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A Pavia arriverà un nuovo centro per la ricerca e l’innovazione

Pavia punta al futuro e all’innovazione con l’accordo fra l’Università di Pavia e Arexpo. Il progetto prevede l’avvio, entro il 2023, del “Parco Gerolamo Cardano per l’innovazione sostenibile” che sarà costituito da un “Centro di ricerca e formazione” dell’Ateneo pavese e da una infrastruttura per l’innovazione tecnologica che accoglierà le imprese private interessate a sviluppare progetti di ricerca applicata. 

Il Parco nascerà in zona Cravino su un terreno di proprietà dell’Università, a pochi passi da tre Irccs, dal Cnao, dal Cnr, dallo Iuss e da Eucentre dove operano 4mila ricercatori e 5mila studenti.

Il nuovo centro di innovazione di Pavia

“La partnership che prende avvio – ha detto il rettore Francesco Svelto – si inserisce pienamente nella strategia dell’Università di incrementare l’impatto delle missioni istituzionali sulla società. In particolare, il Parco Gerolamo Cardano stabilisce un ponte tra Università e imprese, all’insegna dell’innovazione. Arexpo fornirà un contributo chiave in prospettiva internazionale”.

Il progetto, raccontano in un comunicato stampa, è in sintonia con gli obiettivi di rilancio e ripresa economica di Regione Lombardia. Sono stati quindi stanziati 12 milioni di euro per la realizzazione del Centro di ricerca e formazione universitaria che sarà affiancato dagli insediamenti di innovazione tecnologica, il cuore del nuovo Parco.

Il Centro di ricerca sarà realizzato entro il 2023. Con l’esigenza di creare nuove prospettive e condizioni innovative di sviluppo per la ripresa post emergenza sanitaria, la Regione Lombardia dedica infatti particolare attenzione alla ricerca e all’innovazione come motori di sviluppo economico e competitività del territorio, e soprattutto favorisce lo sviluppo sostenibile, inteso “come occasione di migliorare la qualità della vita dei lombardi, conciliando le esigenze di crescita produttiva e coinvolgendo tutti gli attori del territorio: dalle imprese alle Università ai cittadini, dalle scuole alle pubbliche amministrazioni”.

Per raggiungere questo obiettivo, le imprese produttive avranno la possibilità di sfruttare la sinergia con tutti i soggetti della ricerca, a partire dai 18 Dipartimenti dell’Università.

“Con questo progetto abbiamo scelto di non porre limiti al futuro della nostra città – ha aggiunto il Sindaco Fabrizio Fracassi -. Un tempo Pavia era la seconda città industriale della Lombardia, oggi siamo fanalino di coda. Dobbiamo rinascere e questa è l’occasione per attrarre attività e creare posti di lavoro”

Il modello

L’infrastruttura per l’innovazione tecnologica di Pavia, che ospiterà le Aziende, sarà realizzata e finanziata da un investitore/gestore privato attraverso un modello di crescita incrementale e progressiva. L’Università di Pavia ha già avviato alcuni contatti con potenziali investitori interessati a partecipare al bando.

Il Parco Gerolamo Cardano si svilupperà su 11.000mq, così suddivisi:

  • 600 mq dedicati all’infrastruttura per l’Innovazione Tecnologica.
  • 400 mq dedicati al Centro di Ricerca e formazione.

Il centro di ricerca si concentrerà sull’innovazione sostenibile nelle aree dell’ambiente e della salute. Sono quattro le filiere su cui sta già raccogliendo manifestazioni di interesse delle imprese: salute, agroalimentare, information technology e nuovi materiali.

In particolare, il Parco si concentrerà sull’Innovazione Sostenibile nelle aree dell’Ambiente e della Salute, ispirandosi ai Sustainable Development Goals delle Nazioni Unite, agli obiettivi tematici del Green Deal Europeo, e ai migliori Standard ESG (EnvironmentalSocialGovernance) Internazionali.

Tra i temi dell’Ambiente del Parco Gerolamo Cardano rientrano i materiali innovativi per energia sostenibile, la green chemistry, i materiali e tecnologie per la circular economy, i modelli per prevedere i movimenti della crosta terrestre.

Nell’area Salute, temi centrali sono radioterapia e imaging diagnostico, medicina personalizzata, minacce virali emergenti, neuroscienze, alimentazione e pharmafood.

Tra gli ambiti di ricerca interdisciplinare sono state individuate come tematiche strategiche, di sicuro impatto, la stampa 3D, la microelettronica, la fluidica digitale e l’attività di ricerca e formazione dei 13 dipartimenti Stem dell’Ateneo.

“L’accordo con l’Università – ha spiegato l’ad di Arexpo (società partecipata dal Mef, dalla Regione Lombardia, dal Comune di Milano e da Fondazione Fiera Milano) Igor De Biasio – rappresenta un passo avanti molto importante per Arexpo. Per la prima volta ci impegniamo in un progetto diverso da quello di Mind. Ci sono però tanti punti in comune tra il progetto di Pavia e il Milano Innovation District, a partire dalla decisione di puntare sull’innovazione. Arexpo sarà protagonista di questo progetto al fine di sviluppare un nuovo eco-sistema pubblico-privato per l’innovazione, necessario affinché la nostra Regione e il Paese sappiano essere all’altezza delle grandi sfide future”.

Redazione

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