire il livello qualitativo delle attività.

Come funzionerà l’HUB di Economia Circolare di Stellantis

Secondo quanto ha annunciato il Ceo di Stellantis Carlos Tavares, l’impianto inizierà a operare con tre attività principali che implementano la strategia delle 4 R (Reman/Rigenerare, Repair/Riparare, Reuse/Riutilizzare, Recycle/Riciclare): rigenerazione di componenti (Reman), cioè i componenti usati, usurati o difettosi vengono smontati, puliti e rigenerati secondo le specifiche Oem, stessa performance e garanzia come i ricambi originali, maggiore convenienza senza compromettere la qualità.

L’obiettivo è prolungare la vita dei componenti (motori, cambi, batterie ad alto voltaggio) e offrire un’alternativa sostenibile e accessibile (con l’identità SUSTAINera) all’interno dell’offerta di ricambi Stellantis; ricondizionamento dei veicoli (Repair + Reman), per reimmettere i veicoli sul mercato dell’usato; smontaggio di veicoli a fine ciclo vita: il veicolo diventa una risorsa preziosa sia per il recupero di componenti originali in buone condizioni (da poter reimmettere nell’offerta SUSTAINera dei ricambi del riutilizzo – Reuse) che per il recupero di materiali destinati al riciclo (Recycle) e successivamente ad essere re-immessi nel ciclo produttivo.

Tali attività dimostrano concretamente l’impegno dell’Azienda a cambiare il suo modello di produzione e consumo passando da un’economia lineare – caratterizzata dall’approccio del ‘produrre-consumare-buttar via” – a quello dell’economia circolare che implica l’uso circolare di risorse e prodotti, per farli durare il più a lungo possibile, minimizzando così gli sprechi, riducendo la domanda di nuove materie prime, il consumo di energia e le emissioni.

La Circular Economy business unit, che rappresenta un ulteriore passo in avanti nell’attuazione del piano strategico Dare Forward 2030, ha l’obiettivo di generare oltre 2 miliardi di euro di ricavi entro il 2030, quadruplicando i ricavi derivanti dall’estensione della vita utile di componenti e incrementando di 10 volte, rispetto al 2021, i ricavi ottenuti dal riciclo.

Romolo Napolitano

Giornalista professionista dal 2011 è stato, non ancora trentenne, caporedattore dell’agenzia di informazione videogiornalistica Sicomunicazione. Ha lavorato 3 anni negli Stati Uniti in MSC. Al suo ritorno in Italia si è occupato principalmente di uffici stampa e comunicazione d'impresa. Attualmente è giornalista, copywriter e videomaker freelance. Si occupa, tra le altre cose, di tecnologie, nautica e sociale.

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