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I ricercatori hanno riprodotto in laboratorio il cervelletto (o meglio, una sua minicopia)

L'organoide del cervelletto è stato ottenuto coltivando cellule staminali indotte, le quali hanno autonomamente sviluppato una struttura tridimensionale, includendo tutte le tipologie di cellule presenti nell'organo.

Per la prima volta nella storia della ricerca scientifica, un team di scienziati della Keck School of Medicine dell’University of Southern California è riuscito a creare in laboratorio una copia in miniatura del cervelletto umano, l’organo cruciale del sistema nervoso che governa sia le funzioni motorie che quelle cognitive. Questo risultato rivoluzionario, pubblicato sulla rivista Cell Stem Cell, offre nuove prospettive per lo studio del funzionamento cerebrale e la ricerca di terapie per malattie neurologiche, dalla spettro autistico a forme di tumore cerebrale.

L’organoide del cervelletto è stato ottenuto coltivando cellule staminali indotte, le quali hanno autonomamente sviluppato una struttura tridimensionale, includendo tutte le tipologie di cellule presenti nell’organo. Tra queste, le cellule di Purkinje, fondamentali nel controllo del movimento, sono state riprodotte per la prima volta con successo, presentando caratteristiche molecolari ed elettrofisiologiche simili a quelle dei neuroni umani. Questa replicazione fedele delle cellule del cervelletto permetterà di comprendere meglio disturbi neurologici legati alla loro degenerazione, come nel caso dello spettro autistico e dell’atassia cerebellare.

L’organoide non si limita alle cellule di Purkinje; altri tipi di neuroni del cervelletto, associati a problemi motori e al medulloblastoma, il tumore cerebrale più comune nei bambini, sono stati altrettanto fedelmente riprodotti. Questo modello quasi identico al cervelletto umano offre una nuova prospettiva per lo studio del suo sviluppo e del suo funzionamento, aprendo nuove porte nella comprensione delle malattie cerebrali e nella ricerca di terapie innovative.

Il cervelletto, che costituisce circa l’80% di tutti i neuroni del corpo, controlla non solo il movimento ma svolge anche un ruolo cruciale nelle funzioni cognitive come il linguaggio, l’elaborazione spaziale, la memoria di lavoro e le funzioni esecutive. I ricercatori hanno modellizzato anche il rapporto dell’organoide con l’esterno, gettando le basi per esplorare le interazioni con altre strutture circostanti. In un panorama scientifico in continua evoluzione, questo risultato apre la strada a una comprensione più approfondita del cervelletto umano e offre nuove speranze per il futuro della ricerca medica.

Redazione

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