Economia

BCE conferma rialzo di 25 punti, sulla scia della FED: tassi al +3,75%

I tassi di interesse aumenteranno a partire dal prossimo 10 maggio dello 0,25%: una "corsa" inarrestabile dallo scorso autunno

Così come era trapelato nei giorni scorsi, la BCE – la Banca Centrale Europea – ha confermato un ulteriore aumento dei tassi di interesse, questa volta di “soli” 25 punti percentuali. L’escalation, seppur rallentata dallo scorso marzo, continua portando i tassi complessivi ad un + 3,75%.

Adesso, però, si teme per la tenuta dell’economia e il pericolo recessione che è ancora dietro l’angolo. Ma cerchiamo di capirne di più.

La BCE “insegue” la Federal Reserve: aumento dello 0,25% sui tassi

I tassi di interesse, quindi, aumenteranno a partire dal prossimo 10 maggio dello 0,25%: una “corsa” inarrestabile dallo scorso autunno, dovuta alla commistione fra termine della congiuntura pandemica, scoppio del conflitto fra Russia e Ucraina e impazzimento dei mercati energetici e delle materie prime in generale.

Se si vuole vedere il bicchiere mezzo pieno, l’aumento dei tassi questa volta riguarda una cifra minimale rispetto agli aumenti degli ultimi 6 mesi di 0,50 punti ogni volta: secondo il Consiglio Direttivo – che già fu accusata lo scorso marzo di “ignorare i mercati” – sono state scelte dettate dalla considerazione che altrimenti “l’inflazione dovrebbe rimanere troppo elevata per un periodo di tempo troppo prolungato”.

Infatti, a valle della decisione che comunque conferma il rialzo dei tassi (portando gli interessi sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rispettivamente al 3,75%, al 4,00% e al 3,25%) si chiarisce che “le informazioni in arrivo sostengono la valutazione sulle prospettive di medio termine per l’inflazione elaborata dalla Bce nella riunione di marzo del Consiglio direttivo”.

Nell’adottare le proprie decisioni alla Bce “guardiamo a quello che viene fatto nel mondo” dalle altre banche centrali, inclusa la Federal Reserve “viste anche le ricadute dell’economia Usa” a livello globale, “ma “non dipendiamo dalla Fed” e quindi “possiamo continuare ad alzare i tassi anche se la Fed si ferma“: è quanto afferma la presidente della Bce, Christine Lagarde, in conferenza stampa dopo la riunione del Consiglio direttivo.

“Siamo indipendenti nelle nostre decisioni circa l’obiettivo di inflazione” ha aggiunto, spiegando che quando indica che “dobbiamo fare altra strada” sui rialzi “non lo dico in astratto, è un giudizio che facciamo oggi” sulla base dei dati disponibili. “Ma anche nei prossimi incontri decideremo sulla base dei dati” conclude la Lagarde.

Infatti, sebbene anche la BCE confermi che “l’inflazione complessiva è diminuita negli ultimi mesi” ci si sta scontrando con le pressioni sottostanti sui prezzi che “rimangono forti”. Allo stesso tempo, la Banca Centrale Europea segnala come “i precedenti aumenti dei tassi sono trasmessi con decisione sulle condizioni finanziarie e monetarie dell’area dell’euro”, laddove l’impatto “della trasmissione all’economia reale rimane incerto”.

In questo contesto “le future decisioni del Consiglio direttivo assicureranno che i tassi ufficiali siano portati a livelli sufficientemente restrittivi per conseguire un tempestivo ritorno dell’inflazione all’obiettivo di medio termine del 2% e saranno mantenuti a tali livelli per tutto il tempo necessario”. Parole, queste, che avevamo già sentito in occasione dei rialzi di marzo e di dicembre ma che al momento non sembrano essere ancora giunte all’obiettivo.

E sul versante mutui e prestiti (che gravano su famiglie e imprese)?  “I nostri aumenti dei tassi ufficiali si trasmettono fortemente ai tassi d’interesse privi di rischio e alle condizioni di finanziamento di imprese, famiglie e banche. Per le imprese e le famiglie, la crescita dei prestiti si è indebolita a causa di tassi debitori più elevati, condizioni di offerta di credito più rigorose e domanda inferiore” spiega la Presidente Lagarde.

“La nostra ultima indagine sui prestiti bancari – continua la Bce – ha segnalato un inasprimento degli standard creditizi complessivi, che è stato più forte di quanto le banche si aspettassero nella tornata precedente e suggerisce che i prestiti potrebbero indebolirsi ulteriormente. La debolezza dei prestiti ha fatto sì che anche la crescita della moneta abbia continuato a diminuire”.

Stop investimenti da parte della BCE

Al termine del Consiglio Direttivo, inoltre, l’Eurotower comunica che “continuerà a ridurre il portafoglio del programma di acquisto di attività (PAA) dell’Eurosistema a un ritmo misurato e prevedibile. In linea con questi principi, il Consiglio direttivo prevede di interrompere i reinvestimenti nell’ambito dell’APP a partire da luglio 2023″.

Secondo la BCE, ancora una volta i tassi di interesse di riferimento “rimangono lo strumento principale per definire l’orientamento della politica monetaria”. Riflettendo quanto già affermato in precedenza, poi, si spiega che “per quanto riguarda il PEPP (pandemic emergency purchase programme), il Consiglio direttivo intende reinvestire il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del programma almeno sino alla fine del 2024. In ogni caso, la futura riduzione del portafoglio del PEPP sarà gestita in modo da evitare interferenze con l’adeguato orientamento di politica monetaria”.

“Il Consiglio direttivo continuerà a reinvestire in modo flessibile il capitale rimborsato sui titoli in scadenza del portafoglio del PEPP, per contrastare i rischi per il meccanismo di trasmissione della politica monetaria riconducibili alla pandemia” concludono dall’Eurotower.

Federica Colucci

Napoletana, classe 1990, Federica Colucci è giornalista, HR e communication specialist. Già responsabile della comunicazione dell'Assessorato al Lavoro e alle Politiche Sociali del Comune di Napoli, ha come expertise i temi del lavoro, del welfare e del terzo settore. È l'anima e la coordinatrice di F-Mag.

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button