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Ministro Messa: per i ricercatori “in arrivo nuova norma per riforma carriera” contro il precariato

Nel corso del Question Time di ieri alla Camera il Ministro all’Università e Ricerca, Maria Cristina Messa, ha annunciato l’arrivo di una nuova norma per i ricercatori: è prevista una riforma all’accesso alla carriera universitaria e un taglio ai tempi del precariato.

“Alla Camera – ha sottolineato Messa – è stata votata la riforma del preruolo, che adesso è al Senato, che punta a rivedere i meccanismi di accesso alla docenza universitaria con un accorciamento deciso del periodo di preruolo e con la riduzione della possibilità di ricorso a contratti a tempo determinato continuativi“.

Riforma carriera dei ricercatori: come potrebbe cambiare

Il Ministro Messa ha poi spiegato che “la legge 240 del 2010 prevede che la durata complessiva dei rapporti instaurati con i titolari di assegni di ricerca e dei contratti di ricercatori di tipo A e di tipo B non può in ogni caso superare i dodici anni, anche non continuativi”.

La norma, ha chiarito Messa, “ovviamente è stata pensata in maniera positiva, cioè per rispondere alla finalità di evitare che possano verificarsi ingiustificate e reiterate forme di abuso nel ricorso alla stipula di contratti a tempo determinato. Va letta quindi in combinazione con la volontà di porre, senza eccezioni, al centro del sistema del reclutamento dei professori ordinari ed associati la procedura concorsuale dell’art. 18 della Legge 240, che prevede lo svolgimento di una procedura comparativa aperta a tutti gli studiosi, interni o esterni all’Ateneo, che non ha questo problema di limite temporale dei 12 anni”.

“La norma dei 12 anni – ha proseguito la titolare del dicastero dell’Università e della Ricercamette al centro il ruolo di un ricercatore che non piò essere considerato sine die e rinnovabile di volta in volta, perché è un momento di passaggio delimitato al tempo di formazione durante il quale il ricercatore ha la possibilità di perfezionare le proprie conoscenze, di valorizzare ed accrescere le proprie competenze scientifiche, maturare la propria capacità di analisi e di sviluppare le capacità didattiche e di servizio agli studenti, secondo un percorso che è scandito da progressive valutazioni nel corso della carriera”.

“Tanto premesso, faccio presente che un eventuale intervento normativo finalizzato ad aumentare il citato limite dei 12 anni, rischierebbe di estendere irragionevolmente il numero di studiosi in attesa di poter entrare nei ruoli universitari e anche di aumentare il tempo di attesa per ciascuno di essi, vanificando quindi la tutela offerta dal limite della Legge 240” ha aggiunto il ministro.

“Alla luce del quadro rappresentato, nel ringraziare l’interrogante per aver posto la questione, desidero far presente che la riforma del ‘preruolo’, che adesso è all’esame del Senato, è una riforma che intende andare proprio nella direzione di una completa rivisitazione dei meccanismi di accesso alla docenza universitaria, con un accorciamento deciso del periodo del preruolo e con una riduzione delle possibilità di ricorso di contratti a tempo determinato continuativi ha argomentato Messa.

“Concludo precisando che nell’ambito di questa riforma, che peraltro è uno specifico obiettivo del Pnrr, non mancheranno misure specifiche volte a tutelare la posizione dei soggetti che abbiano ‘esaurito’ il periodo complessivo di preruolo ai fini della loro transizione nel nuovo regime” ha affermato ancora il ministro.

Romolo Napolitano

Giornalista professionista dal 2011 è stato, non ancora trentenne, caporedattore dell’agenzia di informazione videogiornalistica Sicomunicazione. Ha lavorato 3 anni negli Stati Uniti in MSC. Al suo ritorno in Italia si è occupato principalmente di uffici stampa e comunicazione d'impresa. Attualmente è giornalista, copywriter e videomaker freelance. Si occupa, tra le altre cose, di tecnologie, nautica e sociale.

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