Innovazione

Nasce il Tech talent Outlook, l’Osservatorio sul lavoro ICT di Epicode

Epicode, società edu-tech tra le più in crescita in Europa, lancia il “Tech talent outlook“, ossia l’osservatorio sul mondo del lavoro in ambito tecnologico che approfondisce le opportunità professionali in Italia attraverso l’analisi di un campione composto da oltre 500 aziende che operano nel Paese.

Dallo studio emerge che le figure più ricercate sono gli sviluppatori: oltre 7 aziende su 10 cercano front end developer (76%), back end developer (74%) e full stack developer (73%).

Tech talent Outlook: cosa richiede il mondo del lavoro

Molto richiesti, secondo i dati del Tech talent Outlook, in questo momento anche i data analyst, ricercati dal 33% delle aziende, mentre gli esperti di cyber security sono nel mirino del 21% delle realtà appartenenti al campione.

A livello geografico, le regioni italiane che offrono più opportunità sono la Lombardia, da cui provengono il 19% delle richieste, e il Veneto (12%). Emilia-Romagna, Campania e Lazio occupano la terza posizione con il 9% delle richieste a testa. Più attardate Friuli-Venezia Giulia e Toscana, che registrano il 7% delle ricerche. Interessante notare, inoltre, che un ulteriore 7% delle richieste proviene da aziende che non operano in Italia, ma che sono interessate ai nostri esperti di tecnologia.

Come facile immaginare, la maggior parte delle aziende che cercano figure tecnologiche operano nei settori della consulenza IT (35%) e del Computer Software (26%), ma sono molto attive anche le aziende del settore marketing comunicazione, dalle quali proviene il 15% delle richieste. Ma le figure tecnologiche sono sotto i riflettori anche delle aziende che operano nei settori banking&financial services (5%).

“Il nostro osservatorio “Tech talent Outlook” – ha commentato Ivan Ranza, ceo di Epicode – fornisce una fotografia della situazione professionale del mondo della tecnologia e ci permette di analizzare l’evoluzione delle figure e delle competenze più ricercate dalle aziende che operano nel nostro Paese.

I dati di questa prima edizione confermano che siamo di fronte ad un panorama molto vivace: le professioni tech e ict offrono tante opportunità di carriera e le aziende sono continuamente alla ricerca di figure in grado di supportarle nel percorso di transizione digitale che riguarda tutte le realtà, dalle multinazionali alle PMI”.

“Da notare un fenomeno interessante sul quale prestare attenzione, il 7% dei giovani con queste competenze lavora per aziende straniere pur risiedendo in l’Italia, sottraendo quindi preziose competenze che servono al nostro Paese.

Fondamentale, dunque, lavorare sul tema delle competenze e fare in modo che l’offerta si allinei alla domanda e che il digitale possa essere, ancora di più, uno dei propulsori dell’economia del Paese”, ha concluso.

Redazione

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