Istituzioni

Il lungo elenco di quelli che chiedono a Draghi di continuare

Associazioni di imprese, enti, finanche i sindacati. L'appello alla stabilità è praticamente condiviso da tutti.

Delle crisi di governo recenti, quella del Governo Draghi è quasi paradossale: non vi è parte sociale alcuna che in questo momento sembra essere felice di una caduta del Governo. Talmente paradossale che il sindacato dei lavoratori più a sinistra della Triplice, la CGIL, in queste ore si è esposta pubblicamente per chiedere al (contestatissimo da loro) ex capo della BCE di non mollare: “C’è bisogno di un Governo che dia risposte nel pieno delle sue funzioni. Bisogna agire subito a partire dalla tutela della parte più fragile e debole del Paese. Serve un confronto per dare risposte urgenti e concrete al mondo del lavoro e ai pensionati, avviare serie riforme strutturali e dare piena realizzazione al PNRR”.

Ma è un vero e proprio plebiscito quello per un Draghi a questo punto bis. Associazioni, enti, imprese: tutti chiedono che il Governo continui perché l’instabilità è una cosa che all’Italia spaventa. Spaventa eccome. Così, a differenza degli inglesi che dell’addio di Boris Johnson non ne hanno fatto un dramma, per gli italiani il dramma si presagisce eccome.

Confartigianato addirittura alla grandezza del dramma ha dato una cifra precisa: 49,5 miliardi di euro e 253.000 occupati. Marco Granelli, presidente Confartigianato, ha dichiarato: “Il Paese e gli imprenditori rischiano di pagare un prezzo altissimo a causa dell’incertezza legata alla crisi di governo. Serve uno straordinario senso di responsabilità da parte di tutte le forze politiche per assicurare governabilità e stabilità, indispensabili in una fase economica e sociale così difficile”.

Carlo Bonomi, presidente Confindustria, è stato tra i primi a manifestare tale preoccupazioni: “Assistiamo con totale incredulità a sviluppi politici che palesemente ignorano sia gli impegni che il Governo ha assunto con la sua maggioranza e con il Paese, sia l’emergenza della situazione internazionale e il ruolo di primo piano del governo italiano in Europa e nella Nato. Sono manifestazioni di totale irresponsabilità che ci lasciano senza parole”, ha affermato il leader degli imprenditori nella recente Assemblea di Confindustria Valle d’Aosta “Ultreya. Andiamo avanti”.

Il leader di Confindustria Carlo Bonomi all'assemblea 2021 della Confederazione
Il leader di Confindustria Carlo Bonomi all’assemblea 2021 della Confederazione

Per Marco Nocivelli, presidente di Anima Confindustria: “In questo momento di crisi l’instabilità politica rende ancora più difficile la ripresa dell’economia italiana, già pesantemente colpita dalla crisi delle materie prime, dal rincaro dell’energia e dall’inflazione galoppante che non accenna a rallentare. L’auspicioè che il governo Draghi possa proseguire la sua attività per fare fronte all’emergenza politica, economica e sanitaria che sta affliggendo il nostro Paese, e per portare a termine le progettualità legate al PNRR”.

Unimpresa sulle prime ha dichiarato attraverso Raffaele Lauro con una certa convinzione che: “Ci si interroga, se aver tenuto troppo a lungo in vita questa disgraziata legislatura, nata nell’incertezza e trascorsa nelle contraddizioni, sia stato un grave errore di valutazione politico-istituzionale, considerando i risultati odierni. Temere sempre le elezioni anticipate, di fronte a maggioranze precarie, confuse e paralizzate, non rappresenta un segnale positivo per una democrazia rappresentativa, nonostante la contingente complessità dei problemi da risolvere”. Sebbene il ragionamento non faccia una piega, in effetti, nelle ore seguenti la rotta è cambiata. Paolo Longobardi, presidente onorario, attraverso i canali ufficiali dichiara: “Ci si interroga, se aver tenuto troppo a lungo in vita questa disgraziata legislatura, nata nell’incertezza e trascorsa nelle contraddizioni, sia stato un grave errore di valutazione politico-istituzionale, considerando i risultati odierni. Temere sempre le elezioni anticipate, di fronte a maggioranze precarie, confuse e paralizzate, non rappresenta un segnale positivo per una democrazia rappresentativa, nonostante la contingente complessità dei problemi da risolvere”.

