Aree di Crisi Industriale: riaprono gli sportelli per gli incentivi da 27 mln
Con la riforma della legge 181/89, le domande presentate dovranno rispondere a requisiti determinati come la promozione della ricerca industriale, l’innovazione tecnologica e la formazione del personale. Tra le novità la priorità nella richiesta di incentivi alle aziende che si impegnano ad assumere lavoratori di aziende del territorio interessate dallo stato di crisi.
Il Ministero dello Sviluppo Economico ha riaperto gli sportelli per le Aree di Crisi Industriale dei territori del Friuli Venezia Giulia, Marche, Venezia, Livorno e Massa Carrara, per i quali vengono messe a disposizione risorse pari a circa 27 milioni di euro.
Le aree di crisi industriale compressa riguardano territori soggetti a recessione economica e perdita occupazionale di rilevanza nazionale e con impatto significativo sulla politica industriale nazionale, non risolvibili con risorse regionali. Questo tipo di complessità può essere derivata dalla crisi di una o più imprese di grande o media dimensione con effetti sull’indotto economico del territorio.
Aree di Crisi Industriale: cosa prevede la riforma
Gli interventi rientrano nell’ambito della riforma della legge 181/89, promossa dal ministro Giancarlo Giorgetti, che ha l’obiettivo di semplificare e accelerare le procedure in favore delle imprese che richiedono agevolazioni per realizzare programmi di investimento sul territorio nazionale.
La riforma della legge sulle aree di crisi industriale agisce principalmente ampliando il ventaglio di categorie in cui sarà possibile utilizzare i fondi. Oltre alla riqualificazione industriale, grazie alla nuova manovra, le agevolazioni vengono estese anche a programmi di investimento produttivo e a progetti di tutela ambientale con importo superiore a 5 milioni di euro.
Con la riforma della legge 181/89, le domande presentate dovranno rispondere a requisiti determinati come la promozione della ricerca industriale, l’innovazione tecnologica e la formazione del personale. Tra le novità, anche l’inserimento della clausola introdotta dal ministro Giorgetti, che dà priorità nella richiesta di incentivi alle aziende che si impegnano ad assumere lavoratori di aziende del territorio interessate dallo stato di crisi.
Sveltite anche le procedure di valutazione delle domande presentate dalle imprese con tempi più brevi per le delibere e dell’erogazione dei contributi che potranno essere emessi sia attraverso un finanziamento agevolato oppure a fondo perduto. Misure anche per quanto riguarda la salvaguardia della competitività delle aziende interessate dai finanziamenti.
Con la riforma della legge 181/89 infatti verrà posta una limitazione alla delocalizzazione per tutte quelle attività beneficeranno dei contributi economici.
Gli sportelli riaperti
Con gli sportelli riaperti per le aree di crisi industriale verranno finanziati i progetti di riconversione, riqualificazione e rilancio industriale previsti nei territori:
• area di crisi industriale non complessa della regione Friuli Venezia-Giulia, con agevolazioni pari a 1.977.677,85 di euro;
• area di crisi industriale non complessa della regione Toscana (provincia di Massa Carrara), con agevolazioni pari a 6.336.194,40 di euro;
• l’area di crisi industriale del gruppo Antonio Merloni (comuni della regione Marche), con agevolazioni pari a 7.160.253,59 di euro;
• area di crisi industriale complessa di Venezia, con agevolazioni pari a 6.231.245,25 di euro;
• area di crisi industriale complessa del Polo produttivo dell’area costiera livornese, con agevolazioni pari a 5.006.554,10 di euro.
Le agevolazioni sono concesse, anche in combinazione tra loro, nella forma del contributo in conto impianti, del contributo alla spesa e del finanziamento agevolato, alle condizioni ed entro i limiti delle intensità massime di aiuto previste dal regolamento (UE) n. 651/2014 (“Regolamento GBER”). Il finanziamento agevolato concedibile non può essere inferiore al 20 per cento degli investimenti ammissibili. Il contributo in conto impianti e l’eventuale contributo diretto alla spesa sono determinati in relazione all’ammontare del finanziamento agevolato.
Per maggiori informazioni sugli sportelli aperti delle aree di crisi industriale, si rimanda al sito del Ministero che suddivide le modalità per singola area di interesse.