Materie prime critiche, il Parlamento Europeo preme per mercato interno
"La transizione verso economie digitali, altamente efficienti dal punto di vista energetico e neutrali dal punto di vista climatico porterà ad una domanda significativamente più alta di CRM, poiché le tecnologie che le richiedono, come le batterie e i motori elettrici, saranno fondamentali per raggiungere gli obiettivi dell'accordo di Parigi"
Il Parlamento Europeo ha intenzione di premere il piede sull’acceleratore per l’approvvigionamento delle materie prime essenziali, puntando sulle autonomie nazionali, incentivando un mercato “secondario” con risorse riciclate e interne all’Unione Europea.
La volontà, in estrema sintesi, è quella di uscire dal vincolo delle forniture extra europee relative non solo al mercato dell’energia e del gas, ma anche agli applicativi tecnologici necessari per l’economia, l’industria e l’innovazione.
Secondo la Commissione europea, la fornitura di molte materie prime critiche è altamente concentrata al di fuori dell’Unione, con i suoi principali fornitori che sono Cina, Turchia e Sudafrica. Lo studio indica che l’Europa potrebbe avere bisogno fino a 18 volte più di litio e cinque volte più di cobalto nel 2030 per le batterie dei veicoli elettrici e lo stoccaggio di energia.
La visione sulle materie prime
Le materie prime critiche (CRM – Critical Raw Materials) sono determinanti per la produzione di una vasta gamma di beni e applicazioni. La transizione verso economie digitali, altamente efficienti dal punto di vista energetico e neutrali dal punto di vista climatico porterà ad una domanda significativamente più alta di CRM, poiché le tecnologie che le richiedono, come le batterie e i motori elettrici, saranno fondamentali per raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi.
Nel testo, approvato con 543 voti a favore, 52 contrari e 94 astensioni, i deputati chiedono una strategia europea che aumenti l’autonomia strategica per la fornitura di materie prime, tramite la costruzione di un mercato secondario con risorse riciclate. Le nuove materie prime dovranno provenire dall’interno dell’Unione, le fonti dovranno essere diversificate e si dovrà intensificare la ricerca sulle alternative sostenibili. I deputati chiedono anche ai Paesi europei di considerare lo stoccaggio strategico.
“Abbiamo un pacchetto coerente e ambizioso che affronta l’urgenza di catene di approvvigionamento di materie prime critiche stabili e sostenibili, garantendo allo stesso tempo la competitività dell’Europa e l’occupazione. Tutte le previsioni prevedono una maggiore domanda di materie prime critiche a causa della doppia transizione.
Ci impegniamo quindi ad aumentare i nostri sforzi per fare pieno uso dell’economia circolare. Tuttavia, la ricerca mostra che questi sforzi non saranno sufficienti, almeno nel breve e medio termine. Dobbiamo quindi costruire il quadro politico per permettere un’estrazione sostenibile in Europa e nei paesi non UE”, ha detto la relatrice Hildegard Bentele (PPE, DE).
Il ruolo chiave dei rifiuti
I deputati sottolineano che il riciclaggio non sarà sufficiente a soddisfare la crescente domanda di materie prime e chiedono di esplorare le possibilità di approvvigionamento sostenibile negli Stati membri ricchi di tali materie. Il Parlamento esorta inoltre gli Stati membri a rendere i loro processi di autorizzazione per i progetti di prospezione e approvvigionamento più efficienti in termini di tempo e trasparenti, senza abbassare gli standard ambientali e sociali.
I progetti relative alle materie prime dovrebbero anche ottenere migliori opportunità di finanziamento nell’ambito dei piani nazionali di recupero e del regolamento sulla tassonomia. Gli sforzi degli stati membri dovrebbero essere messi in comune attraverso un importante progetto di interesse comune (IPCEI), sottolineano i deputati.
Il riciclaggio dei rifiuti è cruciale, dicono i deputati, data la presenza significativa di materie prime essenziali relativi alle apparecchiature elettriche ed elettroniche. La Commissione e gli stati membri dovrebbero migliorare i loro sforzi per raccogliere e riciclare correttamente i prodotti a fine vita con materie prime utili, invece di accumularli nelle case e nelle discariche, o incenerirli.
Secondo gli eurodeputati, sono necessari controlli più severi delle esportazioni dell’Unione di prodotti chiave di rifiuti utili. Una nuova task force dovrebbe essere istituita per coordinare le attività nazionali sul flusso di rifiuti recuperabili.