“L’attuale delicato contesto sociale, economico e geopolitico e l’imminente apertura della sessione di bilancio rendono necessaria la stabilità dell’azione di governo“, afferma in una nota Unioncamere. “L’inflazione crescente che erode il potere d’acquisto delle famiglie e i margini aziendali, la crisi energetica, la guerra, sono fattori che contribuiscono a rendere particolarmente complessa la situazione delle imprese. Questa situazione richiede che il governo prosegua il suo lavoro di rilancio del Paese e di guida nelle riforme necessarie anche per far fronte alle molte emergenze che questa fase storica comporta”.

La CNA (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa) per firma del suo presidente Dario Costantini sul quotidiano Il Foglio, afferma: “Le crisi di governo risultano quasi sempre poco comprensibili agli occhi dell’opinione pubblica ma quella deflagrata l’altro giorno a causa, ufficialmente, di un termovalorizzatore sarebbe ai primi posti di una immaginaria classifica. La difficoltà a leggere la crisi non è tanto nelle dinamiche tra i partiti quanto nell’eccezionalità della fase storica che stiamo vivendo. È persino superfluo un richiamo al senso di responsabilità anteponendo l’interesse generale ai tatticismi nella ricerca di un consenso sempre più effimero”. 

Matteo Lunelli Altagamma
Matteo Lunelli, Presidente di Altagamma

“Questa crisi crea un enorme problema alle imprese, alle famiglie e, in generale, a tutti i cittadini italiani”. Parole di Matteo Lunelli, presidente di Altagamma, che aggiunge: “È un momento di grandissima incertezza che necessita di un Governo stabile e dell’autorevolezza internazionale che Mario Draghi può garantire. Serve oggi da parte di tutti un forte senso di responsabilità: siamo un Paese con il 150% di debito sul PIL, l’inflazione in forte crescita pesa sul bilancio delle famiglie, stiamo assistendo a un aumento sproporzionato del costo delle materie prime per le nostre imprese e la guerra sta destabilizzando gli equilibri internazionali. In questo contesto sono fondamentali la stabilità e la continuità, per contenere l’incremento dello spread sui nostri titoli di stato che inficia negativamente sul nostro debito pubblico e per concludere entro i tempi previsti il percorso del PNRR. Ci auguriamo che il Governo Draghi possa continuare a guidare il Paese con la stessa coerenza e fermezza che ha dimostrato fino ad ora”.

Gli fa eco Carlo Capasa, presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana: “In un momento dunque cruciale, non solo per il nostro Paese, dovuto anche al protrarsi del conflitto russo-ucraino e al riaffiorare della pandemia, è determinante garantire la stabilità del Governo. La figura del Presidente del Consiglio Mario Draghi è stata fondamentale in questi mesi complessi, valorizzando e offrendo autorevolezza a livello internazionale al nostro Paese e rappresentandone gli interessi, attraverso azioni concrete, in Europa e nel mondo. Per questa ragione va scongiurata una crisi irreversibile di Governo; è necessaria, in questo momento, la massima responsabilità da parte di tutte le forze politiche affinché l’operato del Governo Draghi possa proseguire”.

Matteo De Lise Ungdcec
Il presidente UNGDCEC Matteo De Lise

Il presidente dell’UNGDCEC (Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili) Matteo De Lise ha ricordato durante il Forum di Rimini: “I giovani commercialisti chiedono alla politica stabilità e chiarezza. L’Italia attraversa un momento economico difficile, siamo a metà del guado, con una riforma del fisco da completare e una serie di iniziative da intraprendere per dare sicurezza ai mercati e alle imprese. Una crisi di governo potrebbe essere fatale per la ripresa del Paese: abbiamo bisogno di certezze rispetto a temi come la riscossione e la capacità di attrarre investimenti dall’estero. Milioni di cittadini, inoltre, riceveranno cartelle esattoriali da parte dell’Agenzia delle Entrate e c’è un Pnrr da completare: non è ipotizzabile aprire una crisi di governo in questo scenario”.

Enrico Parolisi

Giornalista, addetto stampa ed esperto di comunicazione digitale, si occupa di strategie integrate di comunicazione. Insegna giornalismo e nuovi media alla Scuola di Giornalismo dell'Università Suor Orsola Benincasa. Aspirante re dei pirati nel tempo libero.

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