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Gino Strada è morto: a 73 anni ci lascia il fondatore di Emergency

Medico, filantropo e attivista, ha fatto la storia del nostro Paese diventando punto di riferimento per l'intero mondo

Un fulmine a ciel sereno, almeno per Emergency e per l’Italia: intorno alle 14 di oggi si diffonde la notizia della morte del fondatore dell ONG Gino Strada. Aveva 73 anni. Stando a quanto riportano fonti di stampa, Strada è morto mentre era in vacanza con la moglie in Normandia.

Una vita straordinaria, quella di Gino Strada. Nato a Sesto San Giovanni nell’aprile del 1948, si era laureato in Medicina e Chirurgia all’Università Statale di Milano nel 1978, e successivamente ha conseguito la specializzazione in Chirurgia d’Urgenza. Una vocazione quasi naturale che lo porterà, nel 1989, a lavorare con la Croce Rossa fino al ’94, negli anni in cui tante scintille di guerra divampano in gran parte del mondo. Con il Comitato Internazionale della CRI, Strada diventa testimone dei conflitti dal Perù alla Bosnia, dall’Afghanistan alla Somalia.

Anni che portano alla consapevolezza in Strada della necessità di fare qualcosa in più e – quindi – che portano alla nascita nel 1994 di Emergency, con l’obiettivo di offrire cure mediche e chirurgiche gratuite e di alta qualità là dove ce n’è bisogno. Nata grazie a Gino Strada, alla moglie Teresa Sarti e con il sostegno di Carlo Garbagnati e Giulio Cristoffanini, Emergency si da l’obiettivo di fornire soccorso chirurgico nei Paesi in guerra. Col tempo, l’associazione ha guadagnato il titolo di ONLUS e ONG e ha esteso il raggio delle sue attività alla cura delle vittime della povertà in Paesi in cui non esistono strutture sanitarie gratuite. Dal 2015, Emergency fornisce cure anche in Italia.

Emergency ha promosso la costruzione di ospedali e posti di primo soccorso in 18 Paesi nel mondo. Nel 2006 Emergency viene riconosciuta partner delle Nazioni Unite e dal 2015 fa parte dell’ECOSOC come associazione in Special Consultative Status, mentre dal 2018 diventa partner ufficiale dell’European Union Civil Protection and Humanitarian Aid.

Una vita dedicata agli ultimi, ai dimenticati, nel solco dell’uguaglianza dei diritti di tutti gli esseri umani. Senza mai mandarle a dire. Sempre mettendoci la faccia. Questo era Gino Strada. Tra i primi a manifestare cordoglio per la sua scomparsa l’attuale capo del Governo Mario Draghi.

Strada ha trascorso la sua vita sempre dalla parte degli ultimi, operando con professionalità, coraggio e umanità nelle zone più difficili del mondo. L’associazione Emergency, fondata insieme alla moglie Teresa, rappresenta il suo lascito morale e professionale. Alla figlia Cecilia, a tutti i suoi cari e ai colleghi di Emergency, le più sentite condoglianze del governo. 

Mario Draghi, Presidente del COnsiglio

La figlia Cecilia, su Twitter, ringrazia tutti con un potente messaggio:

“Amici, il mio papà #GinoStrada non c’è più. Io vi abbraccio ma non posso rispondere ai vostri tanti messaggi (grazie), perché sono qui: dove abbiamo appena fatto un soccorso e salvato vite. È quello che mi hanno insegnato lui e la mia mamma”, scrive Cecilia Strada ricondividendo le operazioni di salvataggio di ResQ, la nave dell’omonima onlus su cui è a bordo e che ha preso il mare proprio in questi mesi. Il presidente Luciano Scalettari in una nota scrive:

Gino è stato una grande figura nell’ambito dell’aiuto umanitario e ha fatto cambiare molte cose grazie ad Emergency e tutto quello che ha fatto. Ha sempre sostenuto concretamente che non c’è essere umano preferito ad un altro, e l’ha dimostrato con i fatti. È stato un grande pacifista, ha sempre curato i feriti e condannato le guerre

Luciano Scalettari, Presidente ResQ Onlus

Manifesta cordoglio anche il Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli, partner di ResQ e a cui si deve uno degli ultimi incontri pubblici di Gino Strada a Napoli, che in occasione della kermesse del 2018 ha incontrato i detenuti della casa circondariale di Poggioreale e i cittadini del quartiere di Forcella.

“Abbiamo avuto il privilegio di avere Gino Strada come nostro ospite durante la X edizione del Festival. Per noi che proviamo a promuovere la cultura della conoscenza dei diritti umani e dell’uguaglianza oltre ogni barriera, l’esempio di Gino Strada e l’attività di Emergency sono un faro guida, la dimostrazione di remare nella direzione giusta, nell’unica possibile”, afferma il direttivo del Festival in una nota. “Avremmo tantissimo da dire, ma il cuore colmo di dolore non ci dà la lucidità adatta. Con Gino Strada l’Italia e il mondo perdono un grande uomo, ma non devono perdere la speranza. Un altro futuro è possibile ed è per quello che da oggi ci batteremo con ancora più vigore per i diritti umani”. 

Dolore è espresso anche da Save the Children (“Con la scomparsa di Gino Strada se ne va un grandissimo uomo, quello che lascia resta straordinario”) e Medici Senza Frontiere (“Addolorati, un’enorme perdita per tutto il mondo umanitario. Ha portato all’attenzione crisi e ingiustizie dimenticate, gli saremo sempre grati”).

Beffa nella beffa, la scomparsa di Strada si consuma mentre in Afghanistan, uno dei luoghi simbolo dell’attività sua e di Emergency, si registra la controffensiva dei taleban dopo l’addio ai territori delle forze alleate. “Mentre i talebani avanzano in Afghanistan arriva la triste notizia della morte di Gino Strada. Ha fondato Emergency per curare le ferite e le vittime di tutte le guerre, ha tenuto alto il nome dell’Italia nel mondo e non si è mai tirato indietro di fronte alle difficoltà nel nostro Paese e all’estero. Un abbraccio affettuoso e commosso a Cecilia e a tutti coloro che lavorano o fanno volontariato per Emergency”, commenta sui social l’ex magistrato ed ex presidente del Senato Pietro Grasso.

Enrico Parolisi

Giornalista, addetto stampa ed esperto di comunicazione digitale, si occupa di strategie integrate di comunicazione. Insegna giornalismo e nuovi media alla Scuola di Giornalismo dell'Università Suor Orsola Benincasa. Aspirante re dei pirati nel tempo libero.

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