Decreto Fiscale: cosa cambia per la tutela del lavoro, l’economia, i congedi parentali
Nella giornata di oggi il Governo, riunitosi nel Consiglio dei Ministri, ha approvato il così detto Decreto Fiscale, ossia il decreto legge recante “misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili“. Il decreto, infatti, secondo quanto riporta l’ufficio stampa di Palazzo Chigi, non riguarda soltanto le prossime manovre economiche e finanziarie ma anche una serie di interventi sulla tutela e la sicurezza nel mondo del lavoro.
Cosa introduce il Decreto Fiscale sul lavoro
Il Decreto Fiscale interviene per porre fine o comunque limitare la tragedia delle morti sul lavoro: le norme approvate consentiranno infatti di intervenire con maggiore efficacia sulle imprese che non rispettano le misure di prevenzione o che utilizzano lavoratori in nero. Secondo quanto prevede il Decreto Fiscale, infatti, verranno sanzionate in modo molto severo le imprese che, ai dovuti controlli, presentano il 10% del personale impiegato in modo irregolare (fino a questo momento il limite previsto era del 20%).
Nel dettaglio, pertanto, si vuole incentivare e semplificare l’attività di vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro e di un maggiore coordinamento dei soggetti competenti a presidiare il rispetto delle disposizioni per assicurare la prevenzione modificando il Decreto legislativo 81/2008 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Sul lavoro nero, quindi, non solo si abbassa la soglia per la sospensione dell’attività imprenditoriale ma non è prevista alcuna clausola di “recidiva” ai fini dell’adozione del provvedimento sanzionatorio che scatterà immediatamente, a fronte della grave violazione contrattuale e prevenzionistica.
La nuova disciplina del provvedimento cautelare contenuta nel Decreto Fiscale prevede, inoltre, l’impossibilità per l’impresa destinataria del provvedimento, di contrattare con la Pubblica Amministrazione per tutto il periodo di sospensione. Per poter riprendere l’attività produttiva sarà necessario non soltanto il ripristino delle regolari condizioni di lavoro, ma anche il pagamento di una somma aggiuntiva di importo variabile a seconda delle fattispecie di violazione.
L’importo, inoltre, verrà raddoppiato se, nei cinque anni precedenti, la stessa impresa ha già avuto un provvedimento di sospensione. Sono estese le competenze di coordinamento all’Inl – Ispettorato Nazionale del Lavoro – negli ambiti della salute e sicurezza del lavoro. All’estensione delle competenze attribuite all’Inl si accompagneranno un aumento dell’organico, infatti è prevista l’assunzione di 1.024 unità e un investimento in tecnologie di oltre 3,7 milioni di euro nel biennio 2022/2023 per dotare il nuovo personale ispettivo della strumentazione informatica necessaria a svolgere l’attività di vigilanza.
Ancora, nel Decreto Fiscale è previsto anche l’aumento del personale dell’Arma dei Carabinieri dedicato alle attività di vigilanza sull’applicazione delle norme in materia di diritto del lavoro, legislazione sociale e sicurezza sui luoghi di lavoro, che passerà dalle attuali 570 a 660 unità dal 1 gennaio 2022.
Verrà poi rafforzata la banca dati dell’Inail, il Sistema Informativo Nazionale per la Prevenzione nei luoghi di lavoro (Sinp), per il quale si punta a una definitiva messa a regime e a una maggiore condivisione delle informazioni in esso contenute.
Gli organi di vigilanza, secondo quanto prevede il Decreto Fiscale, saranno tenuti ad alimentare un’apposita sezione della banca dati, dedicata alle sanzioni applicate nell’ambito dell’attività di vigilanza svolta nei luoghi di lavoro. Mentre l’Inail dovrà rendere disponibili alle Aziende sanitarie locali e all’Ispettorato nazionale del lavoro i dati relativi alle aziende assicurate e agli infortuni denunciati.
Le norme approvate nel Decreto Fiscale, quindi, consentiranno infatti di intervenire con maggiore efficacia sulle imprese che non rispettano le misure di prevenzione o che utilizzano lavoratori in nero.
