Impresa e Startup

Digital mismatch: perché le aziende non trovano personale nel mondo IT?

Il mercato dei servizi IT che oggi vale oltre 1 miliardo di dollari a livello globale, continua a crescere di anno in anno di oltre il 6%. “La formazione di nuovi professionisti nel settore non può competere con una richiesta che continua a crescere in maniera cosi repentina” - prosegue Danese.

Si può parlare di digital mismatch nel mondo del lavoro di oggi, soprattutto nel settore IT? Probabilmente sì. Tutto si sta evolvendo ad una velocità disarmante, perché a cambiare è il mercato e l’economia che stanno divenendo prevalentemente digitali.

E così il digital mismatch, ossia il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro diventa sempre più marcato. Il gap è particolarmente ampio per dei profili specifici, tra i quali si riconoscono soprattutto le figure IT e digital. Secondo una ricerca svolta da LinkedIn, il tempo medio impiegato dalle aziende per assumere un Software Developer è di circa 49 giorni.

Digital mismatch, quando domanda e offerta sono lontane

Ma quali le motivazioni che portano al digital mismatch, ossia alla discrepanza tra domanda ed offerta di lavoro nel mondo IT?

La principale motivazione per cui le aziende non trovano profili tech disponibili è da ricercarsi nella spinta alla digitalizzazione che ha visto, negli ultimi 5 anni, una crescita incredibile delle richieste e che ha portato il mercato locale a non essere più sufficiente per soddisfare la domanda di competenze tecniche nel settore – afferma Lorenzo Danese, co-founder di TimeFlow, la startup fondata insieme a Federico Patrioli, Gianmarco Ferrante e Iacopo Albanese, che ha sviluppato un algoritmo che ricerca, analizza e profila le aziende tecnologiche in Europa e propone ai propri clienti i migliori professionisti IT per il loro progetto analizzando esigenza e requisiti di ingaggio.

Il mercato dei servizi IT che oggi vale oltre 1 miliardo di dollari a livello globale, continua a crescere di anno in anno di oltre il 6%. “La formazione di nuovi professionisti nel settore non può competere con una richiesta che continua a crescere in maniera cosi repentina” – prosegue Danese.

Come ridurre il digital mismatch?

Secondo Danese, offrendo un ambiente stimolante, salari competitivi, politiche di lavoro flessibili ed investimenti in tecnologie avanzate si potrebbe ridurre il digital mismatch. O, almeno, provare a “trattenere” i talenti.

Questo perché la scarsa disponibilità di profili tech qualificati mette in seria difficoltà le aziende. Per questo, per attrarre e trattenere i migliori talenti tech è necessario offrire un ambiente di lavoro stimolante che preveda opportunità di crescita e di sviluppo professionale.

Ciò significa investire in tecnologie avanzate, fornire risorse per la formazione e lo sviluppo delle competenze e promuovere una cultura aziendale che valorizzi l’innovazione, la creatività e il lavoro di squadra.

Infine, è importante offrire retribuzioni competitive e benefit vantaggiosi, come la flessibilità oraria e la possibilità di lavoro da remoto.

TimeFlow ha racchiuso in 10 punti le attività chiave a cui prestare maggiore attenzione:

  • Offrire salari competitivi e benefici per i dipendenti, come bonus, piani pensionistici, assicurazioni e vacanze pagate.
  • Fornire opportunità di formazione e sviluppo professionale, come corsi di formazione, conferenze e workshop.
  • Offrire un ambiente di lavoro stimolante e collaborativo che promuova la creatività e l’innovazione.
  • Implementare politiche di lavoro flessibili, come lavoro a distanza o orari flessibili, che consentano ai dipendenti di equilibrare meglio la vita professionale e privata.
  • Offrire opportunità di lavoro interessanti e sfidanti, con la possibilità di lavorare su progetti innovativi e all’avanguardia.
  • Promuovere una cultura aziendale che incoraggi l’inclusione, la diversità e l’uguaglianza, creando un ambiente di lavoro accogliente e inclusivo.
  • Fornire una buona gestione dei dipendenti, includendo feedback regolari, opportunità di carriera e supporto per lo sviluppo delle competenze.
  • Offrire un ambiente di lavoro sano e sicuro, con la giusta attenzione alla salute e alla sicurezza dei dipendenti.
  • Promuovere una forte comunicazione e trasparenza in azienda, creando una cultura di apertura e di dialogo.
  • Fornire un forte senso di appartenenza e di valutazione dei dipendenti, incoraggiando il loro coinvolgimento nella cultura aziendale e la condivisione della visione e della missione dell’azienda.

Romolo Napolitano

Giornalista professionista dal 2011 è stato, non ancora trentenne, caporedattore dell’agenzia di informazione videogiornalistica Sicomunicazione. Ha lavorato 3 anni negli Stati Uniti in MSC. Al suo ritorno in Italia si è occupato principalmente di uffici stampa e comunicazione d'impresa. Attualmente è giornalista, copywriter e videomaker freelance. Si occupa, tra le altre cose, di tecnologie, nautica e sociale.

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