Tecnologia

Siccità, l’Intelligenza Artificiale può aiutare l’Italia

"In Italia - dichiara il CEO di Mipu Giulia Baccarin - le perdite idriche vanno dal 40 al 70 per cento, per questo il tema non è solo avere l'acqua, ma anche non perderla nel suo percorso"

La siccità è reale e l’Intelligenza Artificiale potrebbe venire in soccorso dell’Italia. “Un lento ma inesorabile logoramento delle risorse idriche di questo Paese”: basterebbero queste parole pronunciate nelle scorse ore alla Camera dal Ministro delle Politiche agricole e forestali Stefano Patuanelli per mettere all’angolo quanti sminuiscono o addirittura negano l’emergenza siccità che in queste ore stringe il Paese. Misure urgenti sono attesi entro fine mese con Lazio, Umbria, Liguria e Toscana pronte a seguire Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Veneto ed entrare in stato di emergenza.

Le fibrillazioni politiche centrali certo non aiutano in questo momento, ma un (nemmeno troppo) insperato aiuto potrebbe venire dall’Intelligenza Artificiale. Ne è convinta Giulia Baccarin, CEO di Mipu, azienda attiva nel campo delle tecniche predittive: “L’intelligenza artificiale può contribuire a risolvere il problema della siccità permettendo a imprese, gestori del servizio idrico e consorzi di bonifica di ridurre gli sprechi e razionalizzare il ciclo dell’acqua“.

“In Italia – ricorda Baccarin – le perdite idriche vanno dal 40 al 70 per cento, per questo il tema non è solo avere l’acqua, ma anche non perderla nel suo percorso“. Mipu, del resto, ha tra le sue expertize quella di ridurre sprechi e costi, aumentando sostenibilità e competitività sia nelle fabbriche che in città.

Permutare le IA già in uso per salvare l’acqua

Le IA possono offrire nuove soluzioni in campo privato e pubblico. Irene Stramaccioni, responsabile Food&Pharma di Mipu, suggerisce: “Penso all’IA che gestisce le paratoie così da dare alle colture la giusta quantità d’acqua e permettere alla risorsa idrica di fare il miglior percorso. Non solo, ma con le nostre IA prevediamo eventuali fenomeni meteorologici avversi e riduciamo il rischio di incidenti improvvisi, garantendo alle centrali idroelettriche un flusso costante di acqua”.

Queste tecnologie, già attive, potrebbero quindi essere modelli di base da applicare alla gestione del ciclo idrico. Altre intelligenze sviluppate da Mipu servono a identificare eventuali perdite nelle reti di distribuzione “solo con i dati che abbiamo già, senza avere necessità di ulteriori investimenti”, spiega di nuovo Baccarin. “Lo riteniamo un fattore importantissimo perché consente di intervenire solo dove necessario. L’innovazione, insomma, potrebbe permetterci di fare importantissimi passi avanti”.

Modelli industriali applicati nel pubblico

In estrema sintesi, Mipu si pone l’obiettivo di “sfruttare l’esperienza maturata in ambito di produzione industriale affinché abbia un impatto concreto sulla vita dei cittadini“. “Grazie all’esperienza maturata anche all’estero – chiosa Baccarin – sappiamo che, con l’intelligenza artificiale e gli algoritmi di ottimizzazione, si potrebbe prevedere con estrema precisione il fabbisogno idrico di un territorio, pianificando con largo anticipo eventuali interventi e diminuendo significativamente gli sprechi pur con le strutture esistenti“.

“L’obiettivo è valorizzare l’esistente: come posso ottimizzare al massimo le strutture che ho con i dati che raccolgo? Nella nostra ormai decennale esperienza siamo seduti in un mare di dati di cui non abbiamo consapevolezza”, chiude il cofounder Mipu Giovanni Presti.

Enrico Parolisi

Giornalista, addetto stampa ed esperto di comunicazione digitale, si occupa di strategie integrate di comunicazione. Insegna giornalismo e nuovi media alla Scuola di Giornalismo dell'Università Suor Orsola Benincasa. Aspirante re dei pirati nel tempo libero.

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