IstituzioniInnovazione

PNRR, governance e semplificazioni: cosa dice l’ultimo decreto

Con il DL Semplificazioni si fanno passi avanti nella governance del PNRR. Ecco quali

Passo in avanti per il PNRR, ovvero il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Con il decreto legge numero 77 del 31 maggio 2021, il così detto DL Semplificazioni, si mettono nero su bianco alcune indicazioni indispensabili alla riuscita degli investimenti e per la concreta applicazione degli obiettivi. Dalla governance alle misure di rafforzamento delle strutture amministrative, dallo snellimento delle procedure all’accelerazione per alcune “grandi opere” lungo il Paese.

La cabina di regia sarà presieduta dal presidente del Consiglio dei Ministri e a questa potranno partecipare i Ministri e i sottosegretari competenti per materia. Ha poteri di indirizzo e coordinamento generale sull’attuazione degli interventi del PNRR. L’organo provvede alla ricognizione periodica sullo stato di attuazione  degli interventi informando il Parlamento ogni sei mesi. Alla cabina partecipano anche i presidenti delle regioni e delle province autonome. Col decreto si istituisce anche il “tavolo permanente per il partenariato economico, sociale e territoriale“, con funzioni consultive, composto da rappresentanti delle parti sociali, del governo, delle regioni, degli enti locali, delle categorie produttive e sociali, del sistema dell’università e della ricerca e della società civile.

Le azioni per la buona riuscita del PNRR

Per la buona riuscita del PNRR si punta alla “re-ingegnerizzazione delle procedure” e a procedimenti semplificati e standardizzati. In particolare, si istituisce un ufficio con funzioni di audit “anche attraverso lo sviluppo di iniziative di trasparenza e partecipazione indirizzate alle istituzioni e ai cittadini”. Inoltre, per accelerare la realizzazione degli investimenti pubblici, le amministrazioni possono avvalersi del supporto tecnico-operativo di società in house. Tra queste anche la Consip che mette a disposizione contratti, accordi  quadro e servizi di supporto tecnico. E ancora: il decreto legge istituisce la “Soprintendenza speciale per il PNRR” presso il  Ministero della cultura fino al 31 dicembre 2026 cui spetta il compito di tutela dei beni culturali e paesaggistici nei casi in cui tali beni siano interessati dagli interventi previsti dal PNRR sottoposti a VIA.

Fonti rinnovabili. “Nei procedimenti di autorizzazione di impianti di produzione  di energia elettrica alimentati da  fonti  rinnovabili,  localizzati  in aree contermini a quelle sottoposte a tutela paesaggistica, il Ministero della cultura si esprime nell’ambito della conferenza di servizi con parere obbligatorio non vincolante”. Nel corposo decreto previste anche altre misure: una semplificazione degli incentivi per l’efficienza energetica e per la rigenerazione urbana; semplificazioni per promuovere l’economia circolare e per il contrasto al dissesto idrogeologico; strumenti più flessibili per accelerare gli iter di bonifica di siti contaminati e la riconversione di siti industriali da poter destinare alla realizzazione dei progetti individuati nel PNRR. Si prevedono anche misure per la  diffusione delle comunicazioni digitali delle pubbliche amministrazioni e per eliminare il divario digitale.

Si insiste su dieci “grandi opere” definite fondamentali nel PNRR. Per queste si semplificano le procedure. Riguardano: l’asse ferroviario Palermo-Catania-Messina; il potenziamento linea ferroviaria  Verona-Brennero; la realizzazione della linea ferroviaria Salerno-Reggio Calabria, della linea ferroviaria Battipaglia-Potenza-Taranto e di quella Roma-Pescara; il potenziamento della linea ferroviaria Orte-Falconara e della diga di Campolattaro (Campania); la messa in sicurezza e ammodernamento del sistema idrico del Peschiera (Lazio); gli interventi di potenziamento delle infrastrutture del porto di Trieste (progetto Adriagateway); la realizzazione della diga foranea di Genova.

Pari opportunità nei contratti pubblici del PNRR. Le stazioni appaltanti dovranno prevedere, nei  bandi di gara, negli avvisi e negli inviti, specifiche clausole dirette  all’inserimento, come requisiti necessari e come  ulteriori requisiti premiali dell’offerta, criteri orientati a promuovere l’imprenditoria giovanile, la parità di genere e l’assunzione di giovani con età inferiore a trentasei anni e donne.

Subappalto. Fino al 31 ottobre 2021 il subappalto non può superare la quota del 50 per cento dell’importo complessivo del contratto di lavori, servizi o forniture.

Sviluppo del Mezzogiorno. Il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile dovrà provvedere a una ricognizione delle infrastrutture stradali, autostradali, ferroviarie, portuali e aeroportuali. Compito che spetta anche agli enti territoriali entro il 31 ottobre 2021. Segue l’individuazione delle azioni necessarie al “recupero del divario risultante dalla ricognizione” rispetto alle “carenze della dotazione infrastrutturale sussistenti in ciascun territorio, all’estensione  delle superfici territoriali e alla specificità insulare, alla densità della popolazione e delle unità produttive, e si individuano i Ministeri competenti e la quota di finanziamento con ripartizione annuale”. Per il finanziamento degli interventi è istituito il “Fondo  perequativo infrastrutturale” con una dotazione complessiva di 4.600 milioni di euro dal 2022 al 2033.

Nei prossimi giorni parte l’iter di conversione del decreto legge alle Camere.

Alessandro Bottone

Giornalista e copywriter freelance, con Laurea magistrale in 'Comunicazione pubblica, sociale e politica' presso l'Università Federico II di Napoli. Segue la cronaca collaborando con Il Mattino di Napoli e altre testate. Si occupa di comunicazione multimediale, di social network e uffici stampa per conto di associazioni, professionisti e imprese.

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button