Giovani ricercatori, 7 milioni di euro con il programma Rita Levi Montalcini
Sette milioni di euro per attrarre in Italia i giovani ricercatori. È stato appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale il bando del “Programma Rita Levi Montalcini” a favore di giovani studiosi ed esperti italiani e stranieri impegnati stabilmente all’estero in attività di ricerca o didattica.
Sono 30 i contratti previsti per programmi di ricerca autonomamente proposti presso le Università italiane, contro i 24 delle precedenti annualità. Dall’avvio del Programma, dal 2010, a oggi sono in totale 216 le borse erogate.
Il programma Rita Levi Montalcini per i giovani ricercatori
Il ‘Programma Rita Levi Montalcini’ è rivolto anche quest’anno a giovani ricercatori in possesso del titolo di dottore di ricerca – o equivalente – da non più di sei anni e impegnati stabilmente all’estero in attività di ricerca o didattica da almeno un triennio.
Questa è una delle principali iniziative del Ministero per consentire ai giovani ricercatori che lavorano all’estero di poter venire in Italia ed essere chiamati da una Università statale per svolgere la propria attività di ricerca.
Annualmente sono riservate specifiche risorse del FFO (mediamente 5 milioni di euro) per un bando di selezione nazionale che consente a circa 24 giovani ricercatori di presentare un progetto di ricerca e indicare un elenco di università in cui vorrebbero sviluppare tale progetto.
Il decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale è a valere sulle disponibilità previste dal Fondo di Finanziamento Ordinario per l’anno 2020 (Decreto ministeriale Bando 10 agosto 2020, n. 442) che per la prosecuzione del Programma incrementa le risorse dai precedenti 5,5 milioni di euro agli attuali 7 milioni.
Le domande devono essere presentate esclusivamente per via telematica con riferimento alle Università che hanno dichiarato la disponibilità a partecipare al bando, utilizzando l’apposito sito web MUR-CINECA (https://bandomontalcini.cineca.it), entro e non oltre trenta giorni dalla data di pubblicazione del decreto.
La domanda deve contenere tassativamente:
• il curriculum vitae dell’interessato;
• l’elenco delle pubblicazioni scientifiche;
• una pubblicazione realizzata nell’ultimo triennio;
• l’autocertificazione, ovvero la certificazione, ai sensi dell’art. 3 del D.P.R. n. 445/2000, di stabile permanenza all’estero, con impegno in attività didattiche o di ricerca, da almeno un triennio al momento di presentazione della domanda e con interruzioni massime complessive di non oltre sei mesi, unitamente alla dichiarazione di non aver ricoperto alcuna posizione presso enti/istituzioni universitarie e non, nel territorio dello Stato Italiano come previsto dall’art. 1, comma 2;
• il programma di ricerca, che deve specificare: il contesto in cui la ricerca si inserisce, la metodologia prevista, i risultati che si intendono conseguire e l’articolazione in fasi, i costi della ricerca che devono essere direttamente correlati all’attività dello studioso nella sede di svolgimento del contratto;
• il nominativo, l’Istituzione di appartenenza e l’indirizzo di posta elettronica di due esperti stranieri, o italiani in ruolo presso istituzioni estere, ai quali verranno richieste lettere di presentazione confidenziali;
• l’indicazione, in ordine di preferenza, di cinque università statali – con eccezione di quelle che hanno dichiarato la propria indisponibilità ad accogliere ricercatori del presente bando – ivi compresi gli istituti ad ordinamento speciale, presso le quali il candidato intende svolgere l’attività di ricerca.
L’invio delle domande, esclusivamente in via telematica, deve avvenire entro 30 giorni dalla pubblicazione del bando, ovvero il 17 dicembre.