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Postalmarket punta sull’economia circolare con il modello Re3: per ogni acquisto si ricicla un abito usato

Acquistando un capo nuovo on line, il cliente potrà consegnarne uno di usato, che sarà rivenduto, donato o rigenerato. Il tutto senza costi aggiuntivi ed ottenendo anche uno sconto del 15% sul prossimo acquisto. E’ il nuovo modello di economia circolare denominato Re3, al via grazie all’accordo siglato tra Postalmarket e Seay. Già un migliaio di articoli saranno inclusi nel sistema alla partenza, prevista il primo febbraio 2022. Alessio Badia: “Tutto il nostro lavoro è orientato alla sostenibilità”.

Che Postalmarket sia un prodotto destinato a tornare in modo nuovo nelle case degli italiani era prevedibile: il marketing “romantico” che accompagna il catalogo, però, non è l’unica cosa su cui ha deciso di puntare l’azienda. Postalmarket, infatti, ha deciso di dare il suo contributo all’ambiente e di “sposare” il modello di economia circolare Re3: riutilizza, rigenera, rivendi.

Il modello di economia circolare di Postalmarket

Con un occhio alla qualità dei prodotti, dunque, e un altro all’ambiente, Postalmarket apre il suo store online all’economia circolare. Questo è importante e fondamentale perché, in termini di impatto ambientale, la produzione tessile ha un peso non indifferente:

Secondo uno studio pubblicato da WRAP nel 2014 estendendo di 9 mesi il ciclo di vita degli indumenti già in nostro possesso, è possibile arrivare alla riduzione dell’impronta ambientale del nostro guardaroba del 30% circa, in termini di emissioni di CO2, consumo d’acqua e produzione di rifiuti. Prolungare la vita degli abiti, dunque, comporta una sensibile riduzione dell’impatto ambientale dell’intero settore tessile. Facile a dirsi, difficile a farsi, almeno fino ad oggi.

Come ricorda la collega Francesca Martella su Alvearia,

Il settore della moda è responsabile del 10% dell’inquinamento del pianeta, aggiudicandosi il secondo posto come settore più inquinante del mondo. Oltre alle 92 tonnellate di rifiuti prodotti, il settore tessile provoca danni ambientali duraturi a ecosistemi acquatici, terrestri e atmosferici conseguentemente al rilascio di gas serra (emissioni di biossido di carbonio), di pesticidi e coloranti e scarico di effluenti, contenti sia coloranti che soluzioni caustiche.

Per non parlare dell’impatto – ancor più devastante – del così detto fast fashion: i capi non di ottima qualità, venduti sulle piattaforme a prezzi irrisori, che spesso dietro nascondono non solo un forte inquinamento ambientale dovuto alle cause appena descritte ma anche una deplorevole mercificazione del lavoro.

La promozione di una moda velocea basso prezzo e “usa e getta” ha provocato l’aumento dell’acquisto di abiti e, di conseguenza, anche l’aumento della produzione tessile, portando a raddoppiare negli ultimi 30 anni la quota di abiti pro-capite, cioè da 5,9 kg a 13 kg.

E’ un buon segnale, pertanto, che un colosso del settore come Postalmarket decida di non restare a guardare e di adottare attivamente un modello sostenibile che possa migliorare la situazione. Infatti, a partire dal primo febbraio 2022 grazie all’accordo siglato tra Postalmarket e il marchio di abbigliamento Seay, Postalmarket diventa più green adottando il modello di valorizzazione dei capi usati denominato “Modello Re3: Re-Sell / Re-Use / Re-Generate” (rivendi, riutilizza, rigenera).

Il funzionamento è molto semplice. Come spiegano dall’azienda,

Acquistando on line un capo d’abbigliamento nuovo, il cliente potrà al tempo stesso riciclare un suo usato, utilizzando (senza alcun costo aggiuntivo) il Modello Re3. Il capo usato consegnato sarà dunque impiegato in una delle 3 destinazioni previste: rivendita, riuso tramite donazione benefica a persone bisognose oppure rigenerazione del tessuto per ottenere nuova materia prima seconda.

Un doppio vantaggio per il donatore: consegnando il proprio usato potrà beneficiare di un green bonus ossia uno sconto del 15% sul prossimo acquisto on line. Un modello di economia circolare chiusa applicato al settore dell’abbigliamento in maniera semplice e trasparente, sviluppato per incentivare la donazione di indumenti usati che saranno valorizzati, prolungandone la vita.

Attraverso un’innovativa interfaccia digitale, ogni singolo capo usato può essere tracciato tramite un QR code univoco. Un sistema completamente trasparente con il quale il cliente può “seguire” i suoi indumenti usati e sapere come sono stati impiegati.

I più importanti marchi italiani presenti sull’ecommerce di Postalmarket hanno deciso di aderire al Modello Re3, consentendo ai propri clienti di riciclare i propri capi usati attraverso l’acquisto di capi nuovi. In questa fase di avvio saranno complessivamente un migliaio i capi disponibili sul sito Postalmarket inclusi nel Modello Re3, ma si punta ad includere quanti più articoli possibile entro la fine dell’anno.

Come funziona il Modello Re3

Il Modello Re3 è un modello di economia circolare ideato da Seay per ridurre l’impatto ambientale dei capi usati. Il cliente acquista un capo nuovo on line sul portale Postalmarket.it e flaggando l’apposita casella “Re3” ottiene la possibilità di consegnare un capo usato della stessa categoria merceologica gratuitamente.

Riceverà a casa assieme al capo nuovo acquistato una cartolina con un QR code da applicare al capo usato che intende consegnare. Entro 30 giorni potrà consegnare l’usato in uno dei numerosi “Parcel Shop” (punti di raccolta) istituiti dai corrieri nel territorio. Il cliente ottiene così uno sconto del 15% tramite coupon da utilizzare per un futuro acquisto sempre sul portale Postalmarket.it.

I capi usati ricevuti vengono lavorati dalla cooperativa sociale addetta alle operazioni di sorting del Modello Re3. A seconda delle condizioni estetiche e tecniche di ciascun indumento raccolto, essi verranno sanificati e rivenduti come second hand (se in ottime condizioni); sanificati e donati a persone bisognose per essere riutilizzati (se in condizioni più che discrete); spediti a Trento (se in condizioni non buone), per essere rigenerati in materia prima seconda, che verrà impiegata per la produzione di nuovi oggetti.

Il Modello Re3 brevettato da SEAY Società benefit, è stato ideato 2 anni fa come progetto innovativo con l’obiettivo di estendere la definizione di economia circolare.

I dati sin qui raccolti evidenziano come il 70% delle vendite effettuate portano alla restituzione di un capo usato. Di quanto raccolto il 60% circa viene rivenduto come second hand, il 20% rigenerato, il 15% riutilizzato grazie alle donazioni effettuate e solamente il 5% viene scartato per motivi tecnici. Il 95% dei capi ricevuti trova quindi un nuovo utilizzo secondo una delle 3 strade previste dal Modello Re3. Un risultato importante in termini di circolarità del settore tessile.

“L’obiettivo è avviare una vera rivoluzione dell’industria tessile, in cui si passi dal concetto di ‘consumatore’ a quello ‘cliente responsabile’ – spiega Alberto Bressan, Cofounder di Seay Srl Società Benefit– il Modello Re3 è in grado di fornire un importante contributo al prolungamento della vita dei capi già presenti all’interno degli armadi dei clienti. Il nostro obiettivo è quello di estendere l’impiego di questo sistema rendendolo fruibile da quanti più marchi possibile. La partnership con Postalmarket è quindi di strategica importanza”.

“Quello della sostenibilità è il tema centrale su cui abbiamo deciso di orientare i nostri sforzi – spiega il direttore generale di Postalmarket, Alessio Badia – il Modello Re3 che abbiamo adottato grazie all’accordo con Seay rappresenta un sistema innovativo orientato alla sostenibilità per tutto il settore dell’abbigliamento. Saremo operativi a giorni, puntando ad includere all’interno di questo sistema il maggior numero possibile di aziende presenti nel nostro catalogo, tutte peraltro Made in Italy. Nella prossima edizione del catalogo cartaceo, in uscita in primavera, daremo ampio spazio alle imprese impegnate attivamente sul fronte della sostenibilità, con una sezione dedicata”.

Federica Colucci

Napoletana, classe 1990, Federica Colucci è giornalista, HR e communication specialist. Già responsabile della comunicazione dell'Assessorato al Lavoro e alle Politiche Sociali del Comune di Napoli, ha come expertise i temi del lavoro, del welfare e del terzo settore. È l'anima e la coordinatrice di F-Mag.

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