Fisco, Reddito di Cittadinanza, Bonus nel Decreto Fiscale
Venendo alla parte principale del Decreto Fiscale, ossia le materie di indirizzo economico – finanziario che accompagneranno la prossima Legge di Bilancio (da votarsi entro il 20 ottobre prossimo), secondo le anticipazioni fornite da Palazzo Chigi è stata allargata la finestra per saldare le cartelle fiscali, verrà rifinanziato l’ecobonus per le auto non inquinanti, il reddito di cittadinanza e la cassa Covid fino a fine anno.
Nel dettaglio, il Reddito di Cittadinanza verrà rifinanziato con ulteriori 200 milioni di euro per il 2021, malgrado la diatriba fra PD, M5S da una parte e Lega-Fi dall’altra. Vi è stata in aula una forte diatriba fra Patuanelli e Giorgetti: l’area destrorsa ha accusato la sinistra di aver rifinanziato il reddito di cittadinanza togliendo risorse al Reddito di emergenza (90mln), all’accesso anticipato al pensionamento per lavori faticosi e pesanti (30 mln), all’accesso al pensionamento dei lavoratori precoci (40 mln) e ai congedi parentali (30 mln). L’area dem, invece, ha sostenuto che senza il Reddito di Cittadinanza, in particolare nel corso della congiuntura pandemica, la situazione economico-sociale delle fasce più fragili della popolazione sarebbe diventata esplosiva.
Ha chiuso la questione il Premier Mario Draghi, invitando i presenti a decidere, nel corso del prossimo Consiglio dei ministri sulla legge di bilancio, se e come correggere la misura e come finanziarla per i prossimi anni.
Pe quanto riguarda le materie economiche, il Decreto Fiscale interviene nuovamente sulle cartelle esattoriali congelate per la pandemia e per le quali è ripartito l’invio delle notifiche da settembre. Viene così previsto ancora una volta il differimento del versamento delle rate delle definizioni agevolate dei carichi affidati alla riscossione (cosiddetti “rottamazione-ter” e “saldo e stralcio”) originariamente in scadenza a decorrere dal 2020.
In particolare, potranno essere versate entro il 30 novembre 2021 le rate in scadenza nel 2020 e in scadenza dal 28 febbraio al 31 luglio 2021. Viene prolungato a 150 giorni dalla notifica, in luogo di 60, il termine per l’adempimento spontaneo delle cartelle di pagamento notificate dal primo settembre al 31 dicembre 2021.
Fino allo scadere del termine dei 150 giorni, secondo quanto prevede il Decreto Fiscale, non saranno dovuti interessi di mora e l’agente della riscossione non potrà agire per il recupero del debito. Per i piani di rateizzazione già in essere prima dell’inizio del periodo di sospensione della riscossione, invece, viene esteso da 10 a 18 il numero delle rate che, se non pagate, determinano la decadenza dalla rateizzazione concessa.
Sono previsti alcuni correttivi alla disciplina al credito di imposta in Ricerca e Sviluppo al fine di superare alcune incertezze interpretative connesse all’originaria formulazione della misura. Inoltre sono previste semplificazioni della disciplina della patent box, ossia sulla tassazione agevolata sui redditi derivanti dall’utilizzo di taluni beni immateriali.
Il Decreto Fiscale prevede anche il rifinanziamento dell’ecobonus per le auto non inquinanti, secondo la proposta del Ministro Giorgetti di prorogare gli incentivi ormai in esaurimento per sostenere il settore automotive. La dotazione del fondo automotive viene così incrementata di 100 milioni di euro per l’anno 2021, nella bozza circolata nei giorni scorsi l’incremento era pari a 300 milioni.
Sono state disposte, infine, misure di sostegno al reddito per i lavoratori di Alitalia in amministrazione straordinaria. Nel Decreto Fiscale è presente la norma per equiparare di nuovo la quarantena alla malattia: un fondo di 800 milioni garantirà di coprire fino al 31 dicembre l’indennità per i lavoratori in quarantena Covid.
Viene, infine, rinnovato il congedo al 50% per i lavoratori con figli minori di 14 anni in quarantena o in Dad.