Crisi di Governo, de Magistris a F-Mag: “Le stagioni dell’inganno sono finite”
L'ex sindaco di Napoli: "Stiamo costruendo un'alternativa forte e radicale, un'unione popolare dei non allineati al sistema".
“Ci troviamo di fronte a giochi di potere e di palazzo, i bisogni del Paese, anche molto gravi, non sono una priorità di questa classe dirigente politica inadeguata, incapace e senza visione“. Parole di Luigi de Magistris, ex primo cittadino di Napoli e presidente demA, in queste ore al lavoro per la creazione di un nuovo movimento politico. Abbiamo raggiunto telefonicamente l’ex sindaco a Dimaro, al ritiro dell’SSC Napoli che ha seguito in questi giorni come ospite.
Luigi de Magistris, arriva una crisi di Governo mentre il Paese reale soffre per inflazione, aumento dei costi della vita quotidiana e numerose aziende sono in estrema sofferenza. Come si poteva evitare e cosa vuol dire ora questa crisi di Governo?
“Questo Governo non doveva nascere, è frutto di una legge elettorale pessima ed incostituzionale. Una maggioranza con dentro quasi tutti, eterogenea e senza una forte opposizione“.
Fatta eccezione per la base M5S, il termine più ricorrente in questo momento è “tradimento”, la promessa disattesa delle forze politiche coinvolte per una stabilità in un momento complesso. Secondo lei cosa ha determinato lo squilibrio e quali strade alternative allo scontro si potevano percorrere?
“Si avvicinano le elezioni e i partiti dopo aver votato di tutto in Parlamento e governato male – altro che Governo dei migliori – cercano di recuperare consenso in modo strumentale, soprattutto Conte e Salvini che cercano di cavalcare il malcontento. Le stagioni dell’inganno sono però finite, ora bisogna traghettare il Paese verso elezioni democratiche, che difficilmente potranno tenersi in autunno, ed affidarsi a progetti e persone credibili“.
Crede che questo sia il momento di accantonare queste coalizioni di larghe intese che dimostrano ancora una volta come l’instabilità politica italiana non si possa curare richiamando di volta in volta alla “responsabilità”?
“Ci vorrebbe una legge elettorale seria e ritornare alla politica con schieramenti che si confrontano in una leale dialettica democratica. Il draghismo è la crisi profonda della Repubblica Parlamentare e la prova tecnico-politica di un presidenzialismo di fatto senza legittimazione costituzionale e democratica“.
Il Movimento 5 Stelle potrebbe tornare all’opposizione. Da forza di maggioranza spinta dal basso a manifesti problemi nel gestire e governare la macchina pubblica. Che lezione deve venire da quest’esperienza agli altri movimenti che oggi intendono partire dal basso, dalla gente, come più di una volta lei ha provato a fare?
“I 5 Stelle dovevano rompere il sistema e sostituire la classe dirigente, invece sono diventati collante del sistema, andando con tutti, anche con quelli che avevano reiteratamente condannato senza appello. Nel loro agire c’è una distanza oceanica tra le parole e le azioni, predicano talvolta bene ma spesso razzolano molto male. Nelle mie esperienze politiche abbiamo, invece, costruito dal basso laboratori politici che hanno coniugato rottura del sistema e capacità di governo“.
Crede anche questa volta che il concetto di democrazia e di res publica sia stato, ancora una volta, tradito a discapito di giochi di potere che bruciano la pelle e la vita dei cittadini?
“La gente soffre e questi politicanti, per nulla statisti, pensano solo a come posizionarsi nel prossimo Parlamento con meno poltrone a disposizione per la riduzione del numero di parlamentari“.
Quali secondo de Magistris gli scenari futuri?
“Non credo si voterà in autunno. In primavera, quando voteremo, avremo un Paese sofferente con molta depressione e tanta rabbia sociale“.
E lei, in questi scenari, come si collocherà?
“Contribuirò con tutte le mie forze, insieme a tante e tanti, a costruire un’alternativa forte e radicale, un’unione popolare dei non allineati al sistema, storie credibili, in primo luogo sul piano etico, per una classe dirigente che pensi al bene comune e non ai propri interessi